Morti premature e anni di vita persi per l’esposizione al biossido di azoto in Europa e in Italia

Recentemente abbiamo visto la nota informativa dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) in merito al fatto che i livelli di inquinamento atmosferico sono ancora troppo alti in tutta Europa, bel al di sopra dei livelli raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e rappresenta una minaccia significativa per la nostra salute.

Questa minaccia viene tradotta dall’EEA in dati ben precisi costituiti dalle “morti premature” e dagli “anni di vita persi”.

I decessi prematuri sono decessi che si verificano prima che una persona raggiunga un’età prevista. Questa età prevista è in genere l’aspettativa di vita di un paese, stratificata per sesso ed età. Le morti premature sono considerate prevenibili se la loro causa può essere eliminata. L’attribuzione ad una specica causa si basa sulle prove degli studi per il nesso causale tra un fattore di rischio e un esito sanitario che porta alla morte.

Gli anni di vita persi (YLL) sono definiti come gli anni di vita potenziale persi a causa della morte. YLL è una stima del numero medio di anni aggiuntivi che le persone in una popolazione avrebbero vissuto statisticamente se non fossero morte prima di raggiungere una certa aspettativa di vita statistica. La misura YLL considera l’età in cui si verificano i decessi; pertanto, il contributo al numero totale di anni di vita persi è più alto per una morte che si verifica in età più giovane e più bassa per una morte che si verifica in età più avanzata.

L’EEA pubblica da anni questi dati relativamente all’impatto sulla salute derivante dall’esposizione ai doiversi inquinanti atmosferici per i diversi livelli territoriali (nazione, regione, provincia, città) in una banca dati ora aggiornata al 2021.

Nelle seguenti mappe e tabelle interattive vediamo i dati relativi alle morti premature a livello nazionale, regionale e provinciale (2005-2021) e per le città italiane, per le quali proponiamo anche i dati sugli anni di vita persi, per l’esposizione al biossido di azoto. Ci siamo concentrati su questo inquinante perchè è quello per il quale è più marcata una specifica fonte emissiva, il trasporto su strada dei veicoli con motori endotermici.

Cliccando sulle mappe sono visibili i dati relativi a tutti gli anni disponibili (2005-2021) per il territorio selezionato.

Sulle 52.483 morti premature dovute all’esposizione al biossido di azoto nei paesi dell’Unione Europea, a livello nazionale in Italia l’EEA ha stimato 11.282 morti premature, il dato più elevato di tutti i Paesi europei. La Lombardia, insieme alla regione di Atene, l’Attica, detiene anche il “primato” delle morti premature in rapporto alla popolazione (35 ogni centomila abitanti). Peraltro fra le prime dieci regioni europee in questa classifica, altre 4 sono italiane.

TUTTI I GRAFICI SU https://ambientenonsolo.com

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