Nasce il nuovo Presidio No Tav di San Didero
Un corteo di più di 2000 persone si è riappropriato delle strade che da due settimane a questa parte sono bloccate a singhiozzo dalle forze dell‘ordine per controllare il perimetro del nuovo futuro cantiere di San Didero.
Oggi, il 25 aprile, le vecchie e le nuove resistenze si sono incontrate in un giorno di memoria e lotta. Partendo da San Giorio, luogo fondamentale per la Resistenza per il giuramento partigiano della Garda fino ad arrivare a Bruzolo, sono stati ricordati partigiani come Walter Fontan e Aldo Rossero che, durante la Guerra di Resistenza, sono morti in battaglia combattendo contro l’invasore nazifascista.
Ai giorni nostri gli invasori sono altri.
Da 30 anni in Val di Susa chi prova a fare proprio un territorio solo ed esclusivamente per interessi economici distruttivi, sono i faccendieri come Telt, i politici che strizzano l’occhio alle lobby economiche e troppo spesso legate alle mafie che hanno in mano i più grandi cantieri del Paese.
La solita tarantella italiana che muove miliardi di euro e che contribuisce ad allargare ulteriormente quella forbice tra ricchi e poveri che ormai da tempo sta sulle nostre teste come una spada di Damocle. Telt, con le spalle coperte da Governo e Questura, ha deciso di agire in piena pandemia mondiale mettendo definitivamente in luce come la salute dei cittadini sia l’ultima delle priorità. In un momento storico come quello che stiamo attraversando, dove le terapie intensive rischiano quotidianamente il collasso e la sanità territoriale è sempre più de mansionate, causando una scarsa attenzione alle conseguenze del Covid come anche al resto delle problematiche sanitarie, i soldi pubblici dovrebbero essere investiti nel miglioramento del sistema sanitario nazionale in tutta la sua complessità. Invece succede che nel nostro Bel Paese quello che diventa prioritario è costruire un’opera mastodontica, prendendo contribuiti europei e nazionali, utile solo a chi si deve riempire le tasche. Perché per tutto il resto l’utilità dell’alta velocità Torino-Lione non esiste. Questi cantieri hanno già iniziato a svelare la vera natura di queste grandi opere : quella devastatrice e mortifera per tutto il territorio valsusino.
Oggi come movimento notav, abbiamo dimostrato ancora una volta come possa essere possibile attraversare questo mondo in un modo più sostenibile per tutte e tutti. Con determinazione abbiamo preso possesso dei terreni, nostri di diritto, di fronte al neonato cantiere di San Didero sottolineando la linea di demarcazione che ci differenzia da coloro che stanno occupando la Val di Susa.
Per questo oggi era importante costruire un nuovo presidio No Tav in quel luogo, raggiungere il terreno dato in comodato d’uso perché non sarà la loro violenza a fermare la nostra resistenza
In una giornata come il 25 aprile, inaugurare un nuovo presidio No Tav laddove la controparte sta mettendo in atto l’ennesimo scempio legato a quest’opera ecocida, vuol dire resistere ancora e prendere in mando il testimone lasciatoci dai nostri partigiani.
26/4/2021 https://www.infoaut.org
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