PER LA SANITA’ PUBBLICA. Unire le lotte per difendere e rilanciare il Servizio Sanitario Nazionale
24 giugno in piazza a Roma. Piazza della Repubblica
Ore 10 CGIL Salute e Welfare
Ore 14 USB Abbassate le armi, alzate i salari
1) La privatizzazione della sanità produce sempre più un aumento delle disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari, nella cura effettiva delle patologie e incrementa la speculazione sulle malattie. Il profitto diventa l’incentivo dominante, la discriminazione sulla qualità della vita e persino sul grado di sofferenza a cui sono sottoposti i pazienti, tutto ciò è inaccettabile per chi come noi da sempre si batte contro la privatizzazione della sanità, e per questa sovrastante ragione, parteciperemo in modo unitario e con spirito combattivo ad ogni iniziativa di contrasto alla privatizzazione del Servizio Sanitario con ogni soggetto che senza fingimenti, promuoverà e starà nelle lotte dei lavoratori e delle lavoratrici e in quelle sociali per una sanità pubblica, gratuita e universale e per la piena applicazione della Costituzione antifascista.
2) Denunciamo gli aspetti estremamente negativi delle politiche sin qui perseguite che non solo alimentano la privatizzazione del welfare in generale, ma ne sono il motore trainante e che, se davvero si vuole impedire la privatizzazione della sanità pubblica, si devono contrastare con decisione e con mobilitazioni durature e persistenti, con progetti normativi alternativi alla violenta politica liberista in corso. Non può certo sfuggire a nessuno che l’incremento dei finanziamenti miliardari alla spesa militare per soddisfare la Nato e la politica egemonica degli USA, le risorse investite per armare e finanziare la guerra, oltre che impedire qualsiasi tentativo negoziale per la pace, sottraggono risorse vitali al servizio sanitario nazionale e alla priorità del diritto alla salute dei cittadini costituzionalmente garantito. Le politiche economiche e fiscali portate avanti in questi decenni dai governi nazionali, fatte di sgravi fiscali e contributivi, di incentivi e condoni, di premiazione sostanziale delle fasce più ricche della popolazione e di impoverimento progressivo della restante popolazione, e che oggi vede una ulteriore spinta alla diseguaglianza sociale attraverso la flat tax, l’autonomia regionale differenziata e l’ulteriore incremento della già devastante precarietà sul lavoro, porterà conseguentemente alla esplosione ulteriore della povertà, con tutte le implicazioni e le ricadute sul Servizio Sanitario già profondamente colpito dalla privatizzazione , dalla mercificazione del diritto alla salute avvenuta e in quella in itinere,dal concepire la stessa malattia come risorsa per il “mercato “della sanità privata e dell’industria farmaceutica
3) Questo è un punto di non ritorno, una deriva essenziale da contrastare con fermezza e autorevolezza e senza tentennamenti. Troppi sono i punti di sfinimento del diritto alla salute, dall’aziendalismo introdotto nel sistema gestionale della salute, che ha portato alla massimizzazione del profitto (idea devastante nella logica pubblica) a scapito della prevenzione, istituendo la persecuzione della cronicizzazione della malattia quale base di sviluppo dei profitti farmaceutici e terapeutici a scapito di una ricerca volta alla soluzione radicale attraverso la cura definitiva. Lo spostamento delle maggiori risorse, viene in questo verso dirottato verso strutture private, anche accreditate e verso l’idea della sanità integrativa anche attraverso assicurazioni private persino legate ai contratti collettivi di lavoro.
4) L’aziendalizzazione e quanto su citato è un punto critico di rottura che in un sistema pubblico universale e gratuito deve essere contrastata sino al totale suo superamento dando piena attuazione all’art.32 della Costituzione. La conservazione di un sistema pubblico che garantisce i diritti fondamentali, passa per una profonda revisione di scelte errate fatte in passato, in particolare va abolita l’intramenia che mina alla radice la giustizia sociale e l’uguaglianza dei cittadini, occorre rivedere il sistema di remunerazione delle prestazioni sanitarie (DRG) legato ad una logica assicurativa che non solo determina criteri economicisti slegati dalla efficacia e efficienza della cura, ma produce speculazione finanziaria sulla malattia al fine di gonfiare le entrate aziendali o addirittura pratiche truffe ai danni dello Stato nelle pratiche prestazionali delle strutture private.
5) La pandemia avrebbe dovuto insegnare che l’investimento nella sanità pubblica è una priorità assoluta, una risposta politica alla crisi sociale che non solo risponde alle esigenze popolari ma produce ricchezza distribuendola equamente. Invece a partire dalla gestione fallimentare della politica nella gestione pandemica, si è addirittura incrementata ulteriormente la dismissione del sistema pubblico, sono drammaticamente calati i posti letto delle specialità e nelle urgenze così come nei reparti di gestione ordinaria, non sono state incrementate le dotazioni tecniche e le attrezzature scientifiche necessarie a far fronte alla gestione ordinaria, preannunciando quindi una nuova catastrofe in caso di nuova urgenza pandemica. Il personale è abbandonato a se stesso, sottorganico e sottopagato in maniera disastrosa, (il più anziano e il meno pagato in Europa). Questo sfacelo è stato scientificamente voluto, per produrre l’abbandono progressivo delle strutture pubbliche e la loro sostituzione con il privato convenzionato e personale non più dipendente dalla sanità pubblica ma da cooperative private. Non c’è altra lettura possibile della distruzione in atto e dello smantellamento del sistema sanitario pubblico, quando poi si preferisce addirittura sottrarre quote del PNRR alla spesa sociale per produrre armamenti e munizioni da inviare in Ucraina o per riempire i magazzini oramai vuoti della Nato.
6) La difesa della sanità pubblica e dei diritti costituzionali, oggi non passa da buone enunciazioni o propositi di revisione liberali di politiche liberiste, ma da azioni vere in un quadro di mobilitazione generale in opposizione alla deriva liberista di privatizzazione della salute. Il PRC porterà avanti con determinazione la lotta alla privatizzazione del sistema sanitario nazionale con le proprie idee ma aperto alla mobilitazione unitaria insieme a tutti i soggetti sociali che difendono il diritto alla salute e la Costituzione.
Gruppo Operativo Nazionale Sanità PRC
Scritto da Giovanna Capelli; Franco Cilenti; Alberto Deambrogio; Loretta Mussi; Franco Musumeci; Marco Nesci; Fulvio Picoco; Rosa Rinaldi; Danielle Vangeri
13/6/2023
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