Niente scuola e niente lavoro.
Il 23,1% dei 15-29enni si trova fuori da ogni percorso di lavoro, istruzione o formazione: il numero dei Neet, persone inattive, è il più alto dell’Ue, oltre il doppio di Francia e Germania. Il 12,7% degli studenti in Italia non arriva al diploma, perché abbandona precocemente gli studi.
C’è poi una percentuale del 9,7% del totale, quasi un diplomato su 10 nel 2022, “senza le competenze minime necessarie per entrare nel mondo del lavoro o dell’Università”, quella che viene definita “dispersione implicita” ed è connessa all’impoverimento educativo e materiale.
Anche nel nostro Paese, come in tutto il mondo, la pandemia ha esacerbato differenze e disuguaglianze economiche e sociali costringendo anche i più giovani a dover fronteggiare nuove sfide soprattutto per quanto riguarda l’accesso al mercato del lavoro.
Molti di loro, senza possibilità o strumenti necessari, hanno abbandonato la ricerca di un posto o di un corso formativo, con conseguenze disastrose per il loro percorso professionale. A sottolinearlo è Save the Children, che insieme ad Accenture ha promosso venerdì scorso a Roma “Lavori e valori”, un evento per riflettere sulle sfide da affrontare per combattere la disoccupazione giovanile in Italia.
“A fronte di un made in Italy a caccia” di 244 mila talenti il nostro sembra essere un motore educativo che in molti aspetti sembra girare al contrario, e che ha prodotto il numero più alto di Neet in Europa”, ha dichiarato Daniela Fatarella, direttrice di Save the Children Italia.
“Per colmare il mismatch tra le aspettative del mondo del lavoro e l’offerta educativa, ci vuole una strategia integrata che agisca a partire dalla scuola per sviluppare le soft skills, le abilità personali necessarie allo sviluppo della persona, e metta in gioco e responsabilizzi le agenzie formative, le aziende e il mondo del lavoro.
Oggi con questo evento abbiamo voluto partire dalla sensibilizzazione di alcuni attori fondamentali in questo scenario, dialogando insieme a loro per favorire la collaborazione fra realtà diverse. Il contributo di Accenture in tal senso è preziosissimo poiché tutti i progetti portati avanti fino ad ora con il loro supporto hanno raggiunto più di 18 mila beneficiari, con l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli che impediscono ai giovani di accedere ad un lavoro dignitoso, con una particolare attenzione alle categorie più vulnerabili e alle disuguaglianze di genere”.
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