Né perdono, né oblio. Le morti in frontiera e la lotta delle loro famiglie

Una produzione di Radio Melting Pot e Memoria Mediterranea

Qual è l’impatto delle politiche migratorie europee sugli individui e sulle loro comunità nel paese di origine? Cosa succede a chi non sopravvive a un naufragio e ai suoi cari?

Né perdono, né oblio. Le morti in frontiera e la lotta delle loro famiglie”, vuole rispondere a queste domande e restituire complessità e umanità a una narrazione spesso disumanizzante, che getta le storie e ambizioni personali di moltissime persone nell’oblio.

Abbiamo voluto raccontare quanto spesso non viene approfondito dal panorama informativo italiano: il destino di tutte quelle persone morte o disperse ai confini dell’Unione Europea, dei loro corpi e delle loro famiglie rimaste dall’altra parte della frontiera. Uno sguardo alla realtà sociale che le politiche migratorie europee generano e che spesso è celata dietro al grigio anonimo dei numeri statistici.

In questo episodio, esploriamo il concetto di “confine” non solo come linea geografica, ma come costruzione politica e sociale che determina chi può muoversi liberamente e chi no; chi ha diritto di vivere e chi invece, viene lasciato morire.

Attraverso le parole di chi ha vissuto sulla propria pelle la violenza delle frontiere, il podcast mostra come i confini siano strumenti di controllo più che semplici demarcazioni territoriali.

L’episodio è realizzato in collaborazione con Memoria Mediterranea, un’associazione che nasce dall’incontro di ricercatrici italiane con le madri e sorelle di persone morte o disperse nel Mediterraneo. L’associazione riceve le segnalazioni di naufragi e scomparse e cerca di facilitare le famiglie nell’attivazione delle operazioni di ricerca e soccorso, nell’accesso ai corpi e nella loro battaglia per la responsabilizzazione delle istituzioni.

Ascolterete l’esperienza diretta di Jalila, madre di Hedi e Mahdi, due giovani tunisini di 24 e 22 anni morti nel 2019 in un naufragio a largo delle coste siciliane. Anche lei fa parte di Memoria Mediterranea, le cui operatrici e attiviste ci aiutano a comprendere quali sono le difficoltà e le ingiustizie che le famiglie affrontano dopo aver perso i propri cari. Il racconto è inoltre intramezzato da registrazioni audio originali di rimostranze e proteste organizzate tra Italia e Tunisia per chiedere verità e giustizia. 

Le famiglie vanno incontro a ostacoli legali e burocratici, ma anche alla sofferenza per il “lutto ambiguo” che si genera quando non è possibile ritrovare il corpo dei propri cari.

Il commento di Wael Garnaoui, psicanalista tunisino e docente all’Università di Sousse, contestualizza dal punto di vista psicanalitico cosa sia questo lutto ambiguo e quali siano le conseguenze psicologiche e psicosociali della morte o della scomparsa in migrazione per i familiari delle vittime 1.

Non un semplice resoconto di storie individuali, ma una ricostruzione attenta del contesto in cui queste si inseriscono: dalle rotte mediterranee a quelle balcaniche; dalla criminalizzazione alle violenze e alle omissioni di soccorso; dall’abbandono politico ed economico nei paesi di origine, fino all’abbandono e alla violenza sui corpi esanime, strappati alle famiglie spesso ignare del destino dei propri cari. 

Né perdono, né oblio, perché è necessario un cambiamento radicale nelle politiche migratorie che metta al centro l’esperienza diretta di chi attraversa le frontiere, del perché lo fa, delle comunità che ha alle spalle e di cosa cerca dall’altra parte.

In un contesto in cui la narrazione dominante tende a semplificare e criminalizzare, questo podcast si pone come uno strumento di controinformazione, un mezzo per dare ascolto a chi spesso è ridotto a numero o a emergenza.

Hanno partecipato: Jalila Taamallah, Ludovica Gualandi e Sara Biasci, attiviste di Memoria Mediterranea; Giovanni Marenda, attivista del Collettivo Rotte Balcaniche; Wael Garnaoui, psicanalista tunisino e docente all’Università di Sousse; Serena Romano, avvocata di Mem.Med

Radio Melting Pot

Radio Melting Pot

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Scarica file | Ascolta in una nuova finestra | Durata: 30:42 | Registrato il 4 Aprile 2025

In redazione: Nicoletta Alessio, Barbara Barbieri e Teresa Stefanelli
Voce narrante: Nicoletta Alessio
Voci e doppiaggio: Eva Bearzatti, Juan Torregrosa
Post-produzione: Eva Bearzatti
Estratti audio:
Beppe Casales ha letto un estratto dal libro “La Frontiera” di Alessandro Leogrande; audio del naufragio di Cutro tratto da Il Crotonese; audio tratto da Global Day of CommemorAction (febbraio 2022)
Illustrazione copertina: Sofia Baraldo
Musiche: Les Filles de Illighadad

Memoria Mediterranea è finanziata da ActionAid International Italia E.T.S e Fondazione Realizza il Cambiamento nell’ambito del progetto “The CARE – Civil Actors for Rights and Empowerment” cofinanziato dall’Unione Europea.
Il progetto The CARE – Civil Actors for Rights and Empowerment, cofinanziato dall’Unione Europea e promosso da Fondazione Realizza il Cambiamento e ActionAid International Italia E.T.S. mira a promuovere, proteggere e far rispettare i Diritti e i Valori dell’Unione Europea con un approccio fondato sulla partecipazione dei/delle portatori/trici di diritti e sull’empowerment degli/delle stessi/e nel rivendicare i propri diritti. Il progetto coinvolge 70 realtà attive in tutta Italia, creando così una rete del cambiamento in grado di ascoltare e rispondere ai bisogni specifici e concreti di ogni territorio e comunità.
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thecare.actionaid.it 
Per maggiori informazioni sull’intero progetto The CARE – Ufficio Stampa ActionAid
ufficiostampaactionaid@actionaid.org

Il contenuto di questa comunicazione rappresenta l’opinione degli autori che ne sono esclusivamente responsabili. Né L’Unione europea né l’EACEA possono ritenersi responsabili per le informazioni che contiene né per l’uso che ne venga fatto. Analogamente non possono ritenersi responsabili ActionAid International Italia E.T.S. e Fondazione Realizza il Cambiamento

  1. Garanoui è anche autore del libro Harraga bruciare per l’Europa (poiesis editrice) ↩︎

4/4/2025 https://www.meltingpot.org

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