NHS al tempo della Brexit

È noto che la campagna del referendum pro o contro l’Europa, tenutosi nel 2016, fu costellata da una miriade di fake news, a tutto vantaggio del “leave (andare via). Le balle riguardavano soprattutto il tema dell’immigrazione: non passava giorno che quotidiani popolari molto diffusi come il Daily Mail o il Daily Express non sbattessero in prima pagina titoli del tipo “Aerei e bus pieni di romeni e bulgari stanno invadendo l’Inghilterra” .

Ma la balla più spregiudicata e fantasiosa, e probabilmente anche la più efficace in termini di raccolta di consensi, ha riguardato la sanità. All’approssimarsi della votazione hanno cominciato a circolare per tutto il Regno Unito dei bus rossi con le fiancate ricoperte da questa frase: “We send the EU £350 million a week. Let’s fund  our NHS instead. Vote Leave.” (Noi mandiamo ogni settimana all’Europa 350 milioni di sterline. Meglio devolverle al nostro Servizio sanitario nazionale. Vota Leave”). Ci voleva poco per capire che si trattava di una balla spaziale: se si moltiplicava 350 milioni di sterline per 52 settimane, veniva fuori la cifra di 18,2 miliardi di sterline l’anno, pari al 14% del budget della sanità nazionale.

Gavino Maciocco

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