Piacere e fedeltà: i millennials italiani e il sesso
È importante disporre di dati aggiornati sulla sessualità, che da un lato ci aiutano a comprendere uno degli aspetti più importanti del comportamento umano, dall’altro forniscono basi solide per programmare interventi educativi, ad esempio per contrastare le malattie sessualmente trasmissibili, le gravidanze indesiderate, gli episodi di violenza e di discriminazione a sfondo sessuale. In Italia l’ultima ricerca nazionale sulla sessualità a largo spettro e su un grande campione statistico risale al 2006 (Barbagli et al. 2010). Mancano studi ampi e recenti che facciano il punto sui diversi aspetti della sessualità giovanile, in una prospettiva comparativa, sia con gli altri paesi, sia con il recente passato. L’indagine Selfy (Sexual and Emotional Life of Youths) – coordinata da Marcantonio Caltabiano, Gianpiero Dalla Zuanna, Alessandra Minello e Daniele Vignoli – ha l’ambizione di colmare, almeno in parte, questa carenza conoscitiva. Nel corso del 2017, un questionario è stato sottoposto a 8.000 giovani studenti dei primi due anni di economia e statistica in 28 università italiane, nati attorno al 1998. Selfy replica un’identica indagine del 2000 – Sis (Sexuality of Italian Students) in cui 5.000 studenti di economia e statistica, nati attorno al 1980, erano stati intervistati con lo stesso questionario a risposte chiuse, sempre auto-compilato in classe durante un’ora di lezione. Il confronto fra Sis e Selfy ci aiuta a comprendere molti aspetti del comportamento affettivo e sessuale dei giovani del nuovo secolo. Un libro appena pubblicato (Dalla Zuanna e Vignoli 2021) espone i principali risultati, qui sintetizzati per Neodemos.
Sessualizzazione dell’adolescenza
Rispetto alle generazioni dei loro genitori e dei fratelli e sorelle maggiori, l’importanza del sesso nella vita dei millennials è continuata ad aumentare. Le esperienze affettive degli adolescenti si sono sessualizzate: per metà degli studenti e delle studentesse di tutte le regioni italiane l’iniziazione sessuale avviene prima del 18mo compleanno, uno-due anni prima rispetto ai loro genitori, e solo una quota limitata e selezionata arriva vergine al 21mo compleanno. Aumenta anche la frequenza dei rapporti sessuali. Anche fra le donne giovani, è sempre più diffusa l’abitudine di parlare di sesso con gli le amiche e di scambiare immagini erotiche esplicite via smartphone o computer. Sono sempre di meno i giovani che considerano la verginità e la castità come valori importanti. È inoltre probabile che nell’intera popolazione tutti questi comportamenti siano ancora più diffusi, perché gli studenti di economia e di statistica che costituiscono i campioni Sis e Selfy sono meno precoci e hanno una vita sessuale meno intensa rispetto alla media dei loro coetanei (Minello et al. 2020). Questi cambiamenti sono in continuità con i trend osservati nelle generazioni dei nonni, dei genitori e dei fratelli maggiori dei millennials, e con quanto già avvenuto nei paesi del Nord e Centro Europa (Barbagli et al. 2010, 297).
Per questi comportamenti sessuali, il ritardo dei millennials italiani rispetto ai coetanei europei è ormai colmato, e le differenze fra le regioni italiane si sono attenuate fin quasi a scomparire. Si sono attenuate anche altre differenze interne alla popolazione italiana: un esempio eclatante sono quelle secondo la religiosità, che in un tempo non lontano segmentavano profondamente gli italiani secondo la loro vita sessuale (Barbagli et al. 2010, cap. IX). Da un lato, nel corso degli ultimi vent’anni la pratica religiosa dei giovani è drasticamente diminuita; dall’altro, molti fra i millennials vicini alla religione di Chiesa, lungi dal dare alla sessualità un significato ascetico o riproduttivo, si comportano in modo non dissimile rispetto alle persone non religiose. Questo processo di convergenza (fra stati d’Europa e fra diversi gruppi sociali e territori interni all’Italia) è simile a quello osservato per altre componenti della Seconda transizione demografica, come la convivenza e le nascite fuori dal matrimonio.
Rivincita dell’amore romantico
Meno scontato è un altro risultato di questa ricerca, ossia la rivincitadell’amore romantico, giocata nell’ambito dei rapporti di coppia. I segnali in questo senso sono molteplici. I millennials tradiscono più raramente delle generazioni precedenti, e la stragrande maggioranza degli studenti e delle studentesse ritiene il tradimento incompatibile con l’esistenza stessa di un rapporto di coppia. La frequenza dei rapporti sessuali è nettamente superiore fra le persone in coppia che fra i single. Sia agli uomini che alle donne single non più vergini può capitare di avere rapporti occasionali, ma i single che adottano il sesso occasionale come stile di vita sessuale sono solo una piccola minoranza. Rispetto alle generazioni precedenti, nel primo periodo della vita sessuale il numero medio annuale di partner diminuisce. Infine, mentre i single non vergini – di norma – sono sessualmente insoddisfatti, quasi tutte le persone in coppia non più vergini si dichiarano soddisfatte. Insomma, nei primi anni della vita sessuale, i millennials non assegnano alla sessualità un significato prevalentemente edonistico, come poteva accadere nelle generazioni maschili che li hanno preceduti (Barbagli et al. 2010, 296). Al contrario, nella loro vita affettiva sesso e amore sono strettamente interrelati fin dal momento dell’iniziazione sessuale.
Anche questa rinascita del romanticismo accomuna i millennials italiani ai loro coetanei europei (Kontula 2009, cap. 8). Possiamo quindi chiederci se essa possa essere inserita all’interno del più generale processo di cambiamento della vita intima. A nostro avviso la risposta è positiva. L’attrazione fra i partner è la base costitutiva del rapporto di coppia nelle società contemporanee, assieme alla de-istituzionalizzazione del rapporto stesso (Van de Kaa 1987; Castiglioni e Dalla Zuanna 2017 cap. 6). Tale enfasi sta alla base anche di altri fenomeni della Seconda transizione demografica, come la sparizione dei matrimoni combinati, la diffusione delle convivenze, delle nascite extra-nuziali, delle rotture di coppia. Se la reciproca attrazione è condicio sine qua non per l’esistenza stessa di un rapporto di coppia, tutto il resto passa in secondo piano. Se ci vogliamo bene, cosa serve sposarci? Se non ci vogliamo più bene, che senso ha stare ancora assieme? E così via. In tale prospettiva, il tradimento diventa difficilmente giustificabile, perché testimonia l’indebolimento o la sparizione dell’attrazione reciproca. Anche il sesso con partner occasionali perde molto del suo fascino, perché la fisicità è solo una delle componenti dell’attrazione fra partner, necessaria ma non sufficiente per avvicinarsi a una compiuta soddisfazione sessuale.
Non si tratta quindi di ritorno a una morale sessuale dettata dalla religione – anche se alcuni di questi cambiamenti (specialmente l’enfasi posta sulla fedeltà di coppia) avvicinano oggettivamente le persone non religiose ad alcuni principi della morale cattolica – ma di una nuova fase della rivoluzione dell’intimità, in continuità piuttosto che in rottura con mutamenti avvenuti a partire da anni lontani.
Gianpiero Dalla Zuanna, Daniele Vignoli
19/2/2021 https://www.neodemos.info
Per saperne di più
Barbagli, M., Dalla Zuanna, G. e Garelli, F. 2010 La sessualità degli italiani, Bologna, Il Mulino.
Billari, F.C., Caltabiano, M. e Dalla Zuanna, G. (a cura di) 2007 Sexual and affective behaviour of students. An international research, Padova. Cleup.
Castiglioni, M. e Dalla Zuanna, G. 2017 La famiglia è in crisi. Falso!, Bari, Laterza.
Dalla Zuanna, G. Vignoli, D. 2021 Piacere e fedeltà. I millennials italiani e il sesso, Bologna, il Mulino.
Kontula, O. 2009 Between sexual desire and reality. The evolution of sex in Finland, Helsinky, Publications of the Population Research Institute, D49.
Minello, A., Caltabiano, M., Dalla Zuanna, G. e Vignoli, D. 2020 Catching up! The sexual behaviour and opinions of Italian students (2000-2017), in “Genus” 76, 16, on-line.
Van de Kaa, D.J. 1987 Europe’s second demographic transition, in: “Population Bulletin”, 42, 1, 1–57.
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