Mobilitazioni in tutta Italia contro la guerra
A Bologna, grande manifestazione contro la guerra in Ucraina con partenza da piazza Nettuno, poi corteo e invasione dei viali con azioni contro una stazione Eni e una filiale Unicredit.
Il “no alla guerra” di Bologna è forte e determinato come la grande manifestazione che oggi pomeriggio, a poche ore dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ha riempito le strade del centro rispondendo all’appello condiviso da numerose realtà sociali, sindacali e politiche cittadine. Migliaia le persone che, partendo dal presidio convocato in piazza del Nettuno, hanno sfilato dietro allo striscione “No alla guerra! Né con Putin, né con la Nato”. Dal Nettuno il corteo ha percorso via Indipendenza prima di invadere i viali e percorrere via Mascarella, via Irnerio, via Alessandrini, via Oberdan, via Marsala, via Zamboni e conclusione in piazza Scaravilli. Durante il percorso, le/i manifestanti/i hanno sanzionato due simboli degli interessi economici italiani nell’area interessata dal conflitto: una stazione dell’Eni lungo i viali e poi una filiale di Unicredit in via Irnerio.
In migliaia sono scesi in strada a Napoli, con una grande bandiera arcobaleno
A Genova in piazza de Ferrari oltre 500 persone hanno risposto all’appello di Pd, M5s, Si e Arci.
A Torino gli studenti di Cambiarerotta hanno aperto lo striscione: «Fuori la guerra dall’università».
Corrispondenze con Radio Onda d’Urto
A Milano giovedì primo presidio in piazza Scala, mentre sabato la piazza ampia di “Milan against war” sarà quella di largo Cairoli, alle ore 15. Sulla piazza di ieri e sulle prossime iniziative a Milano, Valter Boscarello di Memoria Antifascista Ascolta o scarica
Oggi invece presidio a Palermo, manifesteranno spazi sociali, sindacati di base e comitati No Muos.
A Catania è stato indetto da Comitato NoMuos/NoSigonella, Cobas, Lhive, Movimento NoMuos, PRC, Rete antirazzista catanese, Sinistra anticapitalista, redazione I Siciliani giovani, un presidio per domenica 27 febbraio alle ore 10,30 al porto di Catania (inizio varco 04)
A Torino e a Genova, con la Fiom e i portuali che hanno organizzato due ore di sciopero e un sit in contro gli imperialismi. Partito un corteo dietro lo slogan “Contro la guerra del capitale sciopero nazionale”. Da Genova Bruno Manganaro, già segretario Fiom e ora funzionario Cgil della Liguria Ascolta o scarica
A Brescia due gli appuntamenti: alle ore 14 in piazza Duomo con il Comitato bresciano contro la guerra, mentre alle ore 16 in piazza Rovetta il presidio indetto da Acli, realtà pacifiste, associazioni e sindacati. Sempre a Brescia giovedì sera in circa 500 persone hanno partecipato alla prima risposta di piazza, nel giorno dell’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, in piazza Duomo mentre stamattina studenti e studentesse del Circolo Operaio si sono trovati in presidio in Largo Formentone. Dall’iniziativa Leila, studentessa universitaria e volontaria del Circolo Ascolta o scarica
Si alza la voce anche del mondo del lavoro contro la guerra. In un comunicato Il Segretariato mondiale della Federazione Sindacale Mondiale afferma: Nel 1999, nel cuore dell’Europa, la NATO, gli USA, l’UE e i loro alleati hanno bombardato la Jugoslavia. Oggi, nel 2022, la Russia attacca l’Ucraina in una guerra ingiusta e distruttiva. Tuttavia, dove sono nascosti tutti coloro che nel 1991 cercavano di persuadere tutti i popoli che la dissoluzione dell’Unione Sovietica e i rovesciamenti nei paesi dell’Europa orientale avvenivano a favore della sicurezza internazionale e della pace globale?La verità era diversa quando c’era l’Unione Sovietica, c’era un “contrappeso”, c’era un potere forte veramente a favore della pace e dell’amicizia tra i popoli. Dopo i rovesciamenti, l’equilibrio internazionale di potere è cambiato drasticamente. NATO, USA, UE hanno condotto guerre in Iraq, Afghanistan, Siria, Libia, Yemen, Armenia, ecc. La vera conclusione è una e una sola. Il rovesciamento del socialismo nei paesi dell’Europa orientale ha causato solo afflizioni.
La Federazione Sindacale Mondiale esige la fine della guerra in Ucraina adesso. L’attacco russo deve cessare ora, la NATO deve essere sciolta ora e si deve avviare un dialogo reale.
Assicuriamo ai sindacati affiliati alla WFTU nel Donbass che sosteniamo gli sforzi per garantire il loro diritto a decidere da soli per il loro presente e il loro futuro. La Federazione sindacale era e rimane contro le pratiche fasciste del governo ucraino che è una marionetta degli USA e della NATO. I popoli della Russia, dell’Ucraina e di tutti i paesi dovrebbero fare sforzi quotidiani per sviluppare la pace attraverso relazioni di amicizia e solidarietà. La nostra lotta comune contro le contraddizioni imperialiste deve e può fermare le guerre imperialiste.”
25/2/2022 https://www.osservatoriorepressione.info
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