Manifesta oggi per i diritti di domani: nuovo appello e campagna

Amnesty International Italia ha lanciato oggi un nuovo appello nell’ambito della sua campagna “Proteggo la protesta”, per difendere il diritto delle persone di manifestare liberamente e pacificamente.

Contemporaneamente ha preso il via anche la nuova campagna di comunicazione: “Manifesta oggi per i diritti di domani”, realizzata in collaborazione con attivisti e attiviste di Baobab Experience, Extinction Rebellion, Fridays For Future, Greenpeace, Lucha Y Siesta, No Tav, Non Una di Meno e Unione Sindacale di Base. L’obiettivo comune è quello di richiamare l’attenzione sull’importanza delle proteste pacifiche, motore di cambiamento sociale e tutela dei diritti umani, secondo quanto sancito anche dall’art. 17 della Costituzione che garantisce il diritto di riunirsi pacificamente e senza armi.

La campagna nasce da un workshop di quattro giorni tenutosi nel novembre 2023, durante il quale le persone attiviste di queste associazioni hanno cercato una risposta comune alla narrativa denigratoria promossa da istituzioni e organi d’informazione contro chi protesta pacificamente in Italia.

“Attraverso una serie di visual che contengono foto storiche, che dal 20 maggio al 4 giugno saranno affissi in alcune strade e centri commerciali di Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli e Palermo, ricorderemo l’importanza dei diritti acquisiti nel nostro passato grazie alle manifestazioni e alle altre forme di protesta portate avanti da attiviste e attivisti prima di noi: dalle proteste studentesche per chiedere maggiori finanziamenti alla scuola pubblica al primo Global pride, passando per il diritto al divorzio e quello all’aborto fino ai grandi scioperi degli operai degli anni ’70 che hanno reso possibile lo Statuto dei lavoratori”, ha dichiarato Ilaria Masinara, responsabile dell’ufficio Campagne di Amnesty International Italia.

Con questa campagna e tramite il nuovo appello, rivolto alla presidente del Consiglio e al ministro dell’Interno per garantire la tutela del diritto di protesta e l’introduzione dei codici identificativi per le forze di polizia, Amnesty International Italia intende ribadire che le proteste pacifiche non sono una minaccia all’ordine pubblico, ma un diritto fondamentale.

“Chiediamo alle autorità italiane di garantire che l’utilizzo della forza da parte degli agenti di polizia sia conforme con gli standard internazionali e di introdurre misure per l’identificazione degli agenti durante le operazioni di ordine pubblico. Ci appelliamo al governo Meloni affinché assicuri una formazione adeguata sulla gestione delle assemblee e si indaghi in modo imparziale sulle accuse di violazioni dei diritti umani da parte delle forze di polizia. È inoltre fondamentale che la normativa sulla notifica preventiva delle manifestazioni sia trattata come un avviso e non come un obbligo e che cessino i discorsi stigmatizzanti nei confronti di chi manifesta pacificamente”, ha aggiunto Ilaria Masinara.

Negli ultimi mesi sono stati documentati molti episodi di uso eccessivo della forza, non in linea con gli standard internazionali, da parte della polizia durante diverse manifestazioni, come ad esempio a Sairano (PV), Torino, Bologna, Napoli, Firenze e Pisa.

A preoccupare Amnesty International Italia è, in questo contesto, anche l’uso dei “fogli di via” contro persone attiviste, sindacalisti e lavoratori, che limita la libertà di movimento e ha un effetto intimidatorio, dissuadendo molte persone dal protestare.

La campagna globale “Proteggo la protesta”, lanciata nel 2022, sottolinea che partecipare alle manifestazioni è un modo per esercitare diritti tutelati, come la libertà di espressione e di riunione pacifica, sanciti dal diritto internazionale.

A partire dal cosiddetto “decreto Rave party”, convertito in legge alla fine del dicembre 2022, primo tentativo di irrigidire le regole sui raduni, fino alla Legge n. 6 del 22 gennaio 2024, che ha introdotto sanzioni amministrative per chi utilizza beni culturali o paesaggistici come obiettivi delle proteste, Amnesty International Italia ha continuato ad esprimere forti preoccupazioni riguardo a normative che limitano ulteriormente il diritto di manifestare pacificamente in Italia.

25/5/2024 https://www.amnesty.it

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