Milano. Madri nella crisi ancora sul tetto del Policlinico. Vite in lotta. In sanità la professionalità e l’esperienza sono un valore aggiunto che va a tutto vantaggio dei pazienti!
“Ci apprestiamo a passare l’ennesima notte sul tetto del Padiglione Alfieri del Policlinico e al momento non è stata individuata alcuna soluzione per noi e per il nostro dramma. Quindi teniamo duro e resistiamo” – Sono le parole di Rosanna, portavoce delle Madri nella Crisi alla fine dei due incontri con gli assessori comunali Majorino e Tajani e con il direttore generale dell’Arifl Matone tenutisi nei giorni scorsi.
“Dagli assessori comunali – continua Rosanna – abbiamo ottenuto solidarietà e l’impegno a sollecitare il loro collega regionale alla Sanità, Mantovani, affinché vengano trovate le soluzioni più adeguate a preservare il nostro posto di lavoro. Il confronto con il Comune rimane aperto. Siamo invece un po’ delusi dall’incontro interlocutorio con Matone, in quanto emerge chiaramente che l’oggettività delle questioni tecniche prevale ancora sulla volontà politica di reale superamento del nostro problema. Abbiamo articolato ulteriormente la nostra proposta in merito al riconoscimento nell’ambito delle selezioni pubbliche della professionalità acquisita dai lavoratori precari all’interno della sanità pubblica. In sanità, abbiamo rimarcato, la professionalità e l’esperienza sono un valore aggiunto che va a tutto vantaggio dei pazienti! Non si può non tenerne conto, perché da ciò deriva un peggioramento della qualità dell’assistenza sanitaria che ha una pesante ricaduta sulla salute dei cittadini. Proprio per questi motivi, i lavoratori precari che hanno partecipato al concorso non avrebbero dovuto essere sottoposti alla preselezione (tra l’altro basata su una prova di cultura generale!), perché la scelta di averli mantenuti dentro la sanità pubblica per tanti anni rappresenta già una forma di selezione: se non avessero avuto la professionalità e la perizia richieste, sarebbero già stati mandati a casa! C’è poi anche un danno economico per il Policlinico che ha dovuto formare queste operatrici in questi anni e che adesso, avendole lasciate fuori, deve formare di nuovo tutti i vincitori di concorso. Per farlo, ecco l’assurdo: sta usando le stesse lavoratrici rimaste senza lavoro!”.
Continua Rosanna: “Abbiamo chiesto che i trentatrè posti rimasti disponibili all’interno del Policlinico gestiti dalla cooperativa Tempor, vengano fruiti a rotazione da tutte le lavoratrici rimaste senza lavoro e non solo dagli operatori che li stanno attualmente occupando. Questo perché non sono ancora chiari i criteri di selezione dal momento che, dalle verifiche che abbiamo fatto, non emergono criteri oggettivi. In molti ci hanno riferito che la lista dei 33 è stata predisposta da un dirigente sindacale e questo è inaccettabile e, se lo verificheremo, denunceremo la cosa pubblicamente. Quello che vogliamo è costringere Tempor e Policlinico a sedersi a un tavolo di trattativa con noi”. Chiude Rosanna ricordando che lunedì alle 19 è stata convocata davanti alla clinica Mangiagalli una riunione di tutti i precari milanesi in modo da dare maggiore risalto a tutte le situazione esistenti in città per far diventare una forza l’unione di tante debolezze”.
Superate, nel frattempo le duemila firme a sostegno delle lavoratrici, raccolte tra cittadini e colleghi. Le firme saranno consegnate in settimana agli assessori Majorino e a Mantovani.
Redazione
14/7/2014 www.contropiano.org
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