30 giugno, Luana avrebbe compiuto 25 anni, la ricorda il suo compagno Alberto Orlandi
In allegato il report dei morti sul lavoro aggiornato a questa mattina dell’Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro e il modellino del mausoleo da dedicare ai morti sul lavoro
30 giugno 2023 dall’Ing.Giorgio Langella. Ricordiamo Luana che oggi avrebbe compiuto 25 anni. In allegato il report dell’Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro aggiornato a questa mattina
Per Luana D’Orazio
Oggi 30 giugno, Luana D’Orazio compirebbe 25 anni. Vogliamo ricordare che non potrà festeggiarli assieme ai suoi cari, al figlioletto, al suo compagno che con un appello* dimostra cosa significa la tremenda morte di Luana avvenuta il 3 maggio 2021. Una morte bianca? No. Un “omicidio sul lavoro”, l’ennesimo, perché Luana non è stata uccisa da una macchina impazzita, è stata assassinata perché erano state tolte le sicurezze dell’orditoio sul quale stava lavorando. Una vita spezzata, ingoiata da un sistema che mette il guadagno, la produttività, la velocità prima di tutto, anche della sicurezza e della vita di chi lavora.
Oggi 30 giugno, considerando anche i 5 morti di ieri, l’Osservatorio Nazionale morti sul lavoro curato da Carlo Soricelli riporta che sono 434 le lavoratrici e i lavoratori morti per infortunio nei luoghi di lavoro (senza contare le centinaia di decessi in itinere). L’anno scorso, guardando i dati storici dell’Osservatorio, a fine giugno erano 382. Un aumento consistente. Una realtà ben diversa dalla narrazione dei dati ufficiali dell’INAIL che tengono conto solo delle
denuce dei propri assicurati.
Se si fanno le proiezioni a fine anno e se tutto continua così ci saranno più di 850 persone morte per infortunio nei luoghi di lavoro. Una guerra che continua, silenziosa, nell’indifferenza indotta da chi dovrebbe fare e non fa, da chi dovrebbe investire risorse e non investe, da chi lascia che sia il tempo a risolvere il problema con il silenzio. Una società spaventosa che si interessa ad altro e vive di dibattiti dove vince chi urla di più. Intanto il lavoro è sempre più precario, malpagato, insicuro … e le lavoratrici e i lavoratori sono diventati capitale umano, poco più che pezzi di ricambio.
È una situazione spaventosa che deve essere contrastata e che può cambiare prendendo coscienza che bisogna ribaltare le priorità. Prima vengono i diritti di chi lavora. Si devono trasferire risorse dalle grandi ricchezze e dalle spese per le armi a investimenti che servano veramente a garantire un lavoro migliore e più sicuro. Un lavoro che permetta minore fatica e maggior benessere.
Bisogna agire sulla formazione e la prevenzione, introdurre il reato di omicidio sul lavoro nel codice penale, diminuire il tempo del lavoro, aumentare i salari.
Bisogna farlo affrontando il problema complessivamente con un progetto di profonda trasformazione anche culturale che metta al primo posto la dignità e la vita, non il profitto.
Facciamolo per Luana D’Orazio, per Laila El Harim (morta il 3 agosto 2021 schiacciata in una fustellatrice), per i ragazzi che sono stati uccisi in alternanza scuola lavoro, per tutte le donne e gli uomini (e sono migliaia) che sono morti lavorando. Noi non siamo indifferenti, non possiamo esserlo.
* https://www.facebook.com/100003185148516/videos/834012215011978/
La ricorda il suo compagno Alberto Orlandi
Salve a tutti. Come molti di voi sanno sono il compagno di Luana D’Orazio, la ragazza che il 3 maggio ha perso la vita sul posto di lavoro, in una ditta tessile a Montemurlo in provincia di Prato. Per fare un riassunto veloce, Luana è stata completamente stritolata, distrutta da questo macchinario, il quale, da quanto è venuto fuori dalle perizie, era completamente manomesso per poter produrre di più. Gli indagati per questo fatto sono tre, la titolare, il marito, dichiarato titolare di fatto, ed il manutentore. Ai primi detti è già stata data una condanna di 2 anni ad una ed un anno e mezzo all’altro, con sospensione di giudizio, quindi praticamente il niente. Alla ditta una multa di 10.300 €.
Mentre per il manutentore siamo ancora in processo. Dico questo per far capire come va veramente l’Italia oggi, un paese il quale si basa sul lavoro.
Purtroppo però sappiamo bene che le condizioni di lavoro non sono per niente sicure, per fortuna non tutte, ma la maggior parte si lavora senza sicurezza, proprio per poter produrre di più. Il prossimo 30 giugno Luana avrebbe compiuto 25 anni, anzi compirà 25 anni, perché lei vive ancora, e ci da la forza per andare avanti. Il suo primo compleanno senza di lei abbiamo deciso di portare avanti un hashtag, #tusorridisorridisempre , e quest’anno ho deciso di riproporre la stessa cosa. Lo voglio fare perché non si dimentichi, non solo di lei, ma anche le persone prima di lei, dopo di lei, e le persone che tutt’ora continuano a morire sul posto di lavoro, e stiamo parlando ancora nel 2023 di 2/3 persone al giorno. Il problema fondamentale non sono le aziende che non lavorano senza sicurezze, ma ben si lo stato, che permette tutto ciò, che comunque non da modo che ci sia una giustizia, perché conviene più far morire un dipendente che far chiudere un’azienda. I numeri parlano chiaro, nel 2021 ci sono stati 1404 morti sul posto di lavoro, se tutte queste morti avessero avuto una giustizia vera, 1404 aziende per forza di cose sarebbero chiuse, e invece niente, andiamo avanti come se nulla fosse successo.
Questo proprio perché almeno l’azienda può continuare a pagare le sue tasse, i dipendenti rimasti continuano a pagare i suoi contributi, e chi muore ormai è morto, qualcuno pagherà un risarcimento. Penso sia arrivata l’ora di dire basta a tutto ciò, chi sbaglia deve pagare, ed è giusto che le aziende che lavorano onestamente, fruttino la sua onestà. Chiunque è disposto a aiutarmi, chiedo di poter perdere pochissimi secondi per poter condividere questo video, e il 30 giugno, fare una storia, prendendo una foto qualsiasi di Luana sul suo profilo usando l’hastag #tusorridisorridisempre , e taggando anche me almeno ho la possibilità di poter ricondividere e poter ringraziare ognuno di voi. È una battaglia molto difficile da portare avanti, ma insieme ce la possiamo fare. Grazie a tutti coloro che mi aiuteranno in tutto questo. #tusorridisorridisempre
OSSERVATORIO NAZIONALE DI BOLOGNA MORTI SUL LAVORO
L’unico osservatorio che monitora da 16 anni i morti sul lavoro, compresi i non assicurati a INAIL, nelle province ci sono i morti monitorati dall’Osservatorio, tra parentesi nelle regioni i morti con itinere e in altri ambiti lavorativi, così come INAIL che mette insieme i morti sui luoghi di lavoro e in itinere
30 giugno
Dall’inizio dell’anno sono morti complessivamente 685 lavoratori, di questi 434 morti sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere e in altri ambiti lavorativi: per noi chiunque che muore mentre svolge un lavoro è considerato un morto sul lavoro, ci sono tutti anche chi ha un’assicurazione diversa da INAIL o che muore in nero.
Nel 2022 i lavoratori morti per infortuni sono stati 1499, 757 di questi sui Luoghi di lavoro gli altri sulle strade e in itinere, nel 2022 le donne morte per infortunio sono stata 15 sui luoghi di lavoro ma ben 123 in itinere e in altri ambiti lavorativi, gli stranieri già oltre il 15%, gli anziani ultra sessantenni sono stati uno su quattro, soprattutto in agricoltura e in edilizia
Aperto da Carlo Soricelli per non dimenticare i sette operai della ThyssenKrupp di Torino morti poche settimane prima. Da 16 anni i morti sui luoghi di lavoro sono tutti registrati in apposite tabelle Excel con l’indicazione di data del decesso, provincia e regione della tragedia, identità della vittima, età, professione, nazionalità e cenni sull’infortunio mortale. Chiunque svolge un lavoro e muore per infortunio è per noi un morto sul lavoro, indipendentemente dall’assicurazione che ha o se non l’ha affatto (lavoro in nero) o agricoltore anziano.
Dal 1° gennaio 2008, anno di apertura dell’Osservatorio al 31 dicembre 2022, sono morti complessivamente 19519 lavoratori, di questi 9.489 per infortuni sui luoghi di lavoro. ma purtroppo sulle strade e in itinere sfuggono comunque diversi lavoratori Le ore impiegate in questi 15 anni di monitoraggio con lavoro volontario sono state oltre 29.000 Continuano ad alterare la percezione del fenomeno con dati parziali e assurdi anche nel 2023 con “indici occupazionali” quando il 30% dei morti non ha nessuna assicurazione o hanno un’assicurazione diversa da INAIL che diffonde solo i propri morti
85 gli schiacciati dal trattore
66 morti gli autotrasportatori alla guida del mezzo, altrettanti morti tra gli automobilisti (non inseriti tra i morti sul lavoro se non stavano lavorando) che hanno la sventura di incrociarli, spesso gli incidenti sono provocati da stanchezza e malori alla guida
45 gli operai/e, impiegati/e e agricoltori/e morti per malori sui luoghi di lavoro che sono a tutti gli effetti considerati morti per infortuni sul lavoro
27 i morti in infortuni domestici
14 i boscaioli morti travolti dall’albero che tagliavano
35 gli stranieri morti sui luoghi di lavoro sono tutti giovani che hanno meno di 60 anni, se li contiamo come fa INAIL che esclude dalla “conta” i lavoratori anziani e in “nero” sono già il 20% dei morti sui luoghi di lavoro e diventeranno sempre di più
Qui sotto i morti sui luoghi di lavoro nelle Regioni e Province. In questi dati non sono contati i morti per covid, i morti in itinere e sulle strade se non autotrasportatori, i morti sulle autostrade, in mare e all’estero. Bisogna tenere presente che i morti in itinere e sulle strade ogni anno sono almeno altrettanti rispetto a quelli segnalati qui di seguito, ma noi preferiamo tenerli separati perché richiedono altri interventi, che sono differenti da quelli delle morti sui luoghi di lavoro. In itinere ci sono anche i lavoratori e le lavoratrici che muoiono in bicicletta o a piedi, ma anche i morti sulle strade. INAIL conteggia questi dati tutti insieme generando confusione tra chi vuole comprendere le reali dimensioni e le caratteristiche del fenomeno. I morti sul lavoro sono segnati nella provincia dove è avvenuto l’infortunio mortale e non in quella di residenza.
I morti sui LUOGHI DI LAVORO nelle Regioni e Province nel 2023 senza i morti sulle strade e in itinere e autostrade. Non a carico delle Regioni, gli altri morti per incidenti di autotrasportatori in autostrada, morti in mare fuori delle acque territoriali.
Attenzione tra parentesi nelle Regioni ci sono anche i lavoratori morti sul lavoro sulle strade in itinere e in altri ambiti lavorativi
LOMBARDIA 55 (102) Milano 8, Bergamo 5, Brescia 14, Como 6, Cremona 2, Lecco 3, Lodi, Mantova 3, Monza Brianza 3 Pavia 6 Sondrio 2, Varese 3 VENETO 36 (62) Venezia 6, Belluno 1, Padova 6, Rovigo 3, Treviso 9 Verona 7, Vicenza 4 SICILIA 28 42 Palermo 7 Agrigento 2 Caltanissetta , Catania 2, Enna 1, Messina 6, Ragusa 1, Siracusa 3, Trapani 6 CAMPANIA 37 (66) Napoli 10, Avellino 6 Benevento 2, Caserta 12, Salerno 7 PIEMONTE 31 (54) 8 Torino 5, Alessandria 5, Asti 5, Biella 1, Cuneo 6, Novara 1,Verbano-Cusio-Ossola 4 Vercelli 2 EMILIA ROMAGNA 25 (38) Bologna 1, Rimini 2 Ferrara 2 Forlì Cesena 4 Modena 8 Parma 2 Ravenna 3 Reggio Emilia 1 Piacenza 2 TOSCANA 28 (38) Firenze 4, Arezzo 6, Grosseto 4, Livorno , Lucca 3, Massa Carrara Pisa 5, Pistoia 1, Siena 2 Prato 1 LAZIO 21 (38) Roma 10, Viterbo 1 Frosinone 2 Latina 4 Rieti 2 CALABRIA 21 (35) Catanzaro 4, Cosenza 7, Crotone 3 Reggio Calabria 3 Vibo Valentia 2 MARCHE 15 (23) Ancona 3, Macerata 5, Fermo , Pesaro-Urbino 5, Ascoli Piceno 1 UMBRIA 6 (10) Perugia 4 Terni 1 TRENTINO ALTO ADIGE 14 (22) Trento 8 Bolzano 6 PUGLIA 22 (35) Bari 12, BAT 1, Brindisi 2, Foggia 2, Lecce 3 Taranto 2 SARDEGNA 9 (14 ) Cagliari 1 Carbonia-Iglesias 2 Medio Campidano 1, Nuoro , Ogliastra , Olbia-Tempio , Oristano 2, Sassari 3 FRIULI VENEZIA GIULIA 14 (22) Pordenone 7 Triste 2 Udine 5 ABRUZZO 10 12 L’Aquila 1, Chieti 3, Pescara 2 Teramo 3 BASILICATA 6 (9) Potenza 4 Matera 2 LIGURIA 9 (16 ) Genova (3), Imperia (4) La Spezia (2), Savona () VALLE D’AOSTA 2 (5) Molise Campobasso 1.
Curatore Carlo Soricelli, metalmeccanico in pensione e artista sociale da oltre 50 anni.
Per contatti carlo.soricelli@gmail.com https://www.facebook.com/carlo.soricelli https://www.facebook.com/osservatorioindipendente/ https://www.instagram.com/pittorepranico/channel/?hl=it su Twitter @pittorecarlosor
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