Scoppio di un silos alla Reagens di s.Giorgio di Piano
A poche settimane dalla morte sul lavoro di Attilio Franzini il territorio di s.Giorgio di Piano torna alle cronache per un altro inquietante evento anche se “meno grave” del precedente ; la presenza della Reagens (dal 1952) è sempre stato un “corpo
estraneo” nel territorio di s.Giorgio, troppo vicino alle abitazioni civili e ai binari della stazione ferroviaria; e infatti occorre considerare non solo il rischio per i lavoratori dipendenti della azienda ma anche della popolazione residente; oggetto di indagini in passato per le emissioni in atmosfera (in particolare di piombo) e le ricadute al suolo; i risultati di quelle indagini sarebbero da ricercare negli archivi del consorzio sociosanitario territoriale che se ne occupò e che certamente indussero
miglioramenti circa i fattori di rischio; “discutibili” furono anche le modalità di reclutamento della “forza lavoro” ; ma guardiamo al presente e al futuro: l’evento della Reagens deve essere analizzato approfonditamente ; “qualcosa non ha
funzionato in un silos” ? non è un caso che ormai da decenni l’approccio più adeguato e consapevole alle strategie di prevenzione indicano la necessità di prendere in esame i “quasi incidenti “ (near accidents) ; qui ovviamente siamo oltre il
“quasi incidente” e forse, siamo di fronte ad uno scampato pericolo che, per ragioni fortuite, ha avuto un impatto per così dire limitato ma che , la prossima volta, con la stessa dinamica, potrebbe avere un impatto maggiore; occorre partire da tre procedure:
- Convocare l’assemblea operaia di gruppo omogeneo
- Valutare criticamente il DVR (documento di valutazione del rischio) per evidenziare eventuali maggiori misure di sicurezza e di prevenzione
- Avviare inchieste popolari sugli eventi che hanno colpito i lavoratori e il territorio negli ultimi mesi (lago di Suviana, evento mortale cantiere ferroviario di s.Giorgio di Piano, strage Toyota); riteniamo che una questione cruciale sia appunto la disamina critica del DVR: un documento la cui redazione non può e non deve essere affidata al “padrone” ; tutte le volta che i lavoratori o gli organi ispettivi delegano ciò si configura, di per sé, come un fattore di rischio; lo vediamo tutti i giorni con le patologie osteoarticolari che si manifestano ai danni dei lavoratori pur avendo a monte DDVVRR che indicano “fascia verde” !!! Significativo della situazione di “confusione” sul ruolo e sulla efficacia del DVR il fatto che , per la strage di aprile al lago di Suviana, i media abbiano enfatizzato la aspettativa della “scatola nera” (speriamo di trovarla …); la scatola nera è di indubbia utilità ma ci siamo chiesti per quale motivo non sia stata sottolineata la necessità e possibilità di cercare una “spiegazione” delle dinamiche della strage anche e soprattutto nella lettura del DVR (esigenza trascurata dai media ma certo alla attenzione degli inquirenti)
DIAMO LA DISPONIBILITA’ AI LAVORATORI DI ASSUMERE-ovviamente pro bono- IL RUOLO DI TECNICI DI FIDUCIA AI SENSI DELL’ART.9 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI PER SEGUIRE LE INDAGINI E VALUTARE IL DVR sia per gli eventi purtroppo già accaduti sia in una ottica di prevenzione.
Dal silos della Reagens arriva un monito : INTERVENIRE IL GIORNO PRIME E NON IL GIORNO DOPO
Vito Totire
medico del lavoro, portavoce della RETE NAZIONALE LAVORO SICURO Via Polese 30 40122 Bologna
S.Giorgio di Piano -Bologna
6.11.2024
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