Melfi, nessuno canta più “Happy”.
Nessuno canta più “Happy” (felice) sulla catena di montaggio. Alla Fiat-Sata di S.Nicola di Melfi le linee da un paio di mesi viaggiano all’impazzata. Come un treno ad alta velocità che non conosce fermate. Gli operai appaiono come automi stanchi e stremati.
Dal ‘montaggio’, sotto voce, arrivano notizie che lasciano basiti. “La velocità della linea è aumentata, non riesco più a stare al passo”. Tradotto vuol dire che “solo il tempo di montare una vite o un bullone e girarmi e mi trovo fuori postazione”. Turno su turno, Settimana su settimana (compresa la domenica), il treno corre in fretta. In particolare la nuova linea, quella che sforna Jeep Renegade e 500 x neanche fossero merendine.
In un solo turno si producono oltre 500 auto. “Ci stanno schiattando il fegato”, si dispera, senza andare troppo per il sottile, un altro lavoratore, che aggiunge. “L’altro giorno sentivo un team leader parlare al telefono con un suo collega dicendo che qui si va troppo di corsa, gli operai non ce la fanno”. E a lamentarsi non sono neanche i lavoratori più riluttanti ai ritmi, ma quelli che sono conosciuti come i più efficienti e veloci. Le lamentele, però, a quanto pare, devono rimanere sotto traccia. Si soffre in silenzio. Come nel film ‘Tempi moderni’ di Charlie Chaplin.
Prevale un mix di paura, silenzio e alienazione. Le tutele sono decrescenti. Qualche giorno fa, i 5900 operai hanno votato per eleggere i rappresentanti sindacali in azienda. In testa c’è la Uilm. Poi a seguire tutti gli altri. Tranne Fiom (Cgil), che non ha sottoscritto il contratto nazionale e non ha rappresentanti in azienda. Se però chiedi ad un operaio come mai non si rivolga ai neoeletti ‘rappresentanti’ per denunciare i nuovi ritmi ‘impazziti’ di lavoro, ti risponde laconico: “E dove sono i nostri rappresentanti?”. Già, dove sono? Di sicuro conoscono il problema. Ma di certo non osano ribellarsi ai diktat di Sergio Marchionne.Produrre, produrre, accelerare. Melfi modello esemplare. Sono queste le parole d’ordine. E con la Fiom fuori gioco, controllare il dissenso operaio è un ‘gioco’ da ragazzi. L’esperimento Melfi funziona. I titoli Fca (Fiat Chrisler Automobiles) volano in Borsa.
Nella piana di S.Nicola di Melfi si attende solo l’arrivo di Matteo Renzi che saluterà, con sorriso sardonico, vertici aziendali e maestranze. Nel frattempo Renegade e 500 corrono veloci. Troppo veloci. Dietro, in affanno, gli operai. Con la lingua a terra e neanche ‘il diritto’ di lamentarsi.
Eugenio Bonanata
16/2/2015 www.basilicata24.it
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