Quanto investe l’Europa nella salute sessuale
2.780 miliardi di euro sono le risorse per la cooperazione che nel 2021 i paesi europei hanno investito per sostenere la libertà sessuale e riproduttiva delle donne nel mondo. A renderlo noto è l’Associazione italiana donne per lo sviluppo (Aidos) che in occasione dell’8 marzo ha diffuso in Italia i dati del rapporto Tracking what counts. A trends analysis of European donor support to sexual and reproductive health and rights and family planning di Countdown 2030 Europe, consorzio di quindici organizzazioni non governative europee impegnate nell’avanzamento dei diritti umani e per gli investimenti nell’ambito della pianificazione familiare.
Il documento, appena pubblicato, si riferisce al periodo 2021-2022, e per la prima volta presenta anche la situazione italiana. “Avendo destinato 1.385 miliardi di euro alla salute sessuale e alla pianificazione familiare, nel 2021 i paesi europei hanno permesso ad almeno 10,5 milioni di donne e coppie di accedere alla contraccezione” spiega Aidos.
I dati raccolti mostrano però come per la prima volta negli ultimi 4 anni vi è stata una diminuzione dell’8% dei finanziamenti per la salute sessuale e riproduttiva e la pianificazione familiare, una diminuzione che si traduce in morti di donne e ragazze. “Oggi, circa 257 milioni di donne e ragazze nei paesi a basso e medio reddito hanno ancora un bisogno insoddisfatto di pianificazione familiare” commenta Aidos “si parla di una popolazione pari a tre volte quella della Germania”.
E invece, stando alle stime del Fondo per la popolazione delle Nazioni Unite (Unfpa) per garantire a tutte il diritto alla salute servirebbero investimenti di otto volte in più, vale a dire 65,1 miliardi di euro tra il 2020 e il 2030.
In Italia, spiega Aidos, nel 2021 l’investimento in associazioni di promozione sociale è stato pari a 5,5 miliardi di euro (dati preliminari), di cui lo 0,3% destinato a progetti che offrono servizi per la salute sessuale e riproduttiva e la pianificazione familiare. E la percentuale aumenta allo 0,9% se si considerano anche progetti e attività che riguardano l’educazione sessuale, la salute sessuale e riproduttiva delle e degli adolescenti, le persone Lgbtqi+ e la violenza sessuale e di genere. Una quota, che però stando alle stime del rapporto, il prossimo anno rischia di diminuire ancora, per i tagli alla spesa pubblica che rischieranno di allontanarci ancora da società sane, sicure ed eque.
Proprio perché ci troviamo di fronte a molteplici sfide – la guerra, l’inflazione la ripresa dopo la pandemia – sottolinea il rapporto, è il momento di riconoscere quanto contano i nostri valori. Se vogliamo davvero arginare le disuguaglianze e trattare tutte le persone con dignità e umanità, bisogna esortare i governi a impegnarsi di più.
9/3/2023 https://www.ingenere.it
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