MORTI AMIANTO TEATRO ALLA SCALA MILANO: CONTINUA IL PROCESSO
Anche oggi siamo in tribunale a Palazzo di Giustizia con il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio e altre parti civili per chiedere giustizia per i lavoratori morti e ammalati dell’asbesto. Continua il processo che vede imputati i dirigenti del Teatro alla scala per i 10 lavoratori morti di amianto: uccisi dall’ignavia dei dirigenti del Teatro.
Continuano le arringhe degli avvocati di difesa degli imputati. La volta scorsa per tutta la durata dell’udienza ha parlato l’avvocato Sassi difensore di alcuni imputati che per tutta l’udienza ha cercato di scagionare i dirigenti che difende seminando dubbi sulle loro responsabilità, affermando che anche se è accertato che l’amianto nel Teatro alla Scala era presente la concentrazione era molto bassa, come fuori dal teatro, nelle strade di Milano.
Per l’avvocato difensore dei manager i lavoratori si sono ammalati e sono morti di mesotelioma e di patologie derivanti dall’amianto da altre parti. Per l’avvocato della difesa i lavoratori si sono ammalati prima di essere assunti al Teatro: uno perché ha abitato da bambino fino all’età di 10 anni a Casale Monferrato, un altro perché ha fatto il militare per due anni in aviazione, un altro ancora perché aveva lavorato nell’edilizia, un altro ancora aveva lavorato da ragazzino in una fabbrica di radio, un altro prima della Scala ha fatto per alcuni anni i pompiere ecc, chiedendo alla fine dell’arringa l’assoluzione con formula piena dei suoi assistiti, cercando di guadagnarsi la ricca parcella.
Oggi parla per ore un altro legale degli stessi imputati, l’avvocato De Luca e sentiremo quali altre fantasiose storie racconterà per difendere chi gli paga la sua lauta parcella.
Intanto gli ex lavoratori del teatro continuano a morire per amianto (altri due negli ultimi mesi), nell’indifferenza dello stato, del Comune e delle Istituzioni. Mentre la legge fornisce ogni garanzia a chi non ha rispettato le norme di sicurezza nel luogo di lavoro, non fornendo dispositivi di protezione individuali e collettivi ai lavoratori del Teatro ala Scala esposti alle fibre d’amianto, per i famigliari delle vittime e i malati, il calvario continua nell’attesa di una giustizia che non arriva mai.
19/3/2021 https://www.comitatodifesasalutessg.com/
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