Ripercorri le battaglie contro la Legge 33 “Non Autosufficienza”
LEGGE 33 “NON AUTOSUFFICIENZA”… ORA FERMIAMO I DECRETI!
UTIM Nichelino
AGGIORNAMENTO n. 102 (2 agosto 2024)
Cari sostenitori,
📢 Con grande piacere annunciamo che è disponibile un documento speciale che raccoglie tutti gli Aggiornamenti pubblicati finora, dal primo fino al numero 100!
👉 Questo file rappresenta un’importante risorsa per chi desidera ripercorrere tutte le battaglie affrontate e conoscere nel dettaglio le numerose iniziative messe in campo in questi ultimi due anni per contrastare la deleteria legge 33 sulla “Non Autosufficienza” sin dal suo Disegno di legge iniziale.
📄 Il documento di 143 pagine è pertanto una vera e propria cronistoria del viaggio compiuto assieme.
Grazie per il Vostro supporto!
RESTIAMO UNITI!
- LA PETIZIONE è stata avviata il 4 febbraio 2023 – (più sotto il testo originario *) – per tentare di fermare l’allora D.D.L. – Disegno di legge Delega sulla “Non Autosufficienza”. Purtroppo, il 21 marzo 2023 il DDL è divenuto legge: la Legge 33/2023 (1).
- La legge 33/2023 non è una buona legge perchè lede i diritti fondamentali delle persone anziane malate e non autosufficienti, per i motivi QUI esposti.
- Tale norma ha però necessità di numerosi decreti attuativi
Un fondamentale decreto attuativo è stato pubblicato il 18 marzo 2024: il Decreto Legislativo 15 marzo 2024 , n. 29.
Esso apre ad alcuni miglioramenti rispetto alla legge 33:
> accento alla salvaguardia delle prerogative del SSN per gli anziani malati non autosufficienti
> il richiamo alla legge 833/1978, alla legge 38/2010 sulle cure palliative
> la facoltà di cambiare idea sull’indennità di accompagnamento e tornare alla prestazione attuale.
Ma permangono alcune grosse criticità, tra cuila grave previsione di un accesso alle prestazioni socio-sanitarie domiciliari, semi-residenziali e residenziali, condizionato da criteri diversi dalla sola condizione sanitaria (es. dall’Isee).
COSA FARE?… Grazie al Vostro fattivo sostegno, ovvero col supporto della Petizione, Insieme possiamo fare la differenza!
Premesso che:
- la persona anziana NON AUTOSUFFICIENTE è tale in quanto affetta da PATOLOGIE croniche invalidanti, l’obbligo di cura, anche di lungo termine, ricade sul SSN, tenuto a garantire prestazioni (Lea) senza limiti di tempo, tipo di malattia e senza discriminazioni socio-economiche (v. Isee) [cfr. artt. 1 e 2, L.833/1978])
- il prof. Giovanni Maria Flick, giurista e presidente emerito della Corte Costituzionale, ha dichiarato che: “Uscire dal terreno sicuro del sanitario e del socio-sanitario, come prospetta la legge 33/2023, equivale a una sottrazione di tutele per i malati cronici non autosufficienti, che invece vanno mantenuti nella dimensione di tutela sanitaria per tutte le loro esigenze” (Roma, 17 maggio 2023).
SI PUO’ FARE QUANTO SEGUE:
- a “breve” termine, continuare a monitorare e interloquire sulla stesura dei previsti > decreti attuativi < allo scopo di modificarne i contenuti e attenuarne gli effetti negativi, ribadendo il vigente diritto alle cure sanitarie e socio-sanitarie senza limiti di durata anche per gli anziani malati e non autosufficienti, garantito dalla legge 833/1978 e dai Lea senza discriminazioni di carattere socio-economico;
- più a lungo termine, promuovere iniziative per l’abrogazione della legge (ad es. tramite dichiarazione di incostituzionalità da parte della Consulta o referendum abrogativo).
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(1) Legge 23 marzo 2023, n. 33 “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane” – GU 30 marzo 2023.
La Petizione lanciata il 4 febbraio ha contribuito ad ottenere alcuni miglioramenti (richiamo alle leggi 833/1978 e 38/2010 sulle cure palliative, nonché la facoltà di cambiare idea sull’indennità di accompagnamento e tornare alla prestazione attuale), ma permangono grosse criticità, come ad es. la selezione all’accesso alle prestazioni sanitarie su criteri socio-economici (l’ISEE, su tutti), in contrasto con il principio di universalità garantito dal Servizio sanitario nazionale.
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(*) LA PETIZIONE (4 febbraio 2023)
Per chiedere la modifica del DDL delega “Non Autosufficienza” [ora legge 33/2023], che cancellerebbe il diritto alle cure di lungo termine (LTC) dei malati non autosufficienti.
Il 19 Gennaio 2023 è stato approvato dal Consiglio dei Ministri lo “Schema di disegno di legge recante deleghe al governo in materia di politiche in favore delle persone anziane, anche in attuazione della missione 5, componente 2, riforma 2, del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti”. Il disegno di legge è stato poi inviato alla Presidenza del Senato il 27 Gennaio 2023 col n. 506:: “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane“ (d’ora in poi “DDL Non Autosufficienza”).
IN ESTREMA SINTESI ECCO COSA (NON) PREVEDE:
- Non ci sono diritti esigibili (cioè assolutamente certi), perché le risorse sono quelle «disponibili a legislazione vigente».
- Sono esclusi dal SSN gli anziani malati cronici non autosufficienti, emarginati in un nuovo contenitore ghetto, il «Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente» (Snaa), che interviene solo per i poveri
- Non sono previsti nei Lea assegni di cura per le cure domiciliari
- Attacco al diritto all’indennità di accompagnamento
- Rischio concreto di vedersi negare il diritto esigibile al ricovero in convenzione in Rsa.
IN PARTICOLARE il “DDL Non Autosufficienza”:
- prospetta l’istituzione di un SNAA «Sistema nazionale per la popolazione anziana non autosufficiente» al quale destinare tutti i malati anziani non autosufficienti, in sostanza una alternativa emarginante e senza diritti universalistici rispetto al SSN, Servizio sanitario nazionale, per le esigenze di cura di lunga durata (long term care)
- contiene l’assalto al diritto oggi esigibile, universalistico e non vincolato all’Isee o ai redditi disponibili, all’indennità di accompagnamento, unico risarcimento certo dello Stato, erogato «al solo titolo della minorazione» (legge 18 del 1980) per chi dipende in tutto e per tutto dall’aiuto di altri per le funzioni vitali
- non prevede un adeguato impegno strategico per potenziare l’offerta di supporti domiciliari tutelari negli atti della vita quotidiana per gli anziani malati non autosufficienti.
- non prevede alcun rafforzamento dei LEA – Livelli essenziali delle prestazioni sanitarie e socio-sanitarie, né più diritti entro il Servizio sanitario nazionale per gli anziani malati non autosufficienti.
Il DDL prospetta un sistema nel quale gli interventi domiciliari mirati alla cura e alla tutela negli atti della vita quotidiana dei malati (e, prevedibilmente, delle persone con grave disabilità) non autosufficienti debbano essere compito dei soli servizi sociali, o delle famiglie - nel modello così delineato, afferente al solo comparto sociale, imporrebbe nuovi e maggiori oneri agli Enti locali, non prevedendo risorse aggiuntive con cui farvi fronte.
Per quanto sopra i firmatari della presente PETIZIONE chiedono ai Presidenti
– della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica,
– delle Commissioni Parlamentari competenti sul “DDL non autosufficienza”,
– del Consiglio dei Ministri nonchè ai Ministri della salute e del lavoro e delle politiche sociali,
che il testo venga opportunamente emendato al fine di:
- salvaguardare il carattere universalistico del Servizio sanitario nazionale, destinato a tutti i malati, compresi quelli non autosufficienti, e, come previsto dalla legge 833 del 1978, «senza distinzione di condizioni individuali o sociali e secondo modalità che assicurino l’eguaglianza dei cittadini nei confronti del servizio») e dell’indennità di accompagnamento (erogata «a solo titolo della minorazione»);
- confermare il mantenimento della titolarità sanitaria e della programmazione e del finanziamento delle prestazioni socio-sanitarie in ambito Lea: domiciliari, semiresidenziali e residenziali; nonchè l’esigibilità e l’aumento degli interventi sanitari a domicilio: infermieristici, diagnostici (come la radiologia domiciliare e i prelievi per esami), riabilitativi destinati anche ai malati non autosufficienti;
- formalizzare, come diritto esigibile sotto la titolarità del Servizio sanitario nazionale (Lea) e con una sua compartecipazione finanziaria, di un contributo per la tutela negli atti della vita quotidiana (p. es. aiuto per la messa a letto e l’alzata, accompagnamento all’utilizzo del bagno o pulizia e igiene personale per chi è incontinente, preparazione di alimentazione adeguata e/o imboccamento; aiuto nella vestizione, monitoraggio e somministrazione delle terapie) degli anziani malati non autosufficienti.
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