Medicina Democratica Livorno : riaprite l’inchiesta sulla esposizione a CVM dovuto alla Solvay
Medicina Democratica ha depositato la richiesta di riapertura delle indagini relative alla esposizione dei lavoratori e dei residenti di Rosignano dovuta all’ex impianto di produzione di cloruro vinile monomero.
Qui il comunicato stampa
Medicina Democratica inchiesta solvay
Di seguito una cronistoria a cura dell’Avv. Marianna Giorgi
Nel 2017 la Onlus Medicina Democratica presentava un esposto contro la Società Solvay Chimica Italia S.p.A per i reati di inquinamento ambientale e morte o lesione come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale, relativamente agli effetti cancerogeni prodotti sulla popolazione di Rosignano Solvay dall’esposizione ad inquinamento da cloruro di vinile, emesso dall’impianto di VCM dello stabilimento Solvay, attivo dal 1953 al 1978. A fondamento dello stesso si poneva l’indagine epidemiologica promossa nel 1978 dalla Regione Toscana in collaborazione con l’amministrazione comunale di Rosignano Marittimo, che concludeva asserendo la sussistenza di “tutti gli elementi per giustificare l’ipotesi di associazione fra residenza in condizioni d’inquinamento ambientale (in particolare da Cloruro di Vinile) ed eccesso di mortalità per cause selezionate” .
La U.F. Prevenzione Igiene e Sicurezza Luoghi di lavoro- Azienda Usl Toscana Nord ovest nella persona della Responsabile Dott. Roberta Consigli, delegata allo svolgimento delle indagini dal P.M. Dott.ssa Antonella Tenerani, acquisiva il registro degli esposti a CVM trasmesso da Solvay Chimica Italia S.p.a. Da questo risultavano 91 decessi su un elenco di 215 soggetti, rispetto ai quali con Relazione del 2018, la U.F. Azienda Usl Toscana Nord ovest riferiva essere “in corso in collaborazione con la U.O. Epidemiologica dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest, la ricerca delle cause di morte” e che “contestualmente al reperimento delle nuove informazioni si – stava- provvedendo all’aggiornamento della coorte”, precisando che “appena completata la decodifica delle cause di morte, si –sarebbe proceduto – ad una loro valutazione circa la possibile correlazione con l’esposizione a CVM”.
La U.F. predetta si impegnava altresì ad acquisire informazioni presso l’INAIL in merito a eventuali segnalazioni/denunce di malattia professionale correlata all’esposizione a CVM. Inoltre, dall’unico approfondimento relativo allo stato di salute “generale” della popolazione del Comune di Rosignano Marittimo effettuato nel 2015 (periodo di osservazione 2001-2010) emergeva una situazione di salute in linea con quella regionale, con eccessi di mortalità statisticamente significativi per il mesotelioma. Inoltre, la Dott.ssa Consigli evidenziava come “per alcuni tipi di tumore –vi fossero- risultati dubbi, privi di significatività statistica, da valutare con ulteriori approfondimenti possibili solo con il contributo dei competenti organismi regionali/nazionali”
La Procura nel 2022 richiedeva l’archiviazione a cui Medicina Democratica si opponeva.
Il G.I.P. Dott. Mario Profeta, con provvedimento del 29.07.2023, disponeva l’archiviazione del procedimento “per una questione di metodo più che di sostanza”, potendo operare solo “in funzione integrativa e non sostitutiva dei poteri investigativi del P.M.- alla ricerca dei reati”. Il G.I.P., evidenziato inoltre il modo “piuttosto tranchant” con cui il P.M. aveva escluso la sussistenza di elementi di rilievo penale nell’esposto presentato, non mancava tuttavia di riconoscere come l’ipotesi di un collegamento tra morti per patologie tumorali e l’azione di agenti chimici non fosse per niente peregrina ed, anzi, che gli studi scientifici sempre più insistentemente ponessero l’accento sugli effetti – manifestatisi a distanza di decenni – tra insediamenti produttivi che usano determinate sostanze e specifiche mortalità. Pertanto, concludeva il Dott. Profeta, “le indagini epidemiologiche vanno svolte da organi diversi e devono essere sollecitate da organi diversi dall’Autorità giudiziaria”; “[…] all’esito dei risultati di tali indagini epidemiologiche potrà, se del caso, essere investita nuovamente l’Autorità giudiziaria.
Medicina Democratica – Movimento Di Lotta Per La Salute- ente del terzo settore nella persona del suo Presidente Marco Caldiroli e del socio nonché referente di zona Maurizio Marchi, ha presentato un’istanza alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno, sollecitando la riapertura delle indagini, al fine di acquisire i risultati dell’attività investigativa in corso nel 2018, ad oggi con ogni probabilità disponibili. In particolare si chiede di acquisire:
-presso la U.O. Epidemiologia dell’Azienda Usl Toscana Nord ovest gli esiti dell’indagine di decodifica delle cause di morte dei 91 lavoratori iscritti nel registro degli esposti a CVM trasmesso dalla Società Solvay;
-presso l’INAIL le eventuali segnalazioni/denunce di malattia professionale correlate all’esposizione a CVM;
-presso l’Asl Toscana Nord Ovest i risultati dell’aggiornamento della coorte dei lavoratori esposti a CVM nello stabilimento Solvay;
si chiede altresì di sollecitare un approfondimento dei risultati dell’indagine epidemiologica del 2015 effettuata dalla ex ASL 6 di Livorno sullo stato di salute della popolazione del Comune di Rosignano Marittimo, relativamente ai tumori diversi dal mesotelioma;
-infine di valutare l’eventuale correlazione tra gli “eccessi di mortalità statisticamente significativi” relativi al mesotelioma e l’esposizione a CVM.
Ciò in ottemperanza agli impegni presi dalla Azienda Usl Toscana Nord ovest nel 2018.
9/11/2023 https://www.medicinademocratica.org
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