Non solo covid, c’è anche questa politica

Credo fermamente che non ci sia stato un piano predeterminato per la smemorizzazione dei drammi di massa dietro la gestione raffazzonata (vedi menefreghismo delle Regioni del nord) della pandemia da parte del governo e dei poteri che lo sostengono, al netto delle odiose lamentele dell’ingorda Confindustria.
Ma, certamente, la casta politica ed industriale era piacevolmente consapevole che la paura di massa durante il lockdown avrebbe portato decine di milioni di italiani a pagare costi morali e materiali evitabili se non fossero stati colpevolizzati e repressi, ad esempio con droni ed elicotteri.
Si vuole il Paese alla balcanizzazione?
E’ un dubbio che rimbomba spesso nelle menti attente, guarda caso dopo lo scoppio della pandemia da coronavirus, buona parte dei fondi e degli interventi sono stati indirizzati alla ricerca sul COVID-19, con finalità dichiaratamente di ordine strategico-militare.
Quindi soldi e interessi militari NATO per i test sierologici COVID-19 in Italia Come risulta da un’articolo/denuncia di Antonio Mazzeo sul suo blog, due milioni di test sierologici su base volontaria per il personale docente e amministrativo di tutte le scuole d’Italia.
Uno screening di massa senza precedenti nella storia che il governo Conte-Azzolina-Speranza ritiene necessario per “contrastare e contenere l’emergenza COVID-19” ma che solleva perplessità nel mondo scientifico e tra gli stessi operatori scolastici per la non comprovata attendibilità delle indagini e l’incerta protezione dei dati personali sensibili che saranno raccolti e sistematizzati.

Se un piano predeterminato non c’è stato sicuramente la strada imboccata porta a questo pericolo visto che le “Regioni secessioniste del Nord” non recedono dai loro propositi egoistici di “autonomia differenziata”, nonostante proprio la regionalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale di questi ultimi decenni in campo sanitario ha evidenziato drammaticamente, con oltre trentamila morti, che allo spezzettamento regionale si sarebbe dovuto porre fine con un atto di autorevolezza del Governo.
Anche per riparare, in parte, all’enorme danno alla salute fatto non compiendo, con altri governi europei, passi preventivamente decisivi , perchè come osserva l’autore di “Spillover”, David Quammen «La scienza aveva previsto la pandemia da anni ma i governi hanno preferito non investire in prevenzione»

L’eventualità di una nuova ondata pandemica fa paura anche perchè si somma alle preoccupazioni derivanti da queste maldestre istituzioni di governo e, ancor peggio, di quelle locali, perchè da quanto stiamo assistendo questi non hanno tratto alcun significativo insegnamento dalla bagarre nella quale hanno dato prova di confusione e incapacità, e peggio ancora se pensiamo all’irresponsabilità dei “governatori”.
La bussola di questi governanti indica sempre la via del produttivismo distruttivo di tutti quegli ambiti sociali ed economici, una via che produce solo diseguaglianze, povertà, distruzione della civiltà del lavoro e dell’ambiente.
Quando, in questi mesi di pandemia, abbiamo sentito che “nulla sarà più come prima”, era chiaro che il significato di speranza di tutti noi cozzava con i loro obbiettivi di utilizzo della paura, per costruire, come è avvenuto, il “tutto sarà peggio di prima” per la giustizia sociale e e le libertà costituzionali. La spudoratezza con la quale le grandi imprese, le lobby bancarie e finanziare, hanno imposto le direttive economiche di governo sulle risorse pubbliche da destinare alla ripresa post covid la dice lunga sulla natura di queste sfere dominanti.

Ora, è ovvio che il Governo si preoccupa dell’autunno, ma dovrebbe espellere dalle proprie paure l’ipotesi di legislazioni di emergenza basata su allarmi e criminalizzazione sociali affidati al tam tam dei media.

Gli effetti sarebbero devastanti per la residua convivenza civile, non solo perché la repressione non metterebbe a tacere le contraddizioni sempre più ingovernabili con atti tamponi o con provvedimenti come l’abolizione del super ticket, atto dovuto ma per nulla incisivo dentro le dinamiche in atto di ulteriore privatizzazione della sanità pubblica con la complicità dello stesso governo che ha aumentato i finanziamenti alle strutture private regalando loro anche la gestione dei test sierologici anticovid. Ma la repressione, pur soft e mistificata che possa essere darebbe all’opposizione parlamentare della destra estrema , in primo luogo della lega, grandi potenzialità di gestione della rabbia popolare, già ben violentata da anni di propaganda razzista, sulla quale il primo governo Conte ha una pesante e incancellabile responsabilità, sulla scia dei provvedimenti “Sicurezza” del precedente governo con Minniti ministro degli interni, vero e proprio maestro di Salvini.

Risulta sempre più evidente che questo è un Paese da rifondare con giustizia. Aver dato capacità di governo, con il “Piano Colao”, a quella setta di profitto sul sangue e la stessa vita dei lavoratori qual’è Confindustria, lo impone!

Adesso, dopo aver ricevuto ancora una volta fiumi di finanziamenti incondizionati e la libertà di tenere aperte fabbriche che hanno prodotto migliaia di contagi attacca il Governo e attacca anche, con l’innata ipocrisia padronale, le organizzazioni sindacali nonostante l’unilaterale, e colpevolenei confronti del mondo del lavoro, pace sociale decisa da Cgil, Cisl, Uil.
Tutto ciò di fronte a questi crimini sociali:

  • 120/150 miliardi di evasione fiscale annuale;
  • 30/40 di evasione contributiva annuale;
  • liquidazioni in milioni di euro a manager che hanno distrutto aziende pubbliche e falcidiato posti di lavoro in aziende private. Pensioni d’oro agli stessi manager;
  • premi di produzione che vanno dal 30% al 100% dello stipendio annuale a dirigenti pubblici e privati, mentre i lavoratori hanno salari da fame;
  • truffe e corruzione sulle finanze pubbliche per appalti e concorsi;
  • decine di miliardi di sgravi contributivi e fiscali ogni anno regalati alle imprese senza alcuna garanzia occupazionale;
  • 345000 imprese che hanno goduto della cassa integrazione covid ma i loro dipendenti lavoravano regolarmente;
  • notai e liberi professionisti con alti importanti si sono presi (regolarmente, in base a una legge pessma) i contributi covid.

Tutti crimini derubricati dai governi degli ultimi decenni che oggi permettono agli industriali di invocare “Contratti rivoluzionari”, sulla base del loro programma che porterebbe prima all’allungamento delle scadenze contrattuali per arrivare al più presto alla dine dei contratti nazionali trasformando quelli decentrati in contratti individuali, secondo il principio medievale del servilismo.

Oltre 30 anni di sudditanza governativa a Confindustria hanno portato alla povertà il paese, per porre rimedio si dovrebbe ripartire dagli interessi di lavoratrici e lavoratori e di tutti gli ultimi, senza distinzioni, che condannati alla sopravvivenza come speranza di vita.

Ma è la semplicità che è difficile a farsi in questo Paese nelle mani di una indegna classe politica. Per dimostrare una volontà di riscatto sociale un governo, di semplice impegno civile, ecco cosa dovrebbe fare:

  • riduzione orario di lavoro a 32 ore a parità di salario,
  • introduzione salario minimo orario di 9 euro,
  • reintroduzione articolo 18 e abrogazione norme di precarizzazione del lavoro,
  • piano per il lavoro con assunzioni atempo indeterminati nella scuola, nella
    sanità e nella PA entro la media europea,
  • garanzia reddito per tutte/i attraverso estensione del reddito di cittadinanza eliminando attuali condizionalità,
  • tassazione patrimoni al di sopra di 1 milione di euro con aliquote più alte per grandi ricchezze,
  • progressività imposizione fiscale secondo dettato costituzionale,
  • accesso alla banca dati delle banche per Agenzie delle Entrate,
  • ripubblicizzazione autostrade, servizi pubblici (acqua) e settori strategici a partire dalla siderurgia,
  • stop al consumo di suolo (cementificazione), nuova legge urbanistica e riconversione ecologica,
  • abrogazione modifiche titolo V e “Pareggio di bilancio” nella Costituzione e fine dei finanziamenti incondizionati, alle grandi imprese!

Ma oggi queste semplici misure di giustizia sociale e convivenza civile non rientrano nelle intenzioni di questo governo, comunque agli occhi di tanti meno brutale nelle tempistiche decisionali di un governo in mano alla destra estrema.

A conferma della sottilissima differenza c’è, tra le altre cose, questo referendum sul dannoso taglio dei Parlamentari.
Per lor signori non basta più la legge elettorale truffa del “maggioritario” che ha violentato negli ultimi decenni la libertà di voto degli italiani, ora con questa mossa da bari, vorrebbero imprigionarla facendo eleggere pochi parlamentari fedelissimi della casta bipartisan al potere.

Un referendum i cui effetti reazionari sono tutti dentro il programma della Loggia Massonica P2. confermato in 40 anni di provvedimenti legislativi, vedi, ad esempio, l’abolizione dell’articolo 18 per disarmare i diritti del lavoro e depotenziare l’eventuale conflitto sindacale; oppure

lo smantellamento delle Province accusate come inutili e dispendiose quando costavano meno del 2% della spesa complessiva degli Enti pubblici, invece erano le istituzioni più vicine ai problemi quotidiani dei territori, in particolare quelli più lontani dai centri politici, come i paesi montani.

Risulta sempre più evidente che questo è un Paese ha un vitale bisogno dell’imprescindibile diritto al lavoro, dei beni comuni assicurati per tutti, della salute, della giustizia sociale come dogma istituzionale. E’ possibile, se facciamo i nostri interessi vaccinandoci contro questa politica per chi ha già troppo. Ricominciamo dal NO al referendum del 20 settembre.

Franco Cilenti

Editoriale del numero 8/9 settembre 2020 del mensile Lavoro e Salute

www.lavoroesalute.org

Puoi leggerlo anche in versione interattiva:

http://www.blog-lavoroesalute.org/lavoro-e-salute-settembre-2020/

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