Morto sul lavoro. La ditta Bordignon festeggia i suoi 25 anni. L’indignazione della famiglia di Mattia: «Uno squallore»
Sabato scorso la celebrazione dei 25 anni dell’attività con mille invitati all’Asolo golf club. La lettera aperta dei genitori e della sorella del 23enne, tragica vittima di un incidente sul lavoro avvenuto il 29 aprile 2021 in un cantiere dell’azienda edile: il processo che vede alla sbarra sei imputati è iniziato lo scorso 3 luglio
“Sabato in famiglia. Oggi come sempre da Mattia, ad annaffiare i suoi fiori bianchi con le lacrime che restano…. nella tomba di un figlio dove il frinire delle cicale è l’unico segno che squarta il silenzio di questo figlio crocifisso. Sabato in festa. Impresa in pompa magna. Fragore di fuochi, luci ed effetti speciali… Anni di onorato servizio e di particolari omissioni. Bocche gonfie e bollicine a iosa che promuovono la rispettabilità e il decoro…. Clamore e frasi ridondanti per questo impero! Forse era più consono un tono minore o un gradito silenzio. Ci riteniamo indignati da questo squallore.” Monica, Anna e Giuseppe
E’ il testo della lettera, inviata alla nostra redazione, con cui la famiglia Battistetti esterna tutto il rammarico e l’indignazione per la recente celebrazione dei 25 anni dell’azienda edile Bordignon, festa che si è svolta sabato scorso all’Asolo golf club, a cui hanno preso parte oltre mille persone e di cui abbiamo dato conto in un articolo pubblicato ieri, 31 luglio. Proprio in un cantiere della Bordignon, il 29 aprile 2021, aveva trovato la morte in un tragico incidente sul lavoro il 23enne Mattia Battistetti, travolto e ucciso da un carico di impalcature da 15 quintali che si sono staccate da una gru. Per quei fatti si è aperto un processo, lo scorso 3 luglio, che vede alla sbarra sei persone: Andrea Gasparetto, 43 anni di Istrana, legale rappresentante della Altedil di Trevignano, l’azienda per cui lavorava Mattia, Bruno Salvadori, 56 anni di Mogliano, legale rappresentate della Essebi, la ditta ha effettuato il montaggio della gru, Loris Durante, 43 anni di Volpago, l’uomo che operava sul ponteggio mobile, Gabriele Sernagiotto, 60 anni di Montebelluna, coordinatore della sicurezza del cantiere in fase esecutiva, Gian Antonio Bordignon, 55enne di Volpago del Montello, che era il titolare del cantiere e responsabile dei lavori e Marco Rossi, 40 anni di Montebelluna, un dipendente della Bordignon, delegato per la sicurezza e responsabile del servizio prevenzione e protezione.
«Solidità, precisione e famiglia sono alcune tra le parole che più frequentemente i nostri collaboratori associano all’impresa: non possiamo che essere orgogliosi di essere riusciti a trasmettere loro questi valori» hanno detto durante la serata di sabato i titolari dell’azienda, Gianantonio e Paolo Bordignon. Sono solo alcune tra le parole che hanno provocato forte sdegno nella famiglia Battistetti.
1/8/2023 https://www.trevisotoday.it
La Tribuna di Treviso
2/08/2023
Costruzioni Bordignon, grande festa aziendale. La famiglia di Mattia, morto in cantiere a 23 anni: «Meglio il silenzio» All’Asolo Golf Club l’evento con mille invitati. L’amarezza e le lacrime dei genitori di Battistetti, deceduto mentre lavorava a Montebelluna 02 Agosto 2023 Un presidio davanti al tribunale dopo la morte di Mattia Battistetti Da una parte la festa, dall’altra la contestazione differita e a distanza. Il tutto giocato a una quindicina di chilometri, quelli che separano l’Asolo Golf Club da casa Battistetti a Montebelluna. All’Asolo Golf Club si festeggiavano i 25 anni della terza generazione della Costruzioni Bordignon, con un migliaio di invitati che comprendevano dipendenti, fornitori, clienti, istituzioni, tutti con famiglie, dall’altra la famiglia Battistetti che in un cantiere dell’impresa di Volpago ha visto morire Mattia, il 23enne dipendente della Altedil colpito da un carico di ponteggi staccatosi dalla gru il 29 aprile del 2021. Le lacrime della mamma di Mattia Battistetti: “Chi me l’ha ucciso deve pagare” Così alla festa Cantiere n. 25 – Da quattro generazioni una storia fatta di persone” dove i Bordignon festeggiavano i loro successi imprenditoriali con queste parole: “Solidità, precisione e famiglia sono alcune tra le parole che più frequentemente i nostri collaboratori associano all’impresa: non possiamo che essere orgogliosi di essere riusciti a trasmettere loro questi valori, che sono gli stessi che anche noi abbiamo appreso da nostro padre e da nostro nonno, che prima di noi ci hanno preceduto nell’attività”. Mentre la famiglia Battistetti contrapponeva, con una lettera, le sue lacrime davanti alla tomba del giovane e l’indignazione per una festa in pompa magna, sottolineando che «Forse era più consono un tono minore o un gradito silenzio». È un altro capitolo della crociata contro le morti sul lavoro e contro l’impresa nel cui cantiere è avvenuto il fatto, che stanno portando avanti, ad ogni occasione, i Battistetti da quel tragico giorno, mentre il processo a carico di sei indiziati è ancora alle battute iniziali dal momento che è iniziato meno di un mese fa.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!