Salute mentale e reti di comunità

La pandemia da Covid-19 ha reso evidente l’inefficacia dell’attuale sistema nel rispondere ai bisogni di salute mentale. È necessario avere una nuova vision del servizio pubblico, dialogica, democratica e gentile, più orientata al benessere mentale di comunità. Per fare in modo che la comunità locale sia in grado di dare le risposte di cui la cittadinanza ha bisogno

La pandemia da Covid 19 ha fatto precipitare processi già in atto da tempo e reso evidente l’inefficacia dell’attuale sistema nel rispondere ai bisogni di salute mentale e di cura delle persone e della collettività nel suo complesso. Ha inoltre reso visibile la stretta interdipendenza tra la salute dell’individuo e quella della comunità locale e la necessità di pratiche che superino la parcellizzazione degli interventi e si muovano verso interventi di benessere mentale di comunità.

Durante la pandemia, attraverso una costante riflessione, abbiamo immaginato una progressiva frattura dei legami sociali, crisi della convivenza in ambito familiare e sociale; disoccupazione soprattutto delle fasce deboli, meno scolarizzate e più povere della popolazione; crisi di partecipazione ai processi democratici; nuovi e inediti bisogni latenti e emergenti nelle comunità di convivenza; aumento delle dipendenze patologiche e comportamenti auto e etero aggressivi; incremento dei disordini di personalità.

In effetti si è registrato da allora un aumento della domanda che, seppure in continuità con il periodo pre-pandemia, nella fase post pandemia ha visto un’impennata di richieste sia di adolescenti che di adulti. Il disagio attualmente si esprime secondo una definizione più superficiale di ansia e depressione, ma anche problematiche di isolamento sociale e di dipendenze patogene. Tuttavia, ad un’analisi più attenta e profonda sembrerebbe un mal di vivere e di adattamento ad una società in continuo e accelerato cambiamento, caratterizzato dalla costante ‘connessione’, anche attraverso le nuove tecnologie, che di fatto si traduce in un impoverimento delle relazioni interpersonali e della espressione delle emozioni. La società locale ha perso la sua funzione di trama che connette e sostiene le persone, riducendo di fatto anche la partecipazione di queste ultime allo sviluppo della comunità locale.

In particolare gli adolescenti manifestano il loro disagio soprattutto attraverso il corpo: si tagliano, tentano il suicidio, e tante volte ci riescono, rifiutano di alimentarsi, abusano di sostanze, attuano comportamenti a rischio. Tuttavia, a nostro avviso, ciò non è altro che il “sintomo” della crisi delle famiglie e delle relazioni sociali.

Raffaele Barone, Angela Volpe

CONTINUA SU https://www.saluteinternazionale.info/2023/06/salute-mentale-e-reti-di-comunita/

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *