Sosteniamo Valeria Ferrara
Valeria Ferrara lavora per Calvin Klein all’Outlet di Castel Romano, Roma. Un marchio prestigioso per uno di quei centri commerciali costruiti ad imitazione di un vecchio borgo che oggi hanno tanto successo. Là si va per fare finti affari, per comprare prodotti fatti in Asia da lavoratori schiavizzati e sui quali vengono applicati i marchi alla moda. Prodotti il cui unico valore sta nel marchio, che ci fa profitti colossali solo per la rendita del nome. Prodotti la cui versione senza logo troviamo a pochi euro nei mercati rionali. i Lì vanno i consumatori meno avveduti, ma più attratti dall’essenza più brutale e deviata del consumismo: la confezione è tutto, il contenuto nulla.
Nei grandi outlet poi vige un regime di oppressione e sfruttamento dei commessi che cancella ogni diritto. In Piemonte si é lavorato persino nel giorno di Pasqua.
Valeria Ferrara è mamma di un bambino con cui non riesce mai a stare assieme la domenica, costretta a turni infernali come le altre lavoratrici. Per questo assieme ad alcune di esse ha proposto alla direzione un semplice avvicendamento, cioè che si organizzassero i turni in modo che ogni mamma potesse una domenica ogni tanto stare coi suoi figli.
L’Outlet, Calvin Klein e compagnia hanno risposto di no: si lavora la domenica e basta. Poi per vendicarsi su Valeria “sobillatrice” delle compagne hanno deciso di premiarla. Con una lettera le hanno riconosciuta una competenza professionale che prima era stata ignorata e le hanno comunicato il trasferimento Valmontone, a 60 chilometri da casa. Così oltre al lavoro domenicale dovrà sopportare tre ore di viaggio al giorno.
Di fronte a questa violenza crudele, che semplicemente di questo si tratta, Valeria non ha perso il suo grande coraggio e si è incatenata e imbavagliata nel centro commerciale, prima di essere trasferita. Ha ricevuto molta solidarietà e il sostegno del suo sindacato, la USB, organizzato dall’instancabile Francesco Iacovone .
Finora però i barbari dell’Outlet non hanno mostrato alcuna forma di sentimento umano, e nel nome del mercato hanno tirato dritto. Del lavoro di domenica non si discute, tantomeno con il sindacato e Valeria o si trasferisce o viene licenziata.
Spesso oggi si denuncia giustamente la violenza sulle donne , ma di quella quotidiana che le lavoratrici, le madri, subiscono sul lavoro da parte del moderno capitalismo, di quella si parla molto meno.
Sosteniamo Valeria Ferrara, facciamole sentire che stiamo con lei e..non andiamo a far compere in quell’odioso Outlet, la domenica stiamo con i nostri cari invece che andare al supermercato. E soprattutto reimpariamo ad odiare il capitalismo.
Giorgio Cremaschi
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