REPORT MORTI SUL LAVORO NEI PRIMI 5 MESI DEL 2016
Finalmente assistiamo a un calo delle morti per infortuni sui luoghi di lavoro, rispetto al 31 maggio del 2015. Un calo abbastanza importante, dell’8,5%. Ma se lo andiamo a rapportare il numero di morti al 31 maggio del 2008, anno d’apertura dell’Osservatorio, il calo è inesistente.
Altro che costante calo delle morti da dieci anni. Erano dall’inizio del 2008 al 31 maggio 234. E questo nonostante la perdita di tantissimi posti di lavoro in regola, che sono andati a finire nel precariato e in nero.
Drammatica anche quest’anno la situazione in agricoltura e in edilizia. Negli ultimi sette giorni sono morti 8 agricoltori schiacciati dal trattore. Uno anche ieri. Anche in edilizia la situazione è drammatica. Ieri è morto dopo giorni d’agonia Mario Cannavò a soli 24 anni. La famiglia ha donato gli organi. L’agricoltura e l’edilizia hanno da sole oltre il 50% delle morti sui luoghi di lavoro tutti gli anni.
Impressionante anche le morti per infortuni in tarda età. La legge Monti/Fornero che non ha distinto nell’allungamento dell’età pensionabili tra chi svolge lavori pericolosi per se e per gli altri ha incrementato le morti tra gli ultrasessantenni che da soli rappresentano oltre il 20% di tutte le morti per infortuni sui luoghi di lavoro.
Se poi aggiungiamo le morti sulle strade e in itinere si arriva a sfiorare al 31 maggio i 500 morti complessivi. Questo se si tiene conto che l’INAIL monitora solo i propri assicurati e in tanti non lo sono. Come per esempio i Vigili del Fuoco che sono rimasti in sette intossicati ieri sera in una fabbrica in provincia di Cuneo.
Gli stranieri morti per infortuni sul lavoro sono tutti gli anni dai 10 ai 15%. I romeni rappresentano quasi un terzo delle morti. Abbiamo deciso di presentarlo anche nella loro lingua (molto simile all’italiano). La pagina che creeremo sarà a cura di Nicola Irimia conosciuto come la Iena Operaia.
Ieri ho partecipato alla trasmissione Fuori Tg sulla rete tre condotto egregiamente da Maria Rosaria De Medici. Voglio ringraziare pubblicamente la RAI che svolge un ottimo Servizio Pubblico. La TV di Stato si occupa costantemente di queste tragedie, come di tutte le problematiche sociali. Le TV commerciali mai si sono interessate alle morti sul lavoro se non per “buttarsi sull’osso” quando ci sono infortuni mortali multipli o particolarmente drammatici. Il sensazionalismo in queste tragedie che portano il lutto a migliaia di famiglie dura un attimo e non serve niente, neppure a lavarsi le coscienze.
Sorprendente in questi primi cinque mesi l’andamento delle morti della Lombardia che registra un fortissimo calo. Occorre tenere presente che la Lombardia ha il doppio degli abitanti di qualsiasi altra regione italiana e che il numero di abitanti è il solo parametro valido per verificare l’andamento di queste tragedie e questo perché a morire sono tantissime persone che non sono coperte da nessuna assicurazione.
SONO 233 I MORTI PER INFORTUNI SUI LUOGHI DI LAVORO DALL’INIZIO DELL’ANNO.
Oltre 490 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere. Rispetto al 31 maggio del 2015 registriamo un calo dell’8,7%. Rispetto al 31 maggio del 2008 il calo è solo dell’1,3%. Ricordiamo che l’INAL Istituto dello Stato, monitora solo i propri assicurati, anche perché le morti per infortuni in categorie che non assicura, e in nero non sono di sua competenza.
Riporto a seguire i morti per infortuni sui luoghi di lavoro nel 2016 per regione e provincia in ordine decrescente. I morti sulle autostrade e all’estero non sono conteggiate nelle province
CAMPANIA 23: Napoli 13, Salerno 5, Caserta 3, Avellino 2.
EMILIA-ROMAGNA 22: Reggio Emilia 5, Bologna 4, Forlì Cesena 4, Modena 2, Piacenza 2, Ferrara 1, Parma 1, Ravenna 2, Rimini 1.
VENETO 20: Vicenza 6, Padova 5, Treviso 3, Verona 3, Venezia 2, Belluno 1.
TOSCANA 20: Massa Carrara 6, Arezzo 4, Lucca 3, Livorno 2, Pisa 2, Siena 2, Pistoia 1, Prato 1.
SICILIA 18: Catania 5, Agrigento 3, Caltanissetta 3, Messina 3, Palermo 1, Enna 1, Ragusa 1, Trapani 1.
PIEMONTE 15: Cuneo 7, Asti 3, Torino 3, Alessandria 1, Vercelli 1.
LAZIO 15: Roma 6, Viterbo 4, Latina 3, Frosinone 2.
PUGLIA 14: Taranto 7, Barletta Andria Trani 2, Foggia 2, Lecce 2, Brindisi 1.
LOMBARDIA 14: Brescia 6, Bergamo 3, Como 2, Pavia 2, Milano 1.
TRENTINO-ALTO ADIGE 7: Trento 4, Bolzano 3.
SARDEGNA 8: Cagliari 4, Sassari 3, Oristano 1.
MARCHE 8: Macerata 4, Ancona 2, Ascoli Piceno 1.
ABRUZZO 9: Chieti 4, Pescara 2, Teramo 2, L’Aquila 1.
CALABRIA 6: Catanzaro 3, Cosenza 1, Reggio Calabria 1, Vibo Valentia 1.
UMBRIA 4: Terni 3, Perugia 1.
MOLISE 4: Campobasso 4.
LIGURIA 3: Genova 2, Imperia 1.
FRIULI VENEZIA GIULIA 2: Pordenone 1, Udine 1.
Consigliamo a tutti quelli che si occupano di queste tragedie di separare chi muore per infortuni sui luoghi di lavoro, da chi muore sulle strade e in itinere con un mezzo di trasporto.
I lavoratori che muoiono sulle strade e in itinere sono a tutti gli effetti morti per infortunio sul lavoro, ma richiedono interventi completamente diversi dai lavoratori morti sui luoghi di lavoro. E su questo aspetto che si fa una gran confusione. Ci sono categorie come i metalmeccanici che sui luoghi di lavoro hanno pochissime vittime per infortuni, poi, nelle statistiche ufficiali, non separando chiaramente le morti causate dall’itinere, dalle morti sui luoghi di lavoro, risultano morire in tantissimi in questa categoria che è numerosissima e ha una forte mobilità per recarsi o tornare dai luoghi di lavoro.
Anche quest’anno una strage di agricoltori schiacciati dal trattore, sono già 41 dall’inizio dell’anno, Tutti gli anni sui LUOGHI DI LAVORO il 20% di tutte le morti per infortuni sono provocate da questo mezzo. 132 sono i morti schiacciati dal trattore nel 2015 e 152 nel 2014. Contiamo molto della sensibilità dei media e dei cittadini che a centinaia ogni giorno visitano il sito. In questi nove anni di monitoraggio le percentuali delle morti nelle diverse categorie sono sempre le stesse: l’agricoltura sempre la categoria con più vittime, seguono l’edilizia, i servizi, i metalmeccanici e l’autotrasporto.
MORTI SUL LAVORO NEL 2015
Le morti sulle autostrade e all’estero non sono segnalate nelle province
Sono stati 678 i morti per infortuni sui luoghi di lavoro nel 2015
Contro i 661 del 2014 (+2,6%). Erano 637 nel 2008 (+6,1%).
L’INAIL nel 2014 ha riconosciuto complessivamente 662 morti sul lavoro, di questi il 52% sono decessi in itinere e sulle strade ma le denunce per infortuni mortali sono state 1.107. Crediamo che anche per il 2015 ci siano più o meno le stesse percentuali. Nel 2015 tra gli assicurati INAIL c’è stata un’inversione di tendenza, per la prima volta dopo tantissimi anni questo Istituto vede aumentare le denunce per infortuni mortali. Ma le denunce non comportano necessariamente un riconoscimento dell’infortunio mortale. Sta a noi che svolgiamo un lavoro volontario, senza interesse di nessun tipo, far conoscere anche questo aspetto ai cittadini italiani.
Carlo Soricelli
31 maggio 2016 http://cadutisullavoro.blogspot.it
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