MORTI SUL LAVORO AL 10/11
Le otto vittime del lavoro fanno del fine settimana tra sabato 9 e domenica 10 novembre uno dei più sanguinosi dell’anno, dietro solo a quelli del 3/4 febbraio (10 morti) e del 23/24 marzo (9), e alla pari con le stragi estive del 15/16 giugno, del 22/23 giugno e del 13/14 luglio. Con l’aggiunta delle 2 vittime di venerdì 8, di cui si è saputo in ritardo, il totale dei morti di lavoro del 2024 sale a 997. Numeri che parlano da soli.
Tre le vittime domenica 10 novembre. Il 38enne Fabio Correale, crotonese, dipendente della Recycling servizi portuali, si è accasciato nella stiva della nave Daiana, ormeggiata nel porto di Crotone. Aveva appena terminato le operazioni di scarico del cippato di legno destinato alle centrali a biomassa della zona. L’allarme è scattato immediato, ma le manovre di rianimazione non hanno avuto esito. Correale aveva appena superato il periodo come discontinuo nei Vigili del Fuoco e si apprestava a entrare nel corpo nazionale.
Non hanno ancora un nome l’operaio 58enne caduto dal tetto durante i lavori di manutenzione di un magazzino a Medesano (Parma); e l’autista 59enne di Avellino, schiantatosi con il tir contro il pullman di turisti che lo precedeva sulla A1 in direzione sud, nei pressi di Caianello (Caserta).
Cinque le vittime sabato 9 novembre. Il 34enne Mirko Bellini è morto poco dopo la mezzanotte a Legnago (Verona), investito sulla bici elettrica da un’auto pirata. Il lavoratore, finito il turno alle Fonderie Zanardi di Minerbe (Verona), stava tornando a casa a Cerea (Verona).
Il 52enne Angelo Simoni, agente della polizia penitenziaria di Ceccano (Frosinone), è morto travolto dal crollo di un muro esterno alla sua abitazione. L’uomo stava facendo in proprio dei lavori edili e manovrando un escavatore ha colpito il muro, provocandone il crollo.
Norberto Viviani, 59enne di Curno (Bergamo), è morto a Treviolo, sempre nella Bergamasca, dopo essere rimasto impigliato nel macchinario per la raccolta del granoturco. A trovare il corpo senza vita è stato il padre 87enne, proprietario del terreno.
Vainer Benatti, residente a Mirandola (Modena), a 76 anni faceva ancora lo stagionale nel settore agricolo. È morto a San Felice sul Panaro, sempre nel Modenese, al termine della giornata lavorativa. È stato investito in un capannone dal trattore guidato in retromarcia da un altro operaio: non si era accorto che Benatti stava ancora operando per sganciare l’aratro.
Antonietta Nardi, 78enne commerciante ambulante di Treia (Macerata), è morta nelle prime ore del mattino nella piazza di San Severino Marche (Macerata), mentre insieme al figlio allestiva il banco per la vendita di abbigliamento. Si è sentita male scaricando gli ultimi scatoloni di merce e i soccorritori hanno potuto solo constatarne la morte.
Il 59enne Mirko Marcolin, padovano, funzionario della Direzione generale Mare della UE, è morto venerdì 8 novembre nell’ospedale di Mindelo, sull’isola di São Vicente, a Capo Verde, dove era stato ricoverato per un malore. L’uomo faceva parte della delegazione per il rinnovo dell’accordo di pesca tra Capo Verde e la UE.
Angelo Lavagno, 76enne allevatore di Ottiglio (Alessandria), è morto nella sua azienda precipitando con il trattore in un piccolo dirupo. Causa probabile dell’incidente, la fitta nebbia, che ha impedito a Lavagno di orientarsi sul terreno.
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Novembre 2024: 33 morti (sul lavoro 27; in itinere 6; media giorno 3,3)
Anno 2024: 997 morti (sul lavoro 754; in itinere 243; media giorno 3,1)
143 Lombardia (101 sul lavoro – 42 in itinere)
96 Campania (81 – 15)
89 Veneto (61 – 28)
81 Sicilia (56 – 25)
78 Emilia Romagna (60 -18)
77 Lazio (51 – 26)
65 Puglia (42 – 23)
62 Piemonte (48 – 14), Toscana (51 – 11)
34 Sardegna (29 – 5)
29 Marche (20 – 9)
25 Abruzzo (20 – 5), Calabria (20 – 5)
20 Trentino (16 – 4), Estero (17 – 3)
18 Liguria (16- 2), Friuli V.G. (15 – 3)
16 Umbria (13 – 3)
13 Alto Adige (12 – 1)
9 Basilicata (9 – 0)
7 Valle d’Aosta (7 – 0)
4 Molise (4 – 0).
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