Nel mandare il sistema THAAD ad “Israele”, Biden approfondisce il coinvolgimento statunitense nella guerra

Washington – Al-Mayadeen. Gli Stati Uniti stanno dispiegando uno dei loro più avanzati sistemi di difesa missilistica, insieme a circa 100 soldati, in “Israele”, segnalando un maggiore coinvolgimento degli Stati Uniti nell’escalation delle tensioni in Medio Oriente tra le aspettative di un imminente attacco israeliano contro l’Iran, secondo quanto riportato dal Washington Post.

Si tratta del primo dispiegamento significativo di truppe statunitensi in “Israele” dall’inizio della guerra a Gaza, che avviene poche settimane prima delle elezioni presidenziali statunitensi, in cui il coinvolgimento del Paese nella guerra è diventato una questione controversa in campagna elettorale, ha sottolineato il quotidiano.

Il giornale ha ricordato che i dirigenti statunitensi hanno sconsigliato a “Israele” di prendere di mira le strutture nucleari, petrolifere e del gas dell’Iran, avvertendo che tali azioni potrebbero innescare un’escalation più ampia con conseguenze di vasta portata per l’economia globale.

Il dispiegamento del sistema missilistico THAAD (Terminal High Altitude Area Defense) è una forte indicazione del fatto che gli Stati Uniti prevedono che l’attacco israeliano sarà “così completo da costringere gli iraniani a rispondere”, secondo Aaron David Miller, un esperto di Medio Oriente che è stato consigliere di diverse amministrazioni statunitensi.

L’ultima mossa si aggiungerebbe alle oltre 50 mila tonnellate di equipaggiamento militare che gli Stati Uniti hanno fornito a “Israele” dall’inizio della guerra, nell’ottobre dello scorso anno, secondo il ministero della Sicurezza dell’occupazione israeliana.

Il ministro della Sicurezza israeliano Yoav Gallant ha promesso mercoledì un attacco “potente, preciso e soprattutto sorprendente” contro l’Iran per la sua rappresaglia con missili balistici contro obiettivi israeliani il 1° ottobre, nota come Operazione True Promise II.

Tuttavia, dopo l’operazione, i dirigenti iraniani hanno avvertito che qualsiasi ulteriore azione israeliana sarebbe stata accolta da Teheran con una risposta dura, proporzionale e calcolata.

Il Washington Post ha indicato che l’operazione iraniana ha messo in evidenza le vulnerabilità del sistema di difesa missilistica “israeliano”, presumibilmente avanzato, poiché numerosi missili sono riusciti a violarlo e a colpire il territorio occupato.

Ha inoltre sottolineato che domenica un drone di Hezbollah ha eluso le difese aeree israeliane e ha colpito una base militare israeliana vicino a Binyamina, a sud della città di Haifa, uccidendo quattro soldati e ferendone a decine.

Il giornale ha affermato che, nonostante le continue divergenze tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, nel corso della guerra che dura da un anno, la decisione di fornire il sistema THAAD prima dell’attacco anticipato di “Israele” all’Iran sottolinea la continua fiducia nel giudizio di Netanyahu.

“Una volta che questa batteria sarà in funzione e Israele godrà della protezione dei difensori aerei statunitensi, quale incentivo avrà Netanyahu a mantenere la parola data e a non colpire gli obiettivi sensibili che aveva promesso di evitare?”, ha dichiarato Harrison Mann, ex-ufficiale dell’esercito statunitense che ha lavorato come analista presso la Defense Intelligence Agency.

Il sistema THAAD è progettato esclusivamente per intercettare i missili balistici, non ha capacità offensive ed è destinato esclusivamente a difendersi dall’arrivo di missili a corto, medio e intermedio raggio, ha osservato il Washington Post.

Sebbene la data esatta di consegna non sia stata resa nota, Mann ritiene che questa mossa esemplifichi l’uso di “carote” piuttosto che di bastoni da parte del presidente Biden per smorzare le azioni aggressive di “Israele”.

Mann ha avvertito che la decisione di aumentare la presenza di truppe statunitensi in “Israele”, in concomitanza con l’incombente attacco all’Iran, aumenta il rischio di vittime statunitensi, che potrebbero ulteriormente coinvolgere gli Stati Uniti nella guerra.

Ha inoltre sottolineato i rischi per le truppe statunitensi che operano con il sistema THAAD, affermando: “Quei soldati opereranno da basi militari israeliane, che l’Iran ha già dimostrato di voler colpire e di essere in grado di farlo, in un momento in cui si prevedono ulteriori attacchi iraniani”.

“Anche se ipotizziamo ottimisticamente che il sistema THAAD neutralizzi tutti i missili in arrivo, le forze israeliane non possono garantire pienamente la protezione contro i droni, che in passato hanno violato le basi israeliane”, ha aggiunto.

Il ministro degli Esteri iraniano: gli Stati Uniti rischiano la vita delle loro truppe schierandole in “Israele”.

Domenica, il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha avvertito che gli Stati Uniti stanno “mettendo a rischio la vita delle proprie truppe” schierandole in “Israele” per far funzionare i sistemi di difesa missilistica statunitensi.

“Sebbene negli ultimi giorni abbiamo compiuto sforzi enormi per contenere una guerra totale nella nostra regione, dico chiaramente che non abbiamo linee rosse nel difendere il nostro popolo e i nostri interessi”, ha scritto Araghchi in un post su X.

L’alto diplomatico iraniano ha sottolineato che gli Stati Uniti hanno fornito quantità senza precedenti di armi all’entità di occupazione israeliana durante la guerra in corso contro la Striscia di Gaza.

“Come abbiamo dichiarato molte volte, siamo pienamente preparati a qualsiasi situazione e scenario. Nessuno vuole la guerra nella regione, tranne il regime sionista”, ha sottolineato Araghchi domenica al suo arrivo nella capitale irachena, Baghdad.

Traduzione per InfoPal di F.L.

15/10/2024 https://www.infopal.it/

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