Prostituzione in pandemia: ecco i dati e la preghiera mondiale contro la tratta

Sono state 1.877 le vittime di tratta assistite dalle ong italiane nel 2019 (Trafficking in Person Report 2020, Dipartimento di Stato Usa). L’82% delle vittime sono donne, sfruttate nell’industria della prostituzione. Solo 42 sono stati i trafficanti condannati.

I NUMERI

744 persone sono state contate nell’esercizio della prostituzione di strada, durante il monitoraggio diurno del 10 novembre 2020 eseguito dalle unità di 55 enti ed organizzazioni. Hanno monitorato città distribuite su circa il 50% dello Stivale. È in diminuzione — scrivono nel report periodico — la presenza minorile.

Migliaia di uomini, durante la pandemia, hanno continuato a comprare corpi di giovani migranti anche sul web. Lo confermano i dati di Escort Advisor (2 milioni e 300 mila utenti al mese solo in Italia, a luglio 2020).

In Italia ancora non esiste una legge che riconosca la responsabilità dei clienti, nonostante le ripetute indicazioni europee in tal senso (Vedi ad esempio: relazione della Commissione Europea sulla tratta, 3/12/2018). L’ultimo Piano nazionale antitratta italiano aggiornato è quello del 2016- 2018 e si attendono nuovi provvedimenti.

LA PREGHIERA

Economia senza tratta di persone è il tema scelto da Papa Francesco per la settima edizione della Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone, che si celebrerà l’ 8 febbraio: gli enti organizzatori si uniranno in una maratona di preghiera internazionale online, e nello stigma delle industrie che traggono profitto dalla tratta degli esseri umani.

ROMA

La data scelta ricorda la memoria liturgica di Santa Bakhita, schiava bambina divenuta Santa e assunta a simbolo universale dell’impegno della Chiesa contro la schiavitù.

La Giornata mondiale sarà coordinata da Talitha Kum, rete delle religiose contro la tratta. La Comunità Papa Giovanni XXIII vi aderisce dal 2015; l’8 febbraio parteciperà con due interventi (da Roma e da Firenze) alla maratona mondiale online di preghiera.

L’appuntamento sarà dalle ore 10 alle ore 17, in diretta streaming,  con traduzione live in cinque lingue. Numerose iniziative contemporanee attraverseranno i social network, raccolte dall’hashtag: #PrayAgainstTrafficking.

VENEZIA

Appuntamento speciale a Venezia, dove l’8 febbraio all1 17.30, presso l’oratorio di San Giovanni Battista di Rio Terà dei Catecumeni a Dorsoduro, il Patriarca Francesco Moraglia celebrerà la Santa Messa a pochi metri dalla grande Basilica della Madonna della Salute, dove è stato celebrato il battesimo di Santa Giuseppina Bakhita.

La giovane era giunta a Venezia dal Darfur (Sudan Occidentale), dopo una drammatica vicenda di vita. Nella piccola chiesa si conserva ancora il fonte dove l’allora Patriarca e cardinale Domenico Agostini le amministrò i Sacramenti dell’iniziazione cristiana, il 9 gennaio 1890. Il vicino convento dei Catecumeni era abitato e curato dalle suore Canossiane, cui Giuseppina Bakhita chiederà di essere ammessa, nel 1893.

La celebrazione di Venezia, alla presenza delle suore dell’Istituto delle Salesie e delle Canossiane, sarà trasmessa in diretta televisiva da Antenna 3 (visibile sul sito e sul canale televisivo 13) alle ore 17.30.

GLI ALTRI APPUNTAMENTI

In tutta Italia si rincorrono poi le iniziative attivate in collaborazione con le diocesi.

La Comunità Papa Giovanni XXIII con la partecipazione dei vescovi e con il coinvolgimento delle reti ecclesiali di Bari, Catania, Ferrara, Genova, Lecce, Modena, Padova, Piacenza, Reggio Calabria, Siracusa, Treviso, e altre, porterà il proprio contributo con iniziative di preghiera online e dal vivo. Qui tutte le iniziative.

UN IMPEGNO CHE CONTINUA

L’associazione fondata a Rimini nel 1968 da Don Oreste Benzi durante la pandemia ha proseguito nel 2020 il suo impegno fra le vittime della tratta, assistendo 105 donne di cui 2 minori e con età prevalente 23 anni.  La nazionalità maggiormente riscontrata fra le vittime di tratta ai fini della prostituzione è stata quella nigeriana; sono state assistite anche donne provenienti da Bulgaria, Romania, Costa d’Avorio.

La Comunità Papa Giovanni XXIII ha portato a termine 3 progetti europei, in sinergia con partner in Austria, Belgio, Germania, Italia, Spagna, per il supporto all’integrazione di giovani donne e di mamme, e per la sensibilizzazione di sudenti e gruppi giovanili anche con webinar e workshop online.

I volontari hanno svolto in tutta Italia contatti telefonici, accompagnamenti sanitari, mediazioni linguistiche, distribuzione di alimenti: sono   27 le unità di strada attive in 12 Regioni ( Piemonte, Liguria, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Lazio, Abruzzo, Umbria, Campania, Puglia, Sardegna). 3 di queste (in Liguria, Piemonte, Emilia Romagna) sono specializzate nell’emersione delle vittime di tratta dallo sfruttamento lavorativo o per accattonaggio.

«Cammineremo insieme, organizzazioni religiose e non, non solo in Italia ma anche in tutte le parti del mondo, perchè questo lavorare insieme sia una rete che intrappola sfruttatori, trafficanti e clienti», commenta Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, nel presentare l’iniziativa.

Comunità Papa Giovanni XXIII

L’Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII”, fondata da don Oreste Benzi nel 1968, opera nel mondo dell’emarginazione e della povertà seguendo i principi della condivisione diretta di vita e della rimozione nonviolenta delle cause che provocano ingiustizia ed emarginazione. Attualmente la Comunità è diffusa in 32 paesi. Operazione Colomba è il corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII.

Foto: Ragazzine minorenni, nuove schiave senza voce né diritti. (Foto di Archivio Pressenza)

6/2/2021https://www.pressenza.com

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