Scandalo Sanofi: saltano 40 milioni di dosi per l’Italia
Era proprio Burioni che ci disse che la scienza aveva fatto salta da gigante per avere i vaccini in meno di un anno, come se fosse una cosa positiva. Nulla di più falso. L’azienda francese Sanofi, una di quelle al lavoro sul vaccino, ha sbagliato a infialare il prodotto: ritardi sulle consegne in tutto il mondo, Italia compresa.
L’azienda farmaceutica francese Sanofi aveva promesso all’Italia 40 milioni di dosi entro il 2021, ma la metà, 20 milioni, non arriverà nel nostro Paese entro giugno come previsto. Il ritardo delle consegne riguarda non solo l’Italia ma tutto il mondo ed è dovuto ai risultati dei test: hanno mostrato una risposta immunitaria bassa negli adulti over 49, probabilmente per una concentrazione insufficiente di antigene. Un ritardo che costerà milioni di dosi, ma anche milioni di euro.
Sanofi, quindi, avrebbe sbagliato a inserire la giusta quantità della proteina spike, ossia l’antigene che stimola la risposta del sistema immunitario. Come successo ad AstraZeneca a maggio, anche Sanofi avrebbe avuto problemi con la misurazione della quantità di principio attivo nelle fiale,
inserendone una concentrazione più bassa del previsto. La conseguenza? Una risposta immunitaria debole nelle persone che hanno più di 49 anni di età. Le 40 milioni promesse all’Italia arriveranno, ma più tardi del previsto: la nuova data è fissata nell’ultimo trimestre del 2021, praticamente tra un
anno. Un ritardo che è costato caro all’azienda, quotata in Borsa: ha perso il 4%. Una prima tranche, pari a 11 milioni di dosi, dovrebbe comunque arrivare in Italia entro marzo 2021. Saranno destinate alle categorie più fragili o lavorativamente più esposte come gli operatori sanitari.
Le prime due aziende farmaceutiche che forniranno i vaccini all’Italia saranno Pfizer-Biontech e Moderna, i quali entro marzo 2021, da contratto, dovrebbero inviarci rispettivamente 8,749 milioni di dosi e 1,346 milioni di dosi.
Proprio la Pfizer, al contrario di Sanofi, ha fatto un balzo notevole sui mercati. Entrato a regime negli Stati Uniti, il suo vaccino attende la luce verde dell’Ema per il 29 dicembre. Una buona notizia per l’Italia e per tutti i Paesi che dovranno fare i conti con i ritardi di Sanofi: i vaccini in corsa sono diversi, lo stop dell’azienda francese ne farà mancare una parte preventivata, ma milioni di dosi arriveranno da altre società.
Lorenzo Poli
Collaboratore redazionale del mensile Lavoro e Salute
15 dicembre 2020
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