Pfas, il massimo esperto ex consulente dell’Autorità europea: “Livelli massimi consentiti, l’Efsa ha sbagliato i calcoli”
Durante un udienza del processo sul disastro ambientale che vede come imputati 15 ex manager della Miteni di Trissino (Vi), Philippe Grandjean, uno dei massimi esperti mondiali di Pfas ha paragonati gli inquinanti per sempre all’amianto
Durante un udienza del processo sul disastro ambientale che vede come imputati 15 ex manager della Miteni di Trissino (Vi), Philippe Grandjean, uno dei massimi esperti mondiali di Pfas ha paragonati gli inquinanti per sempre all’amianto.
Chi è Grandjean
Lo scorso 27 novembre 2023, infatti, al Tribunale di Vicenza, ha parlato il professore di Medicina Ambientale presso l’Università della Danimarca Meridionale, all’Università di Boston e ad Harvard, che ha fatto parte anche di numerosi comitati scientifici tra i quali il Comitato Scientifico dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) e il gruppo di esperti sui contaminanti dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). Dal 2008, Grandjean si è concentrato sullo studio dei Pfas, in particolar modo sugli effetti di questi inquinanti ambientali sulle prime fasi dello sviluppo umano. È stato consulente in diversi casi di contaminazione da Pfas nel mondo, tra cui quello in cui ha affiancato lo Stato del Minnesota (Stati Uniti d’America) in una causa contro 3M, portando ad un risarcimento di 850 milioni di dollari.
Le evidenze su donne incinte e bambini anche a livelli di esposizione bassi
Il prof. Grandjean ha chiarito come le aziende produttrici di Pfas fossero a conoscenza fin dagli anni ’70 di studi sugli effetti tossici di tali sostanze sia sugli animali che sugli esseri umani, ma li hanno tenuti nascosti e resi pubblici solo dopo il 2000. Ha dichiarato, inoltre, che “esiste una documentazione sostanziale che dimostra una chiara associazione tra esposizione a Pfas ed effetti avversi sulla salute umana nella popolazione generale, soprattutto a livelli elevati, come quelli osservati nella “zona rossa” del Veneto”. E ancora che “alcuni gruppi di popolazione, come le donne incinte e i bambini piccoli, sono particolarmente vulnerabili e possono subire effetti negativi a livelli di esposizione particolarmente bassi. Alcuni di questi effetti potrebbero essere rilevabili solo in tempi successivi», dichiarando quindi un pericolo per le generazioni future.
Il parallelismo con l’amianto
Il professore ha evidenziato anche come la valutazione dell’esposizione cumulativa di Pfas nel nostro organismo non possa basarsi semplicemente sulle concentrazioni nel sangue, perché questi inquinanti si accumulano anche nei nostri organi e tessuti, come evidenziato ormai da diversi studi. Proprio per il fatto che queste sostanze persistono nell’organismo, il prof. Grandjean le ha definite come “il nuovo amianto” in quanto non provocano danni acuti ma a lungo termine.
“Efsa ha sbagliato i calcoli”
Nel 2020 Efsa ha stabilito che l’assunzione settimanale tollerabile della somma di 4 Pfas è pari a 4,4 ng/kg di peso corporeo, un livello che corrisponde a una concentrazione sierica totale di 6,9 ng/ml. “Anche in questo caso, – continua Grandjean – questo livello viene spesso superato nella zona contaminata, talvolta in modo sostanziale”. Inoltre, secondo uno studio pubblicato dallo stesso Grandjean (Jørgensen et al., 2023), “Il limite dell’Efsa è erroneamente elevato a causa di problemi di calcolo” e ha ricordato che nel 2022, l’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti “ha raccomandato limiti di esposizione inferiori di un centinaio di volte” rispetto a quelli di EFSA.
Mamme No Pfas: “Ministero e Iss ne sono a conoscenza?”
Il comitato Mamme No Pfas, che ha diffuso il contenuto della deposizione di Grandjean, dichiara: “Ci chiediamo se il Governo italiano ne sia a conoscenza e se si sia confrontato in merito con l’Istituto Superiore di Sanità. Ricordiamo che l’Agenzia per la Protezione Ambientale degli Stati Uniti si è basata proprio sugli ultimi studi effettuati dal Prof. Grandjean per ridurre ulteriormente i limiti di queste sostanze a valori talmente bassi che, di fatto, significano virtuale assenza delle stesse”.
La raccolta fondi per sostenere il processo
Il prof. Grandjean è consulente delle parti civili coinvolte dalle Mamme No Pfas, del Comune di Lonigo, di Greenpeace e di Italia Nostra. Spiegano le Mamme No Pfas: “La sua presenza ieri in tribunale a Vicenza è stata possibile anche grazie alle offerte raccolte dal nostro Comitato Raccolta Fondi per Azioni Legali e per questo ringraziamo tutti coloro che hanno contribuito e che vorranno ancora aiutarci.”
Lorenzo Misuraca
30/11/2023 https://ilsalvagente.it/
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