Piacenza: Attacco al mondo del lavoro. Arresti domiciliari per dirigenti Usb e Sicobas nella logistica
Dall’alba di stamattina è in corso un’operazione di polizia, su ordine della Procura di Piacenza. Arresti domiciliari a dirigenti sindacali della USB e Si Cobas della logistica.
Le accuse sono quelle di aver fatto i picchetti. Per la Procura di Piacenza, grazie alle normative dei pacchetti sicurezza approvati nei governi Conte 1 e 2, questa pratica di lotta sindacale è trasformata in un associazione a delinquere. Sappiamo che i lavoratori della logistica ricoprono un settore strategico non solo per i profitti delle aziende e multinazionali che li impiegano ma anche perché rappresentano un’avanguardia di lotta sindacale e politica, di conflitto e autonomia che proprio non va a genio a padroni e classi dirigenti.
Prove tecniche di regime… Questo succede nel paese in cui c’è chi si piega a Draghi e chi sceglie di lottare! Dopo le condanne arrivate solo una settimana fa per le proteste contro l’omicidio di Abd Elsalam operaio della logistica, ora la magistratura prova a criminalizzare chi lotta nell’intero settore. il comunicato del Si.Cobas nazionale:
ARRESTATI DIRIGENTI NAZIONALI DEL SI COBAS: UN NUOVO, PESANTISSIMO ATTACCO REPRESSIVO CONTRO IL SINDACATO DI CLASSE E LE LOTTE DEI LAVORATORI.
All’alba di stamattina, su mandato della procura di Piacenza, la polizia ha messo agli arresti domiciliari il coordinatore nazionale del SI Cobas Aldo Milani e tre dirigenti del sindacato piacentino: Mohamed Arafat, Carlo Pallavicini e Bruno Scagnelli.
Le accuse sono di associazione a delinquere per violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale, sabotaggio e interruzione di pubblico servizio. Tale castello accusatorio sarebbe scaturito dagli scioperi condotti nei magazzini della logistica di Piacenza dal 2014 al 2021: secondo la procura tali scioperi sarebbero stati attuati con motivazioni pretestuose e con intenti “estorsivi”, al fine di ottenere per i lavoratori condizioni di miglior favore rispetto a quanto previsto dal contratto nazionale…
Sul banco degli imputati figurano tutte le principali lotte e mobilitazioni condotte in questi anni: GLS, Amazon, FedEx-TNT, ecc.
È evidente che ci troviamo di fronte all’offensiva finale da parte di stato e padroni contro lo straordinario ciclo di lotte che ha visto protagonisti decine di migliaia di lavoratori che in tutta Italia si sono ribellati al caporalato e condizioni di sfruttamento brutale.
È altrettanto evidente il legame tra questo teorema repressivo e il colpo di mano parlamentare messo in atto pochi giorni fa dal governo Draghi su mandato di Assologistica, con la modifica dell’articolo 1677 del codice civile tesa a ad eliminare la responsabilità in solido delle committenze per i furti di salario operati dalle cooperative e dalle ditte fornitrici.
Ci troviamo di fronte a un attacco politico su larga scala contro il diritto di sciopero e soprattutto teso a mettere nei fatti fuori legge la contrattazione di secondo livello, quindi ad eliminare definitivamente il sindacato di classe e conflittuale dai luoghi di lavoro.
Come da noi sostenuto in più occasione, l’avanzare della crisi e i venti di guerra si traducono in un’offensiva sempre più stringente contro i proletari e in particolare contro le avanguardie di lotta.
Contro questa ennesima provocazione poliziesca, governativa e padronale il SI Cobas e i lavoratori combattivi, al di là delle sigle di appartenenza, sapranno ancora una volta rispondere in maniera compatta, decisa e tempestiva.
Invitiamo sin da ora i lavoratori e tutti i solidali a contattare i rispettivi coordinamenti provinciali per concordare le iniziative da intraprendere.
Seguiranno aggiornamenti.
Le lotte contro lo sfruttamento non si processano.
La vera associazione a delinquere sono stato e padroni.
ALDO, ARAFAT, CARLO E BRUNO: LIBERI SUBITO!
SI cobas nazionale
19/7/2022 https://www.osservatoriorepressione.info
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