Vogliono chiudere Roma!
Roma prova ad alzare la testa per la dignità del lavoro, contro la crisi e una giunta inutile e pericolosa. E quella di venerdì prossimo si annuncia come una giornata di mobilitazione a livello di guardia, anche perché il prefetto Gabrielli ha deciso di vietare tutto il vietabile. Tanto che c’è stato addirittura bisogno di un appello firmato da un gruppo di intellettuali per riportare la questione dentro un perimetro di tolleranza e civiltà. Il Giubileo incombe, e le contraddizioni di questa città agonizzante devono essere nascoste. Ma questo non farà che aumentare la tesione.
Lo sciopero di 24 ore, promosso dai sindacati di base, riguarderà il personale Atac e il personale Ama, messo dalla giunta Marino sulla strada della privatizzazione mentre quello indetto dallo stesso sindacato, la Usb, assieme a Sul, Faisa Cisal, Cgil, Cisl e Uil, interesserà solo i bus periferici della Roma Tpl.
Le mobilitazioni si articoleranno in due cortei: uno degli studenti romani e una annunciata dal collettivo Militant e non autorizzata,appunto, a cui partecipano anche la Federazione romana dell’Usb, la Carovana delle Periferie, i Movimenti per il Diritto all’Abitare, il Comitato per l’acqua pubblica, Rifondazione Comunista e delegati dei trasporti, dell’Ama, delle scuole comunali e dei canili comunali (questi ultimi in occupazione da alcuni giorni), l’Altra Europa per Tsipras, l’Asia/Usb, la rete per il Diritto alla Città.
“La manifestazione del 2 ottobre, indetta da un vasto arco di forze sindacali e di movimenti sociali, è stata vietata dalla questura – si legge in una nota della Usb – Una direttiva prefettizia, infatti, vieta i cortei nel centro della città durante la settimana, a meno che non si tratti di manifestazioni nazionali di centinaia di
migliaia di persone”.
Primi firmatari dell’appello per togliere il divieto Ascanio Celestini e Valerio Mastandrea: “Roma deve rimanere una città aperta. La sua democrazia non può essere commissariata. Togliete il divieto alla manifestazione del 2 ottobre”, si legge nel testo, in cui si spiega anche che “la manifestazione prevede la partenza dal Colosseo poiché lì si è configurato in questi giorni un nuovo attacco alle libertà sindacali contro i lavoratori dell’Anfiteatro Flavio e più in generale contro tutti i lavoratori dei beni culturali. È una manifestazione per riconoscere il ruolo e la dignità del lavoro nei servizi pubblici, utile per contrastare lo schiaffo pesante che l’amministrazione comunale sta portando da tempo contro diverse categorie”.
“Impedire a queste realtà di sfilare il prossimo 2 ottobre, giorno in cui i lavoratori del settore dei trasporti pubblici incroceranno le braccia – scrive in una nota il collettivo Militant – non è una dimostrazione di forza ma un chiaro segno di debolezza politica che trapela dalle stanze della Questura e della Prefettura”.
La concentrazione per il corteo, che dovrebbe raggiungere la prefettura, è prevista per le 17 al Colosseo. Alla mobilitazione parteciperanno anche, a quanto spiegano gli organizzatori, “maestri e maestre delle scuole elementari e medie superiori” e i “lavoratori della Cooperativa 29 Giugno impiegati negli appalti presso i depositi Atac Grottarossa e Tor Pagnotta”.
I lavoratori della Cooperativa, spiegano, “sciopereranno in solidarietà con gli autisti del trasporto pubblico locale, dell’Ama e delle aziende partecipate di Roma Capitale” e protesteranno “contro l’attacco al diritto di sciopero e contro la prevista attuazione della legge denominata ‘nuovo codice degli appalti’: tutte questioni che determinano il peggioramento delle già precarie condizioni dei lavoratori in appalto e del servizio erogato ai cittadini”.
Il corteo degli studenti autorganizzati contro la #Buona scuola partirà venerdì alle ore 9.30 da Piramide. “Nonostante un anno di mobilitazioni che ha visto scendere in piazza migliaia di studenti e studentesse per contestare la riforma della Buona Scuola – scrivono gli studenti – il governo, a colpi di fiducia, ha perseguito la sua opera di distruzione della scuola pubblica”. Il corteo, aggiungono, “attraverserà le strade di Roma e porterà in piazza tutta la nostra rabbia e determinazione. Non chiediamo il futuro ci prendiamo il presente”.
Fabio Sebastiani
230/9/2015 www.controlacrisi.org
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