Si avrà paura quando sarà troppo tardi?

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Dopo la grande manifestazione a Roma, organizzata dalla CGIL con decine di associazioni e il Comitato nazionale contro Ogni Autonomia Differenziata, paradossalmente, ora iniziano i problemi più grandi per fermare questa guerra contro i diritti uguali per tutte e tutti. Certo, diritti già solo formali perchè da decenni determinati dai rapporti di forza a favore delle forze impreditoriali che hanno utilizzato a loro piacimento i Partiti di destra e di centrosinistra per far legiferare il continuo indebolimento dei diritti del, e nel, lavoro. Ma anche fidando sul silenzio complice dei sindacati CISL e UIL e sull’apatia della stessa CGIL silenziata da quella grossa parte della dirigenza nazionale e regionale legata al PD.

Perchè adesso inziano i problemi pià grandi? Perchè se la Manifestazione del 7 ottobre non sarà considerata dalla CGIL come messaggio, senza SE e senza Ma al governo, a tutta la società malmessa, che indietro non si torna e inizia una battaglia senza tregua a questa barbarie della secessione del nord dal sud Italia e dei ricchi contro i lavoratori e tutti i poveri del nord, allora la responsabilità assunta con la manifestazione si trasformerà in irresponsabilità storica nel contribuire a riportare le lancette della storia d’Italia indietro via via fino alle relazioni sociali del medioevo, oggi sempre più mascherato da un modernismo tecnologico e di una parvenza di libertà individuale, però governata dal classismo della sudditanza e quindi della subordinazione dei diktat ai dettami dello sfruttamento dei pochi dominatori sull’immensa maggioranza dei poveri, mettendo il timbro della schivitù sul futuro dei giovani.
Inoltre, sul presente e nei prossimi anni peserà come una pietra tombale l’idea, già presente nel mondo del lavoro stabile e precario, e del non lavoro, che le manifestazioni di piazza sono solo degli eventi che, ben che vada, sono utilizzati per rapporti di maggior peso del sindacato nella commedia dei tavoli governativi.

Una commedia che vedrebbe ancora una volta gli ultimi come spettatori disillusi al punto da non interessarsi, e indotti a non farlo più da decenni, dei fatti loro, sui quali ormai hanno smesso di metterci il naso non potendo più determinarli o, almeno, influenzarli con la parola, con la lotta, e con il voto.

Agli ultimi verrà permesso di aver paura solo quando sarà tardi per reagire con adeguata forza, quella poca rimasta, e rabbia adeguata al bisogno.

E’ già successo su altre questioni come, ad esempio l’Art.18, il Jobs Act, la Legge Fornero e altre involuzioni sociali e civili. Una tragica, e inconfutabile, considerazione che riscontriamo anche su questo percorso all’indietro della storia, del progresso sociale e democratico, che con sfrontato eufemismo politico – conosciuto, solo ai circuiti politici – “DdL Calderoli” che cambierà, di molto in peggio, confermando il detto che non c’è mai fine al peggio, la geopolitica italiana e lo stesso rapporto sindacale delle organizzazioni con i propri rappresentati venendo meno i contratti nazionali e quindi la visione unitaria dei diritti uguali per tutti da difendere.
E dice delle odiose falsità politiche di chi, vedi PD, afferma che dopo l’approvazione (un vero e proprio lasciapassare!) sarà possibile tornare indietro per le Regioni che lo chiederanno. Certo che si potrebbe ma solo con sollevazioni popolari che diventerebbero anche violente di fronte alla repressione militare. Ne sono coscienti questi mistificatori?

Da cinque anni, dalla firma del governo PD, guidato da Gentiloni, con i capi del secessionismo, Fontana – Lombardia, Zaia -Veneto e Bonaccini – Emilia Romagna (che pretendono di gestire ogni forma di fiscalità generale derivante da materie vitali: sanità, scuola, università, ricerca, previdenza, ambiente, contratti, sicurezza sul lavoro, infrastrutture, professioni, trasporti, energia, beni culturali ) l’informazione viene preclusa alla grande maggioranza del popolo italiano l’informazione televisiva e stampata sui danni che produrrà questa bestialità politica chiamata “Autonomia Differenziata”. Nessuno dei promotori e sostenitori ha mai avuto il coraggio di chiedere in TV “Sai cosa ti porterà l’Autonomia Differenziata?”
Lo abbiamo fatto solo noi del “Comitato contro Ogni Autonomia Differenziata”, un lungo lavoro che ha sensibilizzato la CGIL ed ha portato alla manifestazione del 7 0ttobre

Usurpatori, vigliacchi e arroganti come tutti i poteri monopolistici e fuori da ogni controllo democratico nella società e men che meno in un Parlamento composto da una delinquenza politica, legalizzata solo da leggi elettorali truffaldine, Loggia segreta massonica P2 docet.

Intanto, la povertà assoluta in Italia è raddoppiata in dieci anni. Stando alle proiezioni di Istat e Eurostat il 63% della popolazione è vicina alla povertà e quasi 6 milioni di persone già non hanno i mezzi per vivere con un minimo di dignità.

E adesso le bombe disinformative sulla Palestina a sostegno del genocidio per mano di Israele!

(NB. Testo parzialmente aggiornato il 7/10/2023)

Franco Cilenti

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