Più giornalisti uccisi a Gaza che in entrambe le guerre mondiali e in altri importanti conflitti messi insieme
Gaza – Press TV. Secondo un nuovo rapporto, dall’ottobre 2023, quando Israele ha lanciato la sua guerra genocida in corso nella Striscia di Gaza assediata, sono stati uccisi più giornalisti e operatori dei media che in entrambe le guerre mondiali e in altre guerre importanti messe insieme.
Nel suo approfondito rapporto – intitolato “News Graveyards: How Dangers to War Reporters Endanger the World” (Come i pericoli per i reporter di guerra mettono in pericolo il mondo), pubblicato martedì dal Watson Institute for International and Public Affairs della Brown University, il giornalista investigativo statunitense Nick Turse ha affermato che la guerra di Gaza ha ucciso 232 giornalisti e operatori dei media fino al 26 marzo di quest’anno, citando un’inchiesta di Al-Jazeera e i recenti aggiornamenti del Committee to Protect Journalists.
Questa cifra scioccante – con una media di circa 13 morti al mese – supera il numero totale di giornalisti morti nella guerra civile statunitense, in entrambe le guerre mondiali, nelle guerre di Corea e del Vietnam (compresi i conflitti in Cambogia e Laos), nelle guerre jugoslave degli anni ’90 e 2000 e nella guerra in Afghanistan dopo l’11 settembre.
Il rapporto sottolinea che i giornalisti locali sopportano il peso di questi pericoli, poiché la diminuzione dei corrispondenti stranieri occidentali ha portato i media globali a fare sempre più affidamento su reporter locali che spesso operano con risorse e protezione limitate, un cambiamento che non solo mette in pericolo le loro vite, ma compromette anche la qualità e la profondità della copertura dei conflitti.
“La maggior parte dei reporter feriti o uccisi, come nel caso di Gaza, sono giornalisti locali. Il mondo si affida sempre di più a questi giornalisti, spesso sottopagati, privi di risorse e di attrezzature adeguate, per realizzare i tipi di copertura più pericolosi, mentre il numero di corrispondenti stranieri occidentali diminuisce”, si legge nel rapporto.
Turse ha sottolineato nel suo rapporto che il divieto imposto dal regime israeliano ai giornalisti stranieri a Gaza, unito all’uccisione dei reporter palestinesi, significa che ci sono molti meno giornalisti in grado di tradurre le notizie dal territorio devastato dalla guerra al pubblico statunitense.
“Questo è particolarmente problematico dal momento che gli Stati Uniti hanno approvato circa 18 miliardi di dollari in assistenza alla sicurezza per le operazioni militari israeliane a Gaza e altrove nell’anno successivo all’ottobre 2023”, ha aggiunto.
37 giornalisti sono stati uccisi nella Striscia di Gaza durante il primo mese della guerra di Gaza del 2023, segnando il mese più letale registrato dal Comitato per la protezione dei giornalisti (CPJ) da quando ha iniziato a rilevare i dati nel 1992, ha aggiunto il rapporto.
Citando il Sindacato dei giornalisti palestinesi, il rapporto afferma che a gennaio di quest’anno sono stati feriti circa 380 giornalisti a Gaza.
“Non è chiaro quanti giornalisti palestinesi a Gaza siano stati uccisi intenzionalmente a causa del loro lavoro e quanti siano stati semplicemente vittime, come decine di migliaia di altri civili, dei bombardamenti israeliani su una striscia di terra densamente popolata di 140 miglia quadrate”, ha aggiunto Turse.
Il rapporto, citando Reporter senza frontiere (RSF), ha sottolineato che dall’ottobre 2023 ci sono stati almeno 35 casi in cui ci sono informazioni sufficienti per confermare che i giornalisti uccisi sono stati “direttamente presi di mira” dalle forze israeliane “a causa del loro lavoro”.
Il sanguinoso attacco del regime a Gaza, lanciato il 7 ottobre 2023, ha finora ucciso più di 50 mila palestinesi, per lo più donne e bambini, e ne ha feriti altri 112 mila. Migliaia sono anche i dispersi e le vittime. Altre migliaia di persone sono disperse e si presume siano morte sotto le macerie.
Traduzione per InfoPal di F.L.
3/4/2025 https://www.infopal.
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