L’occupazione israeliana ha ucciso il 3% dei cristiani di Gaza e ha distrutto tre delle loro chiese
Gaza – PIC. L’Ufficio governativo dei media di Gaza (GMO) ha annunciato che l’esercito di occupazione israeliano ha ucciso 20 cristiani palestinesi nella Striscia di Gaza, che rappresentano il 3% del loro numero nell’enclave, durante il genocidio in corso che dura da più di 14 mesi.
Ismail Thawabteh, direttore generale del GMO, ha aggiunto in una dichiarazione mercoledì sera: “I numeri e i fatti mostrano l’entità delle sofferenze affrontate da questa componente essenziale del tessuto sociale palestinese. Le forze di occupazione israeliane hanno ucciso più di 20 cristiani durante questo atto di genocidio, tutti civili, compresi donne, bambini e anziani”.
Ha sottolineato che ciò significa che l’occupazione israeliana ha preso di mira e ucciso più del 3% dei cristiani nella Striscia di Gaza, il cui numero è sceso a circa 650 a causa delle politiche dell’occupazione.
Ha sottolineato che il bersaglio della piccola comunità cristiana di Gaza da parte dell’occupazione israeliana fa parte di una politica sistematica volta a cancellare la diversa presenza umana e storica nella Striscia, dove l’occupazione non rispetta le santità religiose nei suoi attacchi diretti e nei bombardamenti sistematici.
Thawabteh ha sottolineato che l’esercito di occupazione ha distrutto e preso di mira tre chiese principali nella Striscia di Gaza, in una palese violazione di tutte le norme e gli accordi internazionali che garantiscono la protezione dei luoghi di culto.
Inoltre, i civili cristiani non sono stati risparmiati dai crimini dell’occupazione, poiché le aree residenziali popolate da cristiani intorno alle chiese sono state prese direttamente di mira, causando vittime e feriti a decine.
Anche le scuole e le istituzioni cristiane hanno subito gravi perdite e gran parte delle proprietà della comunità cristiana sono state distrutte, comprese le case sicure che avrebbero dovuto essere un rifugio per le famiglie in fuga dai bombardamenti israeliani.
I cristiani, come gli altri residenti di Gaza, sono privati dell’accesso agli aiuti umanitari e ai materiali di base in un assedio soffocante e in una politica di fame sistematica.
Il direttore del GMO ha sottolineato che il continuo bersagliamento dei cristiani a Gaza non è solo un fatto di numeri e statistiche; è un assalto a una storia, a una cultura e a un’identità condivise che si estende per decenni. La comunità cristiana palestinese è parte integrante del popolo palestinese e prenderla di mira è un attacco all’intera esistenza palestinese.
Ha invitato la comunità internazionale e le organizzazioni umanitarie e per i diritti a intervenire con urgenza per fermare questi crimini, che equivalgono a crimini di guerra e pulizia etnica.
Gaza, con i suoi musulmani e cristiani, resterà resistente ai tentativi di genocidio e sradicamento messi in atto dall’occupazione israeliana, e le sue chiese e moschee saranno testimoni della resilienza del suo fiero popolo”.
Thawabteh ha concluso dicendo: “Le campane suoneranno insieme ai richiami alla preghiera, e Gaza rimarrà una fortezza di fermezza e sfida di fronte all’occupazione israeliana”.
27/12/2024 https://www.infopal.it/
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