Mobilitazione a fianco del popolo palestinese

Dopo giorni di manifestazioni dei palestinesi contro lo sfratto di 4 famiglie  dal quartiere Sheikh Jarrah a Gerusalemme est e di una violenta repressione da parte delle forze di occupazione israeliane con centinaia di feriti, oggi l’aviazione israeliana ha bombardato la martoriata striscia di Gaza provocando morti e feriti.

Le forze di polizia israeliane sono entrate sulla Spianata delle Moschee compiendo un violento raid, in concomitanza con le celebrazioni israeliane per la riunificazione di Gerusalemme, ovvero l’occupazione della zona est della città santa dopo la “guerra dei sei giorni” del 1967.

Le truppe di occupazione hanno sparato gas lacrimogeni, bombe sonore, proiettili di gomma sulla Spianata, mentre i palestinesi cercavano rifugio dentro una delle moschee del complesso o fuggendo dalla Porta dei Leoni. Secondo la Mezzaluna rossa, sarebbero più di 300 i feriti (molti alla testa e agli occhi), di cui una settantina portati in ospedale, tra loro anche sei giornalisti. L’attacco ha coinvolto anche una clinica palestinese, dove si stavano curando i feriti. La Mezzaluna Rossa ha denunciato anche i tentativi israeliani di impedire i soccorsi.

Gas lacrimogeni sono stati sparati anche dentro la moschea Al Qibly, dove molti si erano rifugiati, così come granate stordenti sulle donne in preghiera dentro la stessa moschea di al Aqsa, terzo luogo sacro dell’Islam.

Il violento raid delle forze di polizia ha provocato rabbia e choc tra i palestinesi. L’intera area intorno alla Spianata è sotto lo stretto controllo dell’occupante israeliano, con i poliziotti che stanno arrestando e fermando chi tenta di uscire dalla Porta dei Leoni. L’attacco giunge a poche ore dalla decisione della Corte suprema israeliana di posporre ancora la decisione in merito allo sfratto nel quartiere di Sheikh Jarrah.

Tra i manifestanti ci sono anche attivisti israeliani anti-occupazione e parlamentari della Knesset, sia palestinesi che ebrei della Lista araba unita.

Con questa nuova azione criminale, il terrorista Netanyahu cerca di distogliere l’attenzione dai problemi interni al suo traballante governo e di mettere il mondo di fronte al fatto compiuto.

Ancora una volta la “democrazia” israeliana mostra il suo vero volto di apartheid e repressione.

Esigiamo dal governo italiano la condanna di questa nuova azione repressiva, la sospensione immediata di qualsiasi accordo militare con Israele, il riconoscimento dello Stato di Palestina.

Il Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea aderisce alla manifestazione convocata dalla Comunità palestinese che si terrà a Roma, Piazza Esquilino, sabato 15 dalle (16-19) e invita tutte-i le-i militanti a dar vita a manifestazioni su tutto il territorio nazionale. 

Maurizio Acerbo Segretario Nazionale

Partito della Rifondazione Comunista, Sinistra Europea

Marco Consolo, Resp. Area Esteri e Pace

10/5/2021 http://www.rifondazione.it

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