Sono 4 volte maggiori le vittime a Gaza, rispetto ai numeri ufficiali

Il Lancet, rivista settimanale britannica di medicina generale,  forse  la più  autorevole al mondo, ha dedicato un articolo al calcolo delle vittime della guerra di Gaza. I risultati di questa indagine, rigorosa e documentata, sono eclatanti.

Secondo il Ministero della Salute di Gaza, come riportato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari, nella Striscia di Gaza sono state uccise 37.396 persone dall’attacco di Hamas e dall’invasione israeliana dell’ottobre 2023. Come è noto, le autorità di Israele contestano questi numeri. In realtà, queste cifre sono state accettate come accurate dagli stessi  servizi segreti israeliani, oltre che dalle Nazioni Unite e dall’OMS. Ma perfino questi dati sono da valutare, drammaticamente, al ribasso.

Nei conflitti recenti, il numero di morti indirette varia da 3 a 15 volte il numero di morti dirette. Applicando una stima prudente di quattro morti indirette per ogni morte diretta  ai 37.396 decessi riportati, non è implausibile stimare che fino a 186.000 o addirittura più morti potrebbero essere attribuibili all’attuale conflitto a Gaza. Utilizzando la stima della popolazione della Striscia di Gaza del 2022, pari a 2.375.259 abitanti, ciò si tradurrebbe nel 7-9% della popolazione totale.

In quanto all’attendibilità dei  dati delle “morti dirette” – cioè quelle causate da armi da fuoco ed esplosivi – analisi indipendenti hanno confrontato le variazioni nel numero di morti del personale dell’Agenzia delle Nazioni UNRWA con quelle riportate dal Ministero della salute di Gaza, trovando poco plausibili le affermazioni di falsificazione dei dati.  

Al riguardo, si veda : Jamaluddine Z Checchi F Campbell OMR “Excess mortality in Gaza: Laqncet, Oct 7–26, 2023.

Per quanto riguarda le vittime non calcolate, e per spiegare perché non lo siano state, un caso evidente é questo: le Nazioni Unite stimano che, entro il 29 febbraio 2024, il 35% degli edifici nella Striscia di Gaza era stato distrutto, quindi il numero di corpi ancora sepolti dalle macerie è probabilmente sostanziale, con stime di oltre 10.000. Il rapporto Onu é il seguente: UNOSAT Gaza Strip comprehensive building & housing unit damage assessment, March 2024.

Questi numeri diventano ancora più pesanti se proiettati nei prossimi mesi.  Un rapporto del 7 febbraio 2024, quando il bilancio delle vittime dirette era di 28.000, stimava che senza un cessate il fuoco ci sarebbero stati tra i 58.260 morti (senza un’epidemia o un’escalation) e 85.750 morti (se si fossero verificati entrambi) entro il 6 agosto 2024. 

Crisis in Gaza: scenario-based health impact projections.

Una tragedia nella tragedia riguarda i morti non identificati. Al 10 maggio 2024, il 30% degli allora 35.091 morti non era stato identificato. Alcuni funzionari e agenzie di stampa hanno usato questo sviluppo, progettato per migliorare la qualità dei dati, per minarne la veridicità. Tuttavia, il numero di decessi riportati è probabilmente una sottostima.

I conflitti armati hanno implicazioni indirette sulla salute, oltre ai danni diretti della violenza. Anche se il conflitto terminasse ora, nei mesi e negli anni a venire continueranno a esserci molti morti indiretti per cause come le malattie riproduttive, trasmissibili e non trasmissibili. Il bilancio totale delle vittime é destinato a crescere di molto, data l’intensità del conflitto, la distruzione delle infrastrutture sanitarie, la grave carenza di cibo, acqua e alloggi, l’impossibilità per la popolazione di fuggire in luoghi sicuri e la perdita di fondi per l’UNRWA, una delle pochissime organizzazioni umanitarie ancora attive nella Striscia di Gaza.

Terminiamo questo riassunto con le parole del LancetÈ essenziale un cessate il fuoco immediato e urgente nella Striscia di Gaza, accompagnato da misure che consentano la distribuzione di forniture mediche, cibo, acqua potabile e altre risorse per i bisogni umani fondamentali. Allo stesso tempo, è necessario registrare l’entità e la natura della sofferenza in questo conflitto. Documentare le reali dimensioni è fondamentale per garantire la responsabilità storica e riconoscere il costo totale della guerra. È anche un requisito legale. Le misure provvisorie stabilite dalla Corte internazionale di giustizia nel gennaio 2024 richiedono che Israele “adotti misure efficaci per prevenire la distruzione e garantire la conservazione delle prove relative alle accuse di atti che rientrano nell’ambito della… Convenzione sul genocidio”.

Nell’immagine, i resti di una scuola dell’Onu e del Ministero dell’interno a Gaza https://en.wikipedia.org/wiki/Gaza_Strip#/media/File:UNSchool_DestrMoInterior.jpg

Maurizio Sacchi

13/7/2024 https://www.atlanteguerre.it/

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