Ordine del giorno sulla esecuzione della sentenza Thyssen group. Prima i latitanti !
Le parabole propagandistiche del Governo Conte-Salvini-Di Maio non conoscono pace, si orientano e disorientano l’opinione pubblica rinovando l’agenda politica del Governo di scoop elettorali, di presunto iperattivismo istituzionale. E’ il caso del battage sul rimpatrio di Cesare Battisti (ora a disposizione del Giudice di Sorveglianza), utilizzato per risuscitare e agitare, indirettamente, un nemico interno (il terrorismo, gli anni di piombo, la contestazione ) per consolidare un pensiero forcaiolo, che ha già sfondato su tema del razzismo e dei migranti, con l’obiettivo di criminalizzare il crescente pensiero critico (ed autocritico elettoralmente) che dal basso attacca le politiche liberiste di questo governo; complice una inesistente opposizione politica in Parlamento. Ma i latitanti non sono tutti gli stessi, non sono tutti all’estero, alcuni sono rimasti semplicemente a casa loro, nella vicina ed alleata Germania e nessuno li tocca; certo non sono terroristi, non devono scontare l’ergastolo ma hanno sulla coscienza la morte di 7 operai. Sono l’ex a.d. della ThyssenKrupp Acciai Speciali Harald Espenhahn e l’ex consigliere Gerald Priegnitz, condannati in via definitiva il 13 maggio 2016 per omicidio colposo plurimo rispettivamente nove anni e otto mesi il primo e sei anni e tre mesi il secondo, al termine del processo per il rogo allo stabilimento di Torino in cui, tra il 5 e il 6 dicembre 2007, morirono sette operai.
In Germania, in base ai codici tedeschi, Espenhahn e Priegnitz sappiamo che non sconteranno le pene stabilite dai giudici italiani. La detenzione potrà durare fino a un massimo di cinque anni, pena massima prevista dal codice penale tedesco per l’omicidio colposo. Eppure la materia, la sicurezza sul lavoro e la tutela dell’integrità fisica dei lavoratori, non si presta a molte interpretazioni, non c’é un “codice Mitterand” che difende “rifugiati politici”, il Governo italiano ha già chiesto e non ottenuto l’estradizione, aspetta l’esecuzione della pena ma dopo 12 anni dalla sentenza, il Ministro della Giustizia potrebbe anche insistere. Un colpo al cerchio ed una alla botte? Un po’ di propaganda e un po’ di qualcosa di ordinariamente serio? Né l’uno e né l’altro: chiediamo solo giustizia ed il rispetto del Diritto, se vogliono Conte-Salvini-Di Maio possono anche andare davanti l’Ambasciata tedesca vestiti da operai della Thyssen. Rifondazione Comunista presenterà una mozione al Parlamento Europeo per denunciare le complicità del Governo italiano e tedesco nell’impedire l’esecuzione di una sentenza che ha solo il difetto di intaccare la libertà di due padroni, di creare un importate precedente nell’Ordinamento giuridico sui limiti dell’attività di impresa e sulla effettività del sistema sanzionatorio, italiano ed europeo.
21/1/2019 www.rifondazione.it
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