Se ne va mons. Luigi Bettazzi, protagonista del dialogo tra cattolici e comunisti, testimone di pace e giustizia

A 99 anni se ne va l’ultimo dei padri conciliari italiani, uno dei massimi protagonisti della vita ecclesiale e civile degli anni del Concilio e del post Concilio. Mons. Luigi Bettazzi è stato senza dubbio uno dei grandi protagonisti di quella parte dell’episcopato italiano (non moltissimi, per la verità) che ha tentato di mettersi in sintonia con i grandi cambiamenti che il Paese viveva, sulla spinta delle proteste operaie e studentesche, cercando di incarnare la profezia concliliare dentro una realtà in rapida e feconda evoluzione, contro una parte (maggioritaria) dell’establishment ecclesiale che già negli anni immediatamente successivi al Vaticano II ha tentato (riuscendovi, infine) a depotenziare la portata di quell’evento sino al completamento di un processo di lunga restaurazione.

Nato il 23 novembre del 1923 a Treviso, Bettazzi in gioventù si era trasferito a Bologna, dove fu ordinato sacerdote nel 1946. Nel 1963 è stato nominato vescovo titolare di Tagaste e vescovo ausiliare di Bologna, braccio destro card. Giacomo Lercaro, arcivescovo di Bologna e uno dei quattro moderatori dell’assise conciliare. È stato uno dei vescovi che sottoscrissero il “Patto delle catacombe”, firmato da alcuni padri conciliari, soprattutto latino-americani, il 16 novembre 1965 (pochi giorni prima della fine del Concilio Vaticano II), nelle catacombe di Domitilla e che impegnava i contraenti a condurre il loro ministero episcopale a favore dei poveri e degli oppressi, rinunciando a lussi, simboli di potere e privilegi.. Ha partecipato a tre sessioni del Concilio Vaticano II al termine del quale è stato ordinato vescovo di Ivrea, diocesi che ha amministrato fino al 1999.

    Nel 1968 è stato nominato presidente nazionale di Pax Christi, al posto di Mario Ismaele Castellano. Ricoprì l’incarico fino al 1985 divenendo un’icona per il movimento. Nel 1978 assunse anche la presidenza di Pax Christi Internazionale, ottenendo – per il suo impegno – anche il Premio Internazionale dell’Unesco per l’Educazione alla Pace, conferitogli nel 1985.

Sin dagli anni ‘60 è stato tra i sostenitori dell’obiezione fiscale alle spese militari e di quella al servizio militare, anche quando il diritto all’obiezione di coscienza alla leva non era riconosciuto e chi rifiutava di vestire la divisa rischiava il carcere.

Nel 1976 il suo nome è salito alla ribalta delle cronache nazionali per un’iniziativa che ebbe larga eco nell’opinione pubblica italiana e che rappresenta una tappa significativa del rapporto tra mondo cattolico e comunisti. Si tratta della lettera aperta a Enrico Berlinguer, segretario del Pci, scritta con l’intento di aprire un dialogo con il partito della classe operaria, fortemente rappresentativa del tessuto sociale della sua diocesi, quella di Ivrea. L’iniziativa non piacque alla Cei. E nemmeno, anni dopo, fu salutata con favore da Wojtyla: «Noi subiamo il comunismo ogni giorno – gli disse Giovanni Paolo II quando lo incontrò per la prima volta – e lei invece scrive al segretario del partito comunista…».

La risposta di Berlinguer giunse solo in data 7 ottobre 1977. Era titolata “Comunisti e cattolici: chiarezza di princìpi e basi di un’intesa” ed è stata pubblicata sul settimanale comunista Rinascita (n. 40 del 14 ottobre 1977). Sosteneva che il Pci non era ateo, ma laico, e che si sentiva impegnato a fianco di vescovi come quello di Ivrea a favore degli ultimi e per la giustizia sociale.

Negli anni successivi è stato in prima linea su tutti i temi legati alla costruzione di una società e di una Chiesa radicate in una cultura di pace. Basti citare la lotta contro l’installazione degli euromissili a Comiso, l’impegno per il disarmo nucleare, quello per l’approvazione della legge che regolamenta il commercio delle armi (la 185/90), la difesa della Costituzione e dell’art. 11 in particolare. Bettazzi denunciò con grande vigore, e in molte occasioni, il pericoloso ruolo che la massoneria in Italia, ed in particolare la P2 di Gelli. Nel 1992 partecipò alla marcia organizzata da mons. Tonino Bello, suo successore alla guida di Pax Christi, a Sarajevo, nel mezzo della guerra civile nella ex Jugoslavia. In anni più recenti ha avuto posizioni eccentriche rispetto a quelle della presidenza Cei sui casi Welby ed Englaro. E nel 2007 ha dichiarato pubblicamente che la sua coscienza gli imponeva di disobbedire e che era favorevole al riconoscimento delle unioni civili, i “DI.CO” del governo Prodi, riconoscendo alle coppie omosessuali un fondamento d’amore equiparato a quello esistente fra le coppie eterosessuali. Nell’aprile del 2015, in un’intervista a Bruno Quaranta de La Stampa, ha confermato il suo orientamento. «L’omosessualità: la questione del sesso va studiata, emancipandosi dai neoplatonici che facevano coincidere sesso e decadenza dello spirito. Perché non espressione dello spirito umano?», ribadendo la necessità che la Chiesa si risolvesse ad affrontare la “questione dei gay”.

Anche negli anni più recenti non h mai mancato di far sentire la sua voce, o i suoi scritti (l’ultimo suo libro è del 2022) sui principali temi del dibattito ecclesiale e civile. Nel 2020, su Avvenire (8/7/2020) scrisse una lettera aperta a chi, aggirando il fisco, avevacontribuito alla limitazione di risorse pubbliche in un periodo difficile come quello dell’attuale emergenza sanitaria. «La pandemia che stiamo vivendo – scrive Bettazzi – ci ha obbligati a vivere più ritirati, quindi più pensosi per la nostra vita personale e per il bene della collettività. Ed è così, ad esempio, che ci siamo resi conto del lavoro delle varie mafie che, attente a evitare situazioni più clamorose, come quelle che finiscono in uccisioni e stragi, sfruttano la situazione per aumentare le loro ricchezze, ad esempio con prestiti a usura a chi non riesce a trovare mezzi legali per sovvenire alla mancanza di danaro causata dalla limitazione del lavoro o dalla sua perdita. Al contrario, v’è chi arriva a frodare per avere sovvenzioni a cui non ha diritto».

16/7/2023 https://www.adista.it/

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