Nato games dall’Artico ad Alghero
È una primavera all’altezza dei cambiamenti del clima, quella che preparano le forze armate della Nato. La Finlandia ha fatto ufficialmente ingresso nell’organizzazione militare (lo preparava da molto prima dell’invasione di Mosca in Ucraina), raddoppiando le dimensioni delle frontiere con la Russia, e dai mari del Nord alla Sardegna, è tutto un fiorire di grandi manovre, esercitazioni di riarmo record e War Games che segnalano una gran voglia di menare le mani. Per quel che riguarda Capo Teulada, Salto di Quirra e Alghero, il devastante impatto dell’esercitazione in un territorio che ha già pagato insostenibili costi socio-ambientali e sanitari per le pluridecennali imposizioni bellico-militari di Italia e NATO, viene come sempre ignorato dal Comitato misto paritetico. Anzi, ome si legge nei verbali della riunione in cui è stato dato l’ok a Noble Jump II – il suo presidente, il generale di brigata Stefano Scanu enfatizza “la straordinaria opportunità rappresentata da queste attività internazionali, con la possibilità che il personale forestiero, dopo aver visitato i nostri territori, possa poi ritornare sull’Isola per motivi privati e di piacere”. D’altra parte, parafrasando quel che diceva una volta Nino Manfredi, il turismo in spiaggia è un piacere, ma senza l’eco di qualche colpo di bazooka, che piacere è?
ar games di primavera delle forze armate USA e NATO in Europa, dal Mar Baltico, la Finlandia e la Norvegia fino al Tirreno e all’isola-poligono della Sardegna. Parallelamente all’escalation del conflitto fratricida russo-ucraino, proseguono nel vecchio continente i processi di riarmo e militarizzazione ordinati dai vertici dell’Alleanza atlantica in funzione anti-Mosca.
Il 4 aprile scorso, giorno in cui è stato celebrato il 74° anniversario della fondazione della NATO e la Finlandia ha fatto ufficialmente ingresso nell’organizzazione militare, si è conclusa un’esercitazione su “vasta scala” nello spazio aereo del Mar Baltico a cui hanno partecipato una ventina di cacciabombardieri di Stati Uniti d’America, Regno Unito, Estonia, Francia, Germania, Paesi Bassi e Finlandia. Per una settimana hanno operato incessantemente dalla base estone di Amari i velivoli da guerra L-39 “Albatrosses”, F-15 “Eagles”, “Eurofighter Typhoons”, F/A-18 “Hornets”, Dassault “Rafale” ed F-35 “Lightning II” e alcuni aerei cisterna per il rifornimento in volo.
“Questa esercitazione è stata finalizzata ad integrare le più recenti capacità acquisite dai paesi partner in modo da rafforzare l’abilità nel condurre i combattimenti aerei con una potenza ancora maggiore della somma dei singoli partecipanti”, ha dichiarato il comandante delle forze aeree britanniche Scott Smith MacColl. “L’abilità nel cooperare in un dominio multinazionale, rafforza la nostra difesa collettiva e dimostra la nostra capacità di intervenire efficacemente nella regione del Baltico e in tutto il territorio odierno e futuro della NATO”. Notevole l’enfasi espressa dai vertici militari per la presenza alle attività addestrative dei velivoli dell’aeronautica finlandese. “L’evento ha rappresentato un momento davvero importante specie per il ritorno dei caccia della Finlandia nella base aerea di Amari dopo il lungo break dovuto alla pandemia”, ha aggiunto il comandante MacColl.
Un’esplicita conferma dell’adesione de facto di Helsinki alla NATO ben anteriore all’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbraio 2022 è arrivata dall’ambasciatore della Finlandia in Estonia, Vesa Vasara. “L’Aeronautica militare finlandese opera regolarmente con i partner NATO per rafforzare la nostra sicurezza e stabilità in Europa, in particolare con lo svolgimento di esercitazioni e attività addestrative congiunte nella regione del Mar Baltico e dell’Alto Nord”, ha riferito il diplomatico. (1)
I cacciabombardieri finlandesi F/A-18 “Super Hornet” torneranno ad operare in ambito alleato in occasione di quella che si prospetta come una delle più grandi esercitazioni aeree della storia della NATO, Air Defender 2023, che si terrà nei cieli della Germania e dell’Europa orientale dall’11 al 22 giugno, in stretto legame con altre due esercitazioni in territorio tedesco, Ramstein Dust e Ramstein Guard. “Le attività addestrative si svolgeranno con il notevole contributo degli Stati Uniti d’America e puntano a rafforzare l’interoperabilità in ambito aereo e a dimostrare l’agilità e la determinazione dei partner dell’Alleanza nel rinforzare la postura generale di deterrenza aerea come previsto dal Concetto NATO per la Deterrenza e la Difesa dell’Area Euro-Atlantica”, ha spiegato il capo dell’Aeronautica militare tedesca, generale Ingo Gerhartz. “L’obiettivo primario è dimostrare e provare che la NATO è in grado di difendersi. La nostra è un’alleanza puramente difensiva, ma se qualcuno attacca un paese, attacca noi tutti”.
Ad Air Defender 2023 parteciperanno più di un centinaio di velivoli da guerra e 2.000 militari USA. “Si tratta del più grande schieramento di forze aeree statunitensi sin dalla formazione dell’alleanza difensiva guidata dagli USA e della maggiore movimentazione transatlantica della Guardia Nazionale Aerea”, scrive il sito specializzato Defensone.com. Nei giochi di guerra saranno impiegati gli aerei d’attacco al suolo A-10 “Thunderbolt II”, i caccia da “superiorità aerea” F-15 “Eagle”, quelli a capacità nucleare F-16 “Fighting Falcon”, quelli di ultima generazione F-35 “Lighting II” (anch’essi predisposti al trasporto di bombe nucleari tattiche B-61-12) e gli aerei cisterna KC-46. “L’esercitazione Air Defender 2023 testerà la capacità dell’Air National Guard nell’intervenire e utilizzare le proprie forze rapidamente così come dovrebbero fare gli Stati Uniti nel caso in cui la guerra in Ucraina si estendesse alla NATO”, ha dichiarato il generale Gen. Michael Loh, capo delle forze aeree della Guardia nazionale USA. “L’adesione della Finlandia raddoppia la frontiera della NATO con la Russia e aggiunge capacità davvero notevoli all’alleanza. Se si guarda alle dimensioni del paese e a cosa vi si trova al suo interno, vediamo che si tratta di un luogo agile per dislocare forze da combattimento. Essi hanno piste d’atterraggio un po’ ovunque. E le realizzano vicino alle strade e così abbiamo la possibilità di utilizzarle”. (2)
Nelle scorse settimane buona parte del territorio della Finlandia è stato teatro di un’importante esercitazione inter-alleata sotto la guida del Comando dell’esercito USA in Europa e in Africa. Denominata Arctic Forge, ha preso il via il 16 febbraio e si è conclusa il 17 marzo, interessando anche la regione settentrionale della Norvegia. “Arctic Forge si è focalizzata sulle attività di cooperazione militare nell’Artico con lo scopo di dimostrare la prontezza di dislocare una forza di combattimento credibile e rafforzare la potenza del fianco nord della NATO a supporto del nostro partner finlandese”, ha dichiarato il comandante generale di U.S. Army Europe and Africa, Darryl A. Williams. “Se stiamo facendo una campagna, o competendo e rispondendo a una crisi o in caso di conflitto, ciò che conta è vincere. E noi dobbiamo vincere in ogni confronto, incluso e specialmente nell’Artico dove esercitazioni come questa, insieme ai reparti dell’esercito e ai nostri alleati e partner, non solo proteggiamo gli interessi di sicurezza nazionale USA, ma garantiamo anche una regione sicura e protetta”.
Ad Actic Forge hanno preso parte 280 militari dell’11^ Divisione aviotrasportata di US Army giunti in Finlandia dall’Alaska, della 10^ Divisione di Montagna di New York e della Guardia nazionale dell’esercito della Virginia. Il personale statunitense ha addestrato oltre 550 unità dell’esercito finlandese nelle attività di comando e controllo di una eventuale forza multinazionale a livello di battaglione. In Norvegia sono stati schierati invece 730 marines della II Marine Expeditionary Force di stanza a Camp Lejeune, Jacksonville (North Caroline) e 200 militari di US Army, più alcune migliaia di unità delle forze terrestri di Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito. (3)
Dal 6 marzo all’1 aprile alcuni dei maggiori reparti NATO per la guerra aerea e missilistica sono stati trasferiti nelle basi aeree di Ramstein (Germania) e De Peel (Paesi Bassi) per una maxi-esercitazione della European Integrated Air and Missile Defence (IAMD), il sistema NATO di “difesa” anti-aerei e anti-missili a diverse altitudini. In due differenti fasi addestrative (Steadfast Armour/STAR23 e Ramstein Century/RACE23) è stato simulato uno scenario di attacco con variegati sistemi d’arma – missili balistici, ipersonici e da crociera e droni di alta tecnologia – “a cui l’Alleanza deve rispondere in modo veloce ed adeguato per difendere il territorio, la popolazione e le forze NATO da ogni minaccia aerea”. (4) Per l’occasione le forze armate alleate hanno impiegato i sofisticati sistemi terra-aria a corto, medio e lungo raggio “Patriot” (Spagna, Paesi Bassi, Germania e Romania), “NASAMS – National Advanced Surface-to-Air Missile System” (Norvegia) e “THAAD – Terminal High Altitude Area Defense” (reparti USA in territorio olandese e in Lituania). Gli Stati Uniti d’America hanno impiegato inoltre il sistema di combattimento integrato per unità navali “AEGIS”. (4)
In Belgio ha preso il via il 20 marzo un’altra importante esercitazione multi-nazionale (Steadfast Cobalt): sotto il controllo del quartier generale del Comando alleato di Norfolk (Virginia) viene valutata l’interoperabilità acquisita dal sistema C4ISR di comando-intelligence-sorveglianza-riconoscimento della NATO e l’architettura della forza di pronto intervento che sarà schierata nel 2024. Steadfast Cobalt si concluderà il 5 maggio.
Dal 24 aprile fino al 5 maggio nelle acque del Mar di Norvegia si terrà invece Dynamic Mongoose dove saranno simulate attività di combattimento anti-sottomarini da parte di unità NATO “per il controllo marittimo o il diniego di accesso al mare in vista delle funzioni navali per la futura difesa collettiva e per le operazioni di risposta in caso di crisi”. (5)
Gli ultimi war games primaverili investiranno buona parte del territorio della Sardegna dal 26 aprile al 13 maggio (Noble Jump II); nell’isola sono attesi oltre 3.000 militari di Stati Uniti d’America, Germania, Paesi Bassi, Lettonia, Grecia, Repubblica Ceca, Norvegia e Lussemburgo. “Il fine di Noble Jump II è quello di dimostrare la capacità di dislocare in tempo utile e integrare le forze NATO contribuendo alla dottrina di deterrenza e difesa alleata”, riferiscono i vertici dell’Alleanza. “Essa rafforzerà le capacità di risposta della NATO nella parte meridionale dell’area geografica sottoposta al controllo di SACEUR (il Comando Supremo Alleato in Europa) in coordinamento operativo con gli attori locali e regionali. Essa addestrerà gli elementi della Stand-by VJTF23 Force (la forza di pronto intervento NATO, nda) ed è anche un’opportunità per le forze partecipanti di conseguire un livello di formazione tattica addizionale e di fornire l’opportunità di inviare un messaggio di sicurezza e deterrenza strategica”. (6)
Ulteriori informazioni tecnico-logistiche su Noble Jump II sono state fornite dallo Stato Maggiore della difesa italiana al Comitato misto paritetico per le servitù militari della Regione Sardegna. “Sarà un’esercitazione logistica e consisterà nello schieramento di forze NATO allo scopo di verificare la capacità di movimento all’interno del territorio alleato”, spiega la Difesa. “Nella parte finale sono previste anche delle esercitazioni a fuoco che saranno disimpegnate nel pieno rispetto delle regole, dei protocolli e degli Stanag (Standardization Agriment) della NATO”.
Le forze armate straniere giungeranno in Sardegna per via aerea utilizzando gli scali di Cagliari-Elmas e Decimomannu e per via marittima (porti di Cagliari e Olbia), mentre saranno utilizzate le aree addestrative di Capo Teulada, Salto di Quirra e Alghero.
Il devastante impatto dell’esercitazione in un territorio che ha già pagato insostenibili costi socio-ambientali e sanitari per le pluridecennali imposizioni bellico-militari di Italia e NATO, è stato del tutto ignorato dal Comitato misto paritetico. Di contro, come si legge nei verbali della riunione in cui è stato dato l’ok a Noble Jump II – il suo presidente, il generale di brigata Stefano Scanu, ha avuto l’ardire di enfatizzare “la straordinaria opportunità rappresentata da queste attività internazionali, con la possibilità che il personale forestiero, dopo aver visitato i nostri territori, possa poi ritornare sull’Isola per motivi privati e di piacere”.
“Per quanto riguarda i comuni interessati – ha aggiunto il generale Scanu – si rimarca la positiva ricaduta economica derivante dai servizi logistici che saranno erogati in favore delle truppe e si assicura il massimo impegno della Difesa in materia di difesa dell’ambiente”. (7) Ai danni, pure le beffe.
Note:
- https://www.thedefensepost.com/2023/04/04/nato-fighter-jet-training-baltics/
- https://www.defenseone.com/threats/2023/04/nato-testing-ability-protect-itself-finland-joins-alliance/384815/
- https://www.europeafrica.army.mil/ArticleViewPressRelease/Article/3296260/news-release-us-forces-in-europe-to-take-part-in-exercise-arctic-forge/
- https://ac.nato.int/archive/2023/JOPW
- https://shape.nato.int/nato-exercises
- Ibidem.
fonte: Antonio Mazzeo blog
13/4/2023 https://comune-info.net/
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