Morte continua sul lavoro
Superati i 200 morti di lavoro nel 2023: Lombardia, Veneto e Piemonte sul podio insanguinato. USB e Rete Iside: c’è un solo deterrente, il reato di omicidio sul lavoro
Unione Sindacale di Base e Rete Iside continuano il monitoraggio delle morti di lavoro nel 2023, forti di una solida collaborazione sul fronte salute e sicurezza che va avanti da anni. Con ben 14 decessi nei giorni tra il 9 ed il 12 marzo, purtroppo, le notizie raccolte parlano di 205 morti da inizio anno: una vera e propria strage che non accenna a rallentare. Sono stati 158 i lavoratori e le lavoratrici morti sul posto di lavoro, mentre 47 hanno perso la vita in itinere.
Da tempo USB e Rete Iside denunciano come nel nostro Paese salute e sicurezza sul lavoro vengano viste come un costo da ridurre. La vita di chi lavora viene costantemente messa a repentaglio da misure di sicurezza inesistenti, spazi a rischio non delimitati, macchinari obsoleti o manomessi per aumentare la produttività. Tutto questo per diminuire i tempi di lavorazione e ridurre i costi per aumentare i profitti.
Il tema delle morti in itinere non sfugge a questo meccanismo: tanti e tante perdono la vita andando o tornando dal proprio posto di lavoro, in moltissimi casi questo succede a causa di orari proibitivi e turni massacranti.
Da tre anni USB e Rete Iside propongono l’istituzione del reato di omicidio e di lesioni gravi sul lavoro, con tanto di proposta di legge depositata nell’ultima legislatura. Oggi in favore della proposta si levano voci anche da altre forze politiche e sindacali, ma il tutto si scontra con la ferrea volontà del governo di estrema destra di preservare i profitti della classe prenditoriale. Salvo poi, a scopo di miserabile propaganda, istituire in fretta e furia il reato di omicidio e lesioni gravi per gli scafisti, dopo la strage di Cutro.
Rete Iside ha lanciato, inoltre, un concorso fotografico chiamato “Obbiettivo lavoroINsicurezza”, aperto a tutti e con lo scopo di mettere al centro del dibattito pubblico il tema della salute e sicurezza sul lavoro.
Ad oggi il maggior numero di decessi è avvenuto in Lombardia con 30 morti (anche nel 2022 è stata la regione con il maggior numero di morti); seguono il Veneto con 24, il Piemonte con 23 e la Campania con 21.
Di seguito i dati per regione: Lombardia 30; Veneto 24; Piemonte 23; Campania 21; Lazio 16; Toscana 13; Emilia Romagna, Sicilia 12; Abruzzo 10; Umbria 9; Marche, Puglia 6; Friuli Venezia Giulia, Sardegna 5; Calabria, Estero 4; Liguria, Trentino, Alto Adige 2; Valle d’Aosta, Molise 1.
Unione Sindacale di Base
Rete Iside Onlus
13/3/2023 https://www.usb.it
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