Rems e salute mentale al tempo del coronavirus
L’Osservatorio sul superamento degli OPG e sulle REMS (promosso da StopOpg in collaborazione con Antigone) e il Coordinamento nazionale DSM REMS hanno effettuato un monitoraggio sull’impatto dell’emergenza da Covid-19 nelle Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza.
La rilevazione prosegue, necessariamente a distanza, il viaggio nelle Rems che l’Osservatorio ha compiuto in questi anni e la Rilevazione sulle Rems per il periodo 2015 – 2019.
Salute mentale e Covid-19
Durante quelle lunghe e difficili settimane vi sono state diverse riflessioni e prese di posizione sulla salute mentale e sul carcere ma non si è fosse accesa l’attenzione anche sullo stato delle REMS. Sulla salute mentale al tempo del coronavirus si è detto più volte che se l’emergenza comporta pesanti effetti sulla vita di tutti i cittadini, questi effetti, ma è perfino ovvio, sono certamente più gravi per le persone con sofferenza mentale, per i più anziani, per le persone con disabilità e con malattie croniche, per i detenuti e per tutte le persone “rinchiuse in istituti”. Così come è chiaro che questa emergenza provocherà conseguenze a lungo termine, anche per gli effetti della crisi economica e occupazionale che si profila. Le forti sofferenze che ne derivano per le persone, devono essere affrontate, come ha dichiarato la Conferenza nazionale per la salute mentale, in primo luogo con misure economiche e occupazionali. Non sono e non devono essere rappresentate come un problema psichiatrico. Ciò non significa sottovalutare le gravi preoccupazioni per la salute mentale della popolazione, il rischio di abbandono di persone con sofferenza mentale e dei loro familiari. Per questo è decisivo che i servizi sociali e sanitari, i DSM, proseguano, pur con tutte le precauzioni del caso, la loro attività nel territorio. Questa emergenza ha svelato clamorosamente gli effetti devastanti dei tagli alla sanità e alle politiche sociali pubbliche di questi anni. Ma ha sancito il fallimento del modello sanitario custodialista, fondato sul ricovero. Abbiamo visto cosa è successo, in termini di maggiori sofferenze e di morti, quando l’ospedale (ma pensiamo alle strutture residenziali per anziani) è stata la risposta prevalente all’epidemia. Ciò peraltro è avvenuto per la debolezza del sistema di assistenza socio-sanitaria territoriale. L’esperienza di questa emergenza ci insegna che occorre rilanciare il modello di salute di comunità, praticato nei luoghi della vita quotidiana, a domicilio, nei servizi territoriali di prossimità: proprio il modello che si è radicalmente opposto all’istituzione manicomiale e che ancora oggi, per la salute mentale, per le malattie croniche, per la non autosufficienza, può ispirare l’innovazione necessaria del nostro welfare, anche per reagire all’emergenza e alla crisi.
La riforma degli OPG, Salute Mentale e Giustizia
In questa situazione si è pensato di realizzare il monitoraggio anche sulle REMS. Con la speranza di offrire un’occasione, proprio nella difficile situazione di emergenza che stiamo vivendo, per rimettere in marcia il processo riformatore della legge 81/2014, che ha chiuso gli OPG e avviato un nuovo percorso per affrontare il complesso tema del rapporto fra diritto alla tutela della salute mentale e giustizia. A cinque anni dalla chiusura dell’ultimo OPG, si impone un bilancio e una verifica sia degli aspetti funzionali della riforma che di quelli giuridici. Sappiamo che la riforma è incompleta, anche se nell’ultimo anno c’è stata l’importante sentenza (sent.n. 99/2019) della Corte Costituzionale sul diritto a misure alternative alla detenzione per gli infermi di mente e sul fatto che le REMS non hanno sostituito gli OPG, ma devono, sul piano concettuale e pratico, un’altra cosa. Mentre e si potrebbe aprire il dibattito sulla modifica del codice penale per misure di sicurezza e imputabilità (grazie anche alla proposta di legge elaborata da Franco Corleone, approvata dal Consiglio regionale della Toscana e inviata al Parlamento).
I questionari *
La raccolta dei dati è avvenuta tramite un questionario, inviato nel mese di aprile 2020 a tutte le REMS, accompagnato da una Lettera ai responsabili delle strutture. Hanno risposto al questionario n. 27 REMS, per un totale di 443 posti disponibili (su un totale di 606 posti). Va precisato che al momento della rilevazione, ad aprile 2020, le 26 REMS che hanno risposto ospitavano 393 pazienti (con un indice di occupazione del 88,7%). Non hanno invece risposto le REMS di Naso (20 posti) e di Pisticci MT (10 posti); ma soprattutto non ha inviato i dati richiesti il sistema REMS di Castiglione delle Stiviere, che per caratteristiche e dimensioni, con oltre 120 pazienti concentrati in sei padiglioni facenti parte dell’area dell’ex OPG, merita di vedere organizzato uno specifico approfondimento. Dalla rilevano emergono, in estrema sintesi, questi dati:
- un tasso di infezione negli utenti limitato (una sola REMS con due pazienti contagiati); mentre in cinque REMS ci sono stati operatori infettati;
- in tutte le REMS risulta siano state attuate le misure di prevenzione previste dalle circolari ministeriali, compreso, per quanto possibile, il distanziamento sociale; ove possibile si è cercato anche di organizzare gli spazi con camere singole;
- sono state ridotte le attività esterne e le visite, e ciò inevitabilmente ha comportato difficoltà;
- sono però aumentate le attività interne, le telefonate e le videochiamate;
- il clima interno e la collaborazione vengono in generale dichiarati essere piuttosto buoni; vengono utilizzati come indicatori, ad esempio: un basso numero di eventi avversi, di agiti auto ed eterolesivi, nessuna contenzione fisica e azione di protesta;
- risultano invece peggiorate le collaborazioni con Dipartimenti di Salute Mentale e Magistratura e di conseguenza le progettualità.
Dalla pur parziale rilevazione offerta dal questionario, e considerando i limiti di un monitoraggio effettuato a distanza e limitato ad alcuni indicatori, il questionario segnala una buona risposta all’emergenza Covid-19 del sistema REMS e indica alcune linee per il lavoro futuro.
Le principali si riferiscono:
alla necessità di linee guida e protocolli di sicurezza e per il mantenimento delle attività durante il lockdown (considerate possibili future restrizioni); e all’utilizzo delle nuove tecnologie per contatti con l’esterno, lavoro e formazione a distanza, ecc, e nei rapporti con DSM e Magistratura.
Sono anche emerse riflessioni sul futuro del “modello delle REMS”: devono restare o diventare di piccole dimensioni, sono indispensabili ampi spazi esterni e accesso a parchi e spazi cittadini, sarebbe utile prevedere accanto alle REMS altre soluzioni abitative che potrebbero affiancarsi (o persino sostituire) i modelli residenziali REMS.
In ogni caso, rimane decisiva l’attuazione della legge 81/2014 che individua la detenzione in REMS come extrema ratio e raccomanda l’attuazione precoce dei progetti per le dimissioni. Ciò però reclama un maggiore sostegno al personale e alle REMS da parte dei DSM. In questo senso è indispensabile un accordo quadro nazionale Stato Regioni sui protocolli tra Regione-Asl (DSM/REMS), Magistrature; e la riattivazione dell’Organismo di monitoraggio nazionale.
Per un approfondimento dei risultati dell’indagine:
REPORT Rems Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza al tempo del covid-19
*Gli autori del Rapporto sulle Rems:
Pietro Pellegrini – Direttore del DAI-SMDP dell’Ausl di Parma, Coordinamento REMS-DSM
Giuseppina Paulillo – Direttore UO Residenze Psichiatriche e Psicopatologia Forense. Direttore REMS Casale di Mezzani
Clara Pellegrini – Medico in formazione specialistica in psichiatria Università di Parma
Raffaele Barone – Direttore Dipartimento Salute Mentale Caltagirone e Palagonia ASP Catania
Stefano Cecconi – Osservatorio sul superamento degli OPG e sulle REMS 6
Elaborazione questionari e commenti a cura di Leonardo Tadonio 7Si ringraziano per la compilazione: G. Savarese, M.C Rossetti, C. Romano, G. Gaiatto, S. Aprile, A. Campus, R. Tuvieri, L. Deriu, F. Maisto, A. Jaretti Sodano, G. Nicolò, L. Castelletti, C.Paraggio. S.Grignaffini, G.Paulillo, F. Boaron , V.Zulli, Equipe Rems Barete, F. Cuccurullo,. P. Rizza, G. Tosti, L. Patria; G. Ala, Equipe della Rems Di Carovigno, S. Calabrò, F.Lazzerini, F.Mundo, L. Cecconi, C. Montanelli, G. Restuccia, A. Veltri, A. Lattanzio 8Catanesi R., Mandarelli
L’articolo di Stefano Cecconi è pubblicato sul XVI Rapporto di Antigone sulle condizioni delle carceri
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!