Sciopero totale dei treni. Nell’austera Germania non esistono “fasce di garanzia” da rispettare, né giorni santificati da evitare, né altri divieti fantasiosamente partoriti, da oltre dieci anni, i salari sono bloccati, c’è una marea della precarietà (“mini-job”) e quindi…..sciopero. Non è mai troppo tardi perchè i sindacati ricordino la loro ragione sociale!
Germania. Sciopero totale dei treni
Chi l’ha detto che i lavoratori tedeschi sono contenti così? L’austerità voluta da Bundesbank e dalla Merkel premia infatti il capitale mutinazionale, e in specifico la parte che “fa base” in Germania. Ma per i lavoratori, da oltre dieci anni, i salari sono bloccati, c’è la marea montante della precarietà (“mini-job”) e il futuro si oresenta molto grigio.
E quindi sciopero…
Il più imponente sciopero delle ferrovie dal 2008 paralizzerà la Germania fino all’alba di lunedì. E’ la terza agitazione nelle ultime due settimane ma questa volta ad essere coinvolti sono tutti i treni – regionali urbani e merci – nel pieno delle vacanze d’autunno per i tedeschi e soprattutto mentre si gioca il campionato di calcio, che ogni weekend sposta 100.000 tifosi da una stazione all’altra. .
In altri termini, nella molto austera Germania, non esistono “fasce di garanzia” da rispettare, né giorni santificati da evitare, né altri divieti fantasiosamente partoriti, e accettati dai sindacati complici, per impedire il diritto di sciopero. Peggio: i lavoratori tedeschi ritengono ancora oggi di essere umani titolari di diritti. E li esercitano liberamente.
Un.n accordo tra la direzione di Deutsche Bahn, DB, e il GdL (Gewerkschaft der Lokfuehrer, appunto sindacato dei macchinisti o conducenti di locomotive) sembra al momento da escludere. Il sindacato dei macchinisti chiede aumenti salariali pari al 5% e una dinìminuzione dell’orario di lavoro. In orimo luogo, però, vuole avere più potere decisionale, negoziando non più solo i contratti dei macchinisti ma anche quelli del resto del personale ferroviario.
C’è da sottolineare che la Germania è un paese “pendolare”, in cui la certezza e la velocità dei trasporti pubblici costituisce un asse portante dell’econmia e della vita sociale del paese. Ma dalle prime ore di questa mattina la Germania si è svegliata in un clima che i media padronali definiscono da “stato d’assedio”. Quasi il 70% dei treni a lunga percorrenza sono stati cancellati, e altrettanto avviene sulle tratte locali e delle S-Bahnen, le metropolitane sopraelevate di Berlino, Monaco, Amburgo.
Inevitabilmente, vista la “centralità” anche logistica della repubblica federale, lo sciopero ha avuto conseguenze pesanti anche per i collegamenti ferroviariin tutto il Vecchio continente.
Alcuni centri urbani sono però di fatto completamente isolati. Il leader dei macchinisti, Claus Weselsky, sembra per ora deciso a vincere lo scontro con DB. Gli avversari, sull’onda dell’ammirazione suscitata tra i macchinisti, hanno poreso a soprannominarlo anche loro con un nick di tutto rispetto: “Mao Zedong”.
Non c’è che dire, quando si svegliano, sono veramente efficienti, questi tedeschi!
18/10/2014 www.contropiano.org
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