Lo stato della lotta contro i brevetti sui vaccini
Saranno capaci i dominanti, il 13 e il 14 ottobre (riunione del Consiglio Generale WTO-TRIPs – Trattati Relativi alla Proprietà Intellettuale) di mettere fine alla loro ingiustizia? Quasi certamente non prenderanno alcuna decisione definitiva, perché ciò avverrà obbligatoriamente in occasione della dodicesima Conferenza Ministeriale (30 novembre – 5 dicembre), che è l’organo decisionale supremo dell’organizzazione mondiale del commercio. Ciò non riduce l’importanza/urgenza di porre la domanda.
Questa settimana non assisteremo ad alcuna modifica delle regole. Il principio del “diritto” alla proprietà privata a scopo di lucro dei brevetti rispetto al vivente resterà intatto. E si può prevedere che lo stesso varrà per il rifiuto da parte dei dominanti di applicare gli articoli dei WT0-TRIPs che consentono una sospensione provvisoria di dette regole.
Assisteremo a un ennesimo rigetto della sospensione. I poteri dominanti del “Nord occidentale” (USA, UE…) sono riusciti in questi mesi a limitare l’influenza sulla politica mondiale della lotta al Covid-19 di altri paesi produttori di vaccini come la Cina, la Russia, Cuba. Hanno apertamene ignorato i vaccini cubani, screditato quelli russi e agito come se quelli cinesi non esistessero. Il tutto nel nome di una pretesa superiorità scientifica dell’”Occidente”.
Come oramai fanno da quasi due anni, i paesi “occidentali” diranno la falsità che la sospensione non favorirà né l’aumento della produzione delle dosi di vaccini, né la riduzione dei tempi necessari per produrli e distribuirli, né i prezzi. Occulteranno totalmente la questione dell’obbligo dei governi di concretizzaze il diritto alla salute per tutti con uguaglianza e giustizia. Ripeteranno, contro ogni evidenza, che la soluzione più efficace è continuare a lasciare alle imprese dei paesi più sviluppati sul piano tecnologico e finanziario il compito di “garantire”, gradualmente agli abitanti dei paesi impoveriti l’accesso ai vaccini prodotti dal “Nord’, a prezzo abbordabile (sic!), con l‘aiuto misericordioso di tali paesi (meccanismo Covax.)
Perché restano arroccati su queste dichiarazioni e non cambieranno di un centimetro la loro posizione alla dodicesima conferenza ministeriale?
Le tre ragioni per le quali i dominanti del “Nord” non cambieranno
Anzitutto vi sono delle ragioni politiche di potenza e di dominio. Oggi il potere non appartiene più ai proprietari della terra, delle risorse energetiche e delle macchine, ma ai proprietari delle conoscenze scientifiche e tecnologiche che sono alla base dei “nuovi” processi di produzione, in continua evoluzione in tutti i campi. Da qui la corsa e la feroce competizione da parte delle imprese e degli Stati per l’appropriazione privata attraverso i brevetti delle suddette conoscenze, soprattutto in tre campi: le sementi (con conseguenze devastanti per il mondo dei contadinl, l’agricoltura familiare e cooperativa, le comunità indigeni, la biodiversità, l’alimentazione e la salute); i medicinali per gli esseri umani e le altre specie viventi, con sconvolgimenti profondi nel settore dell’economia /industria della vita, la salute in particolare); l’intelligenza artificiale (le “nuove” macchine come i robot, i telefonini, i computer, i droni, la digitalizzazione dei servizi, la creazione di nuove armi, la realtà virtuale…).
Il potere politico sulla vita è sfuggito ai poteri politici formali (Stati, istituzioni pubbliche) ed è nelle mani dei detentori dei brevetti. Essi detengono globalmente la proprietà privata esclusiva e sovrana, per periodi fino a 20 anni, di circa 125 mila brevetti. (Vedi il World Intellectual Property Indicators 2020, della WIPO ( (Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale), agenzia specializzata dell’ONU incaricata di fissare le regole mondiali nel campo dei brevetti e della loro protezione). Se foste voi tra i detentori, abbandonereste volontariamente, anche se provvisoriamente, la vostra potenza?
In secondo luogo, vi sono delle ragioni economiche di arricchimento e di dominio dei mercati mondiali. Inutile ricordare che i brevetti sono lo strumento principe che consente di ricavare enormi profitti (a netto di tasse, irrisorie). Le imprese proprietarie (Bayer-Monsanto, Syngenta, Pfizer, Johnson & Johnson, Sanofi, Gilead Science, AstraZeneca, Merckx, Google, Amazon, Facebook, Apple, Microsoft, le imprese di fintech) non difendono i brevetti per garantire e proteggere la ricerca e le conoscenze, ma per difendere su scala mondiale le loro posizioni dominanti sui mercati. Il famoso mercato “libero” significa che, oggi grazie ai brevetti, le imprese oligopolistiche riescono a conservare il dominio su ingenti masse di capitali a loro “personale” beneficio.
Come mai, nel momento in cui il prodotto mondiale è sceso dai 103 mila miliardi nel 2019 agli 88 mila miliardi nel 2020, la ricchezza personale dei 2.000 miliardari del mondo (in testa alla classifica si situano i proprietari delle cosidette imprese tecnologiche, tutte fondate sui brevetti) è salita da circa 7mila a più di 8mila miliardi (quasi il 10% del prodotto mondiale)? Se voi foste proprietari di dette imprese, abbandonereste la vostra ricchezza?
Infine, vi sono delle ragioni di egemonia culturale. In linea con la visione fideistica e trionfalista della scienza e della tecnologia, diventata la religione del tempo a partire dagli anni ’70, i proprietari dei brevetti si considerano portatori di nuove potenze “creatrici”, fino a credere di essere diventati i veri (nuovi) creatori del mondo. E questo con il consenso e l’adesione partecipata e convinta da parte delle classi dirigenti politiche e persino di molte frange della società civile e delle grandi ONG. Lo si è visto a Natale del 2020, in piena pandemia Covid-19. I tre re magi erano rappresentati da Pfizer, Moderna e AstraZeneca!
Non a caso, la maggior parte dei politici e degli imprenditori, finanziari inclusi, non fanno altro che predicare che la tecnologia, fondata sulla scienza, è la soluzione ai problemi del mondo. Per questo incitano a “credere nella scienza”, ad “avere fiducia” nella scienza (sottointeso, la “loro” scienza brevettata, la “loro” tecnologia). Accreditati di siffatto ruolo messianico, sareste disposti a spogliarvi di tal onore e privilegio?
Domandare ai dominanti l’impossibile (abbandonare il diritto ai brevetti) non è realistico. Occorre conquistare la capacità di abolire i brevetti. Bisogna opporsi alla guerra scatenata dai dominanti contro i diritti universali nel campo della salute, dell’acqua e del lavoro, insorgere e denunciare le loro azioni criminali. Una denuncia forte, senza compromessi, nonviolenta, umana, etica, politica. Occorre promuovere la liberazione dell’umanità dall’inammissibile sistema di dominio attuale (esempio tra i tanti: liberare l’acqua dalle logiche di mercato e dalla Borsa), cominciando dalla concezione e approvazione di una Dichiarazione d’Indipendenza e di Liberazione dell’Umanità.
Riccardo Petrella
13/10/2021 https://www.pressenza.com
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