Oltre la propaganda: cosa sappiamo realmente di Zelensky?

Volodymyr Zelensky da oltre 2 anni è su ogni tv e giornale ma, oltre la propaganda, di lui resta il personaggio ma dell’uomo si sa molto poco in Occidente.

Cosa sappiamo realmente di Zelensky?

Sono passati più di 5 anni dal suo insediamento alla Bankova, il palazzo presidenziale ucraino, e Volodymyr Zelensky resta in carica come presidente in “proroga”. Il mandato è scaduto e maggio, ma nell’Ucraina invasa non possono esserci elezioni, vietate dalla legge marziale e rese impossibili dalle condizioni di guerra. La Costituzione del Paese, in questi casi, permette la proroga automatica dell’incarico.

Dunque il leader di Kiev resta al suo posto, con il pieno sostegno dell’Occidente almeno apparentemente – e una stampa che continua a mostrarsi generosa nei suoi confronti.

Tuttavia, malgrado la risonanza mediatica, Zelensky rimane una personalità di cui si conosce ancora poco realmente. Da comico a presidente ad eroe della resistenza, è questo lo schema narrativo vigente. Eppure qualcosa in più c’è…

Zelensky, l’ascesa da comico a presidente

La carriera di Zelensky nel mondo dello spettacolo – è cosa nota – inizia come comico e produttore televisivo, arrivando al successo con la serie Servo del popolo, in cui interpreta un insegnante onesto che diventa presidente per combattere la corruzione.

Questo personaggio, popolare in un’Ucraina stanca di corruzione e manipolazioni politiche, ha fatto sì che molti ucraini vedessero in lui un simbolo di cambiamento. Tuttavia, mentre il pubblico rideva della narrativa comica e surreale della serie, Zelensky preparava seriamente la sua entrata in politica, registrando già nel 2016 il partito Servo del popolo, che l’avrebbe portato alla presidenza nel 2019.

Il rapporto con gli oligarchi

Uno degli aspetti meno noti e più controversi di Zelensky è il suo legame con i potenti oligarchi ucraini e russi. Durante la sua scalata al potere  ha collaborato con vari influenti oligarchi, tra cui Ihor Kolomoisky, il quale sostenne la sua campagna presidenziale. Le televisioni di Kolomoisky trasmisero ore di contenuti con Zelensky come protagonista, aumentando significativamente la sua visibilità pubblica.

Tuttavia, dopo essere stato eletto presidente, l’ex attore prese le distanze dal magnate, nominando un primo ministro vicino a Rinat Akhmetov, un altro oligarchico di spicco.

Questo atteggiamento di Zelensky, che sembra capace di cambiare alleati secondo le necessità, ha contribuito a formare un’immagine complessa e ambivalente del leader ucraino.

Questa ambiguità nella scelta delle sue alleanze ha alimentato la percezione di Zelensky come un politico abile e stratega, capace di mantenere il potere anche in un contesto di relazioni complicate e spesso conflittuali.

La maschera del patriota

L’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022 ha imposto a Zelensky un’immagine  pubblica ben diversa da quella del comico trasformato in politico. All’estero è diventato l’anti-Putin, un patriota che lotta per la democrazia e i valori occidentali.

Ma è una proiezione imposta dai media e dal pubblico, per non dire del suo grande sponsor Oltreoceano, ma questa è una storia conosciuta. Soffermiamoci su due aspetti meno noti: i “Pandora Papers” e la doppia identità culturale.

I Pandora Papers “la più grande inchiesta nella storia del giornalismo”, sul ‘cerchio magico’ di Zelensky

Pandora Papers, per chi non lo ricordasse, sono un gigantesco fascicolo composto da circa 12 milioni di documenti che contengono informazioni dettagliate su oltre 200mila società offshore e relativi organigramma, in cui sono menzionati, a vario titolo e con diverse somme di denaro, leader politici, funzionari di governo, parenti e collaboratori degli stessi, fino a personaggi sportivi e manager vari, tutti coinvolti in reati fiscali di vario genere e gravità.

L’inchiesta ha coinvolto oltre 90 paesi, su un arco temporale di 25 anni, dal 1996 al 2020.
L’International Consortium of Investigative Journalists, che ha già pubblicato i Panama Papers nel 2016 e i Paradise Papers nel 2017, ha definito i Pandora Papers “la più grande inchiesta nella storia del giornalismo”.

Per l’Ucraina, dell’inchiesta si è occupata la testata “Slidstvo.Info”.  Nella mole dei documenti, i giornalisti hanno trovato conferme delle informazioni già pubblicate ai tempi della campagna elettorale per le presidenziali nella primavera del 2019.

Si tratta di uno schema che ha permesso alle società offshore, i cui beneficiari erano Volodymyr Zelensky e alcuni membri del centro di produzione dei programmi televisivi comici “Kvartal 95” (Quartiere 95), di ricevere 40 milioni di dollari da aziende legate all’oligarca Ihor Kolomoyskyi a partire dal 2012, quando il “Kvartal 95” ha iniziato a collaborare con il canale televisivo 1+1.

La rete delle società offshore del “Kvartal 95”

Secondo i dossier consultati da “Slidstvo.Info”, nel 2012, i dirigenti ed i membri del centro di produzione dei contenuti televisivi e cinematografici “Kvartal 95” hanno costituito oltre una decina di società nelle Isole Vergini Britanniche, in Belize e a Cipro. Centrale, in questa rete, la società Maltex Multicapital Corp., posseduta in parti uguali dalle società offshore di Volodymyr Zelenskyi e sua moglie, dei fratelli Serhiy e Borys Shefir, cofondatori del “Kvartal 95” e dello sceneggiatore e regista Andriy Yakovlev.

Secondo quanto riporta l’inchiesta, la società Davegra Limited, intitolata all’ex direttore  del Servizio di sicurezza Ivan Bakanov, recentemente silurato, è entrata in possesso della società centrale Maltex Multicapital Corp. allo scopo di nascondere l’identità dei titolari effettivi.

Il bonifico di Kolomoyskyi

I Pandora Papers forniscono le informazioni che parzialmente confermano il trasferimento di 40 milioni di dollari effettuato dalle aziende di Ihor Kolomoyskyi a beneficio delle società offshore intitolate a Zelenskyi e ai suoi soci in affari nel 2012.

Il trasferimento dei fondi è avvenuto tramite un versamento del capitale sociale: le aziende di Kolomoyskyi hanno formalmente investito nelle società offshore del “Kvartal 95”. Le aziende che hanno conferito il denaro sono le stesse sospettate di riciclaggio dei miliardi della banca PrivatBank, uno dei proprietari della quale era Kolomoyskyi.

Inoltre, ad effettuare il bonifico è stata la filiale cipriota della PrivatBank che figura nelle operazioni di presunto riciclaggio dei milioni di dollari da parte di Kolomoyskyi. Secondo quanto emerso dai Pandora Papers, almeno una delle società offshore del “Kvartal 95” ha posseduto un conto presso la filiale della banca a Cipro.

Dall’inchiesta risulta che le società offshore di Zelensky e dei suoi soci in affari avrebbero potuto far parte dello schema di riciclaggio, afferma “Slidstvo.Info”.

Zelensky e la sua doppia identità culturale

Zelensky è nato e cresciuto in Ucraina, in un contesto fortemente influenzato dalla cultura russa, tanto che il suo primo film  in lingua ucraina con produttori ucraini, “Io, tu, lui, lei”, arriva solo nel 2018.

Ma proprio alla vigilia della campagna elettorale per le presidenziali del 2019, per evidenti ragioni, prende di lezioni di ucraino – cosa poco nota. Un aspetto se vogliamo anche simbolico poichè rivela la complessità dell’Ucraina stessa, una nazione che cerca di definirsi tra influenze russe e la spinta verso un’identità europea e occidentale, e che ha deciso di amputare una parte di se stessa.

Zela Satti

27/10/2024 https://www.kulturjam.it/

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