Primo maggio di follia repressiva a Torino: un lettore di LavoroeSalute ci racconta.
vi voglio raccontare cosa è successo ieri durante la manifestazione del Primo Maggio ….
Dopo aver portato mio figlio a vedere lo sfilare del corteo e dopo che lo stesso aveva incontrato i suoi amici, mi sono ritrovato casualmente in Via Roma angolo Via Bertola, sotto i portici , con tanta altra gente come me che assisteva pacificamente alla sfilata …
All’improvviso e senza che fosse accaduto niente che lo giustificasse (e ve lo posso giurare) , è partita una carica violentissima della Polizia ed un pestaggio indiscriminato dei ragazzi e soprattutto delle ragazze in prima fila dello spezzone sotto le bandiere NO TAV, con rovinose cadute a terra, grida disperate e poliziotti assatanati che inseguivano, roteando i manganelli, chiunque fosse nei loro paraggi, giovane o vecchio che fosse .
Solo l’esperienza di “ragazzo di Barriera” mi ha permesso di evitare il peggio e di ritrovarmi con altri cittadini dai capelli grigi come me, che gridavamo a brutto muso di lasciare andare una povera ragazzina finita a terra e presa da un poliziotto .
Alla fine i semplici cittadini gridavano fortissimo ed hanno costretto il poliziotto a lasciar andare via la ragazza .
Poi, dopo interminabili momenti di tensione, il cordone di polizia si è aperto e siamo riusciti ad arrivare in Piazza San Carlo, come credo fosse il diritto di ognuno che aveva partecipato alla manifestazione .
Brutti tempi sono quelli in cui i rappresentanti delle istituzioni ed il maggior partito politico a Torino hanno bisogno della polizia per impedire che la gente arrivi in piazza ed esprima normalmente il suo dissenso .
Brutti tempi sono quelli in cui ragazzi e ragazze dell’età di mio figlio vengono picchiati, gettati a terra, calpestati da persone vestite da guerrieri medievali, senza pietà e senza alcun rispetto per nessuno .
Brutti tempi sono quelli in cui i politici ed i mezzi di informazione, TUTTI, danno versioni distorte e false dei fatti mentre le cose sono andate in modo tutto diverso e per un pelo uno come me , certamente non un pericoloso sovversivo, non si è trovato con una manganellata in mezzo agli occhi .
Brutti tempi sono quelli in cui alla fine il dissenso viene criminalizzato ed etichettato come “provocazione “, “avventurismo” e quant’altro ….
Per quelli come me e come voi, con qualche anno in più sulle spalle, sembra di vedere un triste e tragico “deja vù” , parole già dette e fatti già visti ….
Voi che ancora avete voglia di scrivere e di informare con obiettività , fatelo sempre, ma soprattutto fatelo ora ..
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