Matteo, 35 anni, l’ennesimo morto sul lavoro
Matteo Leone non ce l’ha fatta. È morto durante la notte, all’ospedale di Salerno, l’operaio che, nel primo pomeriggio di ieri, 25 maggio, era rimasto ferito in un infortunio sul lavoro al porto. Erano troppo gravi le lesioni riportate dal trentenne lavoratore della Compagnia Portuale, molto conosciuto in città. È l’ultima vittima di una lunga strage che conta una media di tre morti sul lavoro al giorno.
Matteo Leone era al lavoro al Molo 10 del porto di Salerno. Ha lottato per vivere, Matteo. Due anni fa aveva sconfitto la leucemia ma ieri non ce l’ha fatta. Le cause dell’incidente sono da chiarire, ma secondo una prima ricostruzione Matteo Leone sarebbe stato investito da una macchina operatrice, probabilmente un carrello. Le indagini sono affidate alla polizia di frontiera e alla capitaneria di porto.
Le segreterie regionali e provinciali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, dalle due della scorsa notte, hanno indetto uno sciopero di 24 ore per i lavoratori del porto di Salerno. “È inaccettabile – commentano – che un giovane possa morire mentre compie il proprio dovere, perché lavoro non deve significare morte”. I sindacati manifestano “tutta la loro solidarietà e vicinanza alla famiglia e a tutti i lavoratori portuali. La sicurezza nei luoghi di lavoro è un diritto fondamentale e irrinunciabile”.
Tanti i messaggi di cordoglio apparsi in social per ricordare Matteo.
“Inimmaginabile perdere la vita nello svolgimento del proprio dovere. Il lavoro non deve significare morte. Pieno sostegno alla famiglia del lavoratore deceduto e a tutti i colleghi”, sono le parole di cordoglio di Gerardo Arpino, segretario generale della Filt Cgil di Salerno.
26/5/2021 https://www.collettiva.it
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