Patente a punti perla sicurezza sul lavoro: ma ci prendono anche in giro?
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Un provvedimento che fa ricadere su lavoratrici e lavoratori le responsabilità dei padroni
Il meccanismo che si sta introducendo è discutibile sotto diversi profili. Innanzitutto, ponendo al centro del sistema sanzionatorio l’azienda nel suo complesso, fino alla possibile sospensione delle attività, si coinvolge tutto l’insieme dei lavoratori di quell’azienda nelle conseguenze delle inadempienze del responsabile della sicurezza, che è e rimane il padrone.
La sospensione delle attività dell’impresa avrebbe immediate ricadute su tutto il personale, che potrebbe al massimo far ricorso agli ammortizzatori sociali, subendo comunque le conseguenze di responsabilità non sue. Questa logica non potrebbe che rafforzare quel sentimento di complicità nel personale (e spesso nelle stesse vittime degli incidenti) che già oggi porta a nascondere tanta parte degli infortuni sul lavoro per paura di ricadute negative sulla tenuta dell’azienda. Il ricatto del posto di lavoro è la vera causa dell’abbassamento delle tutele e questo sistema finirebbe per sancire per legge un sistema di omertà collettiva al fine di salvare il posto di lavoro.
La logica che sottende alla misura è quella di spingere le aziende che operano nei cantieri temporanei e mobili a dotarsi di alcuni requisiti indispensabili per ottenere il rilascio della patente: in particolare, l’effettuazione di corsi di formazione sulla sicurezza e il possesso del documento di valutazione dei rischi. Nel caso di accertamento di violazioni, di infortuni o di infortuni mortali, si arriverebbe ad una decurtazione dei crediti (la base di partenza è 30) che potrebbe portare fino al caso limite della sospensione delle attività, lì dove venissero accertate le responsabilità del datore di lavoro.
Vediamo, però, nello specifico questo provvedimento: la patente dovrebbe partire da trenta “crediti”, dando la possibilità di operare con un numero degli stessi di quindici o superiore. Questa sarà rilasciata dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro dopo l’iscrizione alla camera di commercio, i parametri di cui terrà conto per togliere ed assegnare punti saranno: l’adempimento degli obblighi formativi da parte del datore di lavoro nei confronti dei dipendenti, la compilazione corretta del documento di valutazione dei rischi, del Durc (documento unico di regolarità contributiva) e del Documento Unico di Regolarità Fiscale. In caso di violazioni, INL potrà decurtare punti e sospendere le aziende fino ad un massimo di 12 mesi; in caso di infortunio invalidante in modo permanente verranno decurtati 15 punti, in caso di infortunio temporaneo 10.
verranno decurtati 15 punti, in caso di infortunio temporaneo 10.
La prima condizione affinché l’introduzione della patente a crediti non si traduca in una socializzazione delle responsabilità e delle ricadute economiche e sociali su tutto il personale è quindi la garanzia che, in caso di sospensione delle attività, il padrone debba farsi carico del 100% delle retribuzioni per tutto il periodo di fermo.
In secondo luogo, non essendoci un rafforzamento dell’azione penale nei confronti dei padroni responsabili degli omicidi e/o delle lesioni gravi o gravissime (vedi introduzione del reato di omicidio sul lavoro), si procede nella direzione di un sistema che continua a garantire l’impunità e scarica sulla collettività (ammortizzatori sociali) e sui lavoratori dell’azienda gli effetti dell’azione sanzionatoria.
Questo meccanismo, a nostro avviso, non porterebbe a reali miglioramenti delle condizioni di lavoro: non interviene, infatti, se non a fatti avvenuti e non ci sembra che un eventuale sospensione di dodici mesi ponga un limite credibile, in particolare nella selva di appalti e subappalti che caratterizza il mondo del lavoro in Italia. Con l’introduzione nel codice penale del reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro, invece, si porrebbe una deterrenza reale, con un effetto pratico immediato.
PS. Questi stralci di analisi del provvedimento governativo sono a cura del sindacato USB e ci trovano nella sostanza d’accordo.
Il titolo è a cura della Redazione
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