REGIONE PIEMONTE: MENO CONVENZIONI RSA PER I PIEMONTESI

UN ALTRO BONUS (+ 3,5%) AI GESTORI PRIVATI GIUNTA CIRIO, ANCORA UNA DELIBERA CONTRO I MALATI CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI

Nella delibera (Dgr 38-8654) approvata nell’ultima Giunta prima delle elezioni, 18 milioni di euro di fondi sanitari vengono dirottati dalle convenzioni Rsa (copertura del 50% della retta totale per i malati non autosufficienti) ad un aumento a favore dei gestori delle Rsa per i posti convenzionati già attivi presso le loro strutture.

In pratica, l’amministrazione Cirio ha deciso di destinare l’equivalente di 1.000 convenzioni annue ad un ulteriore bonus ai gestori privati delle strutture. Una misura che non ha alcun impatto concreto sulle spese che utenti e famiglie devono affrontare: quelli in convenzione continueranno a pagare la quota alberghiera esattamente come prima; quelli non in convenzione (contratti privati da oltre 3mila euro al mese, perché le Asl hanno loro negato il diritto alla quota sanitaria) continueranno a pagare l’intera retta di tasca loro.

L’accordo stipulato con i gestori era stato comunicato come un’aggiunta di risorse; dal testo della delibera scopriamo invece che si tratta degli stessi fondi, ai quali è stata – diciamo così – “cambiata etichetta”.

Ecco la citazione del provvedimento regionale: «La Giunta regionale delibera (…) che gli oneri derivanti dal presente provvedimento, stimati per l’importo pari ad euro 18.000.000,00 sono esclusivamente quelli che trovano copertura nel trasferimento delle risorse assegnate alle Aziende Sanitarie nell’ambito del riparto del Fondo Sanitario regionale indistinto iscritte nel bilancio regionale 2024 nella Missione 13 programma 1 e che gli inserimenti in regime di convenzione nei presidi di cui trattasi dovranno necessariamente avvenire nel rispetto della programmazione sanitaria regionale e degli obiettivi economico-finanziari assegnati alle singole Aziende».

E ancora: «Che il presente provvedimento non comporta effetti prospettici (sic!) sulla gestione finanziaria, economica e patrimoniale della Regione Piemonte, come attestato in premessa».

«Il provvedimento regionale toglie fondi alle convenzioni Lea» commenta la presidente della Fondazione promozione sociale onlus, Maria Grazia Breda. «Il Dpcm 2017 sui Lea viene richiamato, ma non attuato. Infatti, mentre la sanità regionale non riesce più nemmeno a garantire i tempi di inserimento in convenzione delle Dgr 45/2012 e 14/ 2013, la Giunta toglie 18 milioni di euro di quote sanitarie (Lea) per un ulteriore bonus ai gestori, dopo l’aumento delle rette, che è stato già loro riconosciuto nel 2022 e ha significato aumenti e rincari per gli utenti delle strutture a fronte di servizi invariati.
Non si comprende nemmeno l’interesse dei gestori, che stanno accettando supinamente la decisione della Regione: pochi euro di aumento mensile, anziché nuove convenzioni ovvero fondi strutturali in grado di garantire entrate annuali certe. Serve una svolta. La nuova Giunta regionale del Piemonte dovrà riaprire il confronto con tutte le parti interessate e non solo con i gestori privati
».

L’istanza della Fondazione promozione sociale: «La convocazione urgente, prima dell’approvazione del nuovo piano socio-sanitario, di un ‘Tavolo Lea’, al quale siano invitate anche le associazioni impegnate nella difesa dei diritti di chi non è in grado di difendersi a causa della sua condizione di non autosufficienza. Gli accordi separati (con la logica del divide et impera) non portano mai a ottenere conquiste per gli utenti, soprattutto se non autosufficienti».

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