PER NON DIMENTICARE L’OPERAIA LUISA CIAMPI 

E TUTTE LE LAVORATRICI E I LAVORATORI VITTIME CADUTI SUL LAVORO.

Il 12 novembre 2001, alle ore 06.00, mentre, come ogni giorno lavorativo, in tutto lo stabilimento Electrolux di Susegana (Treviso) le linee di produzione venivano avviate, alla linea 3, nella buca di saldatura, le operaie accendevano il cannello di saldatura. 

Uno spaventoso boato, una esplosione che trasformò tutto in fuoco.

Durante la notte dalle cabine di carica era fuoriuscito il gas inodore, il quale, depositandosi a terra, aveva riempito le buche di saldature (profonde 50 cm), dove gli operai saldatori scendevano i pochi gradini, per trovarsi il frigorifero a misura utile per saldare le tuberie dei motori.

A innestare l’esplosione fu l’accensione dei cannelli di saldatura. Fu l’inferno.

Rimasero ustionati diversi operai, alcuni in modo grave, e diverse donne. Non tutti si salvarono.

Tutti i feriti portano per la vita i segni esterni del fuoco e altri interni nell’animo. Cicatrici, queste ultime, altrettanto inguaribili, le quali coinvolsero anche tanti colleghi di lavoro.

Dopo 6 mesi di atroci sofferenze nel reparto grandi ustioni dell’ospedale di Padova, a 41 anni, morì Luisa Ciampi.

I sistemi di sicurezza, contrariamente alle attese e da quanto dichiarato dall’impresa, non erano adeguati. Gli strumenti rilevarono la fuga di gas ma non scattò nessun allarme generale, né parziale. Nessuna evacuazione. Allora la produzione fu messa al primo posto. Tutt’oggi c’è la percezione del “prima la produzione”.

Negli attimi dell’esplosione tutto cambiò. Tanti operai capirono che quella fabbrica, luogo di lavoro, di socializzazione, di momenti intensi e di frustrazioni, si trasformò nel più ostile dei posti. Luogo di morte. Dopo l’incidente seguì una settimana di chiusura dello stabilimento, con le indagini, gli interventi, i media e le polemiche.

Ci fu un’onda di solidarietà e costernazione in tutto il Gruppo Electrolux a livello mondo, con infiniti attestati di vicinanza. Dopo oltre un anno, arrivarono le condanne penali per i dirigenti, che patteggiarono le pene, cambiarono diversi vertici e arrivarono i risarcimenti. Ma nulla ridiede la precedente serenità a chi era rimasto.

Gli impegni per una maggiore sicurezza degli impianti si moltiplicarono negli anni. Diverse norme furono modificate, ma con il passare del tempo, gli impegni, la condivisione, le attenzioni sui tanti rischi che continuano a esistere in azienda, si sono affievoliti tanto più in questa fase di trasformazione.

Il 12 novembre per NOI operai è il nostro Giorno della Memoria. Qui non è consentito dimenticare. È un obbligo ricordare il prezzo pagato da Luisa, madre e operaia, affinché non si ripeta mai più.

È necessario chiedere sempre il rispetto delle norme di sicurezza. Non accettare e denunciare ogni pressione, ogni intimidazione sul lavoro, prima causa vera degli infortuni. La fretta è nemica del fare bene e della sicurezza. 

È questo il miglior modo per ricordare e rendere onore a Luisa: sposare la cultura della sicurezza, del rispetto di noi stessi e della nostra preziosa vita, che appartiene anche a chi ci aspetta fuori e a casa.

Lavoratrici e lavoratori

A cura di Paola Morandin

RSU/RLS Fiom Cgil Area “Radici del sindacato” Electrolux Susegana coadiuvata da tutta la redazione.

Susegana 12 novembre 2023. 

Immagine: da https://www.ilgazzettino.it

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