Sparare ad altezza d’uomo

Il video pubblicato sulla pagina facebook del Movimento No Tav lo mostra con chiarezza: le forze dell’ordine, cioè le forze dello Stato, di notte sparano per colpire le persone. Non si riferisce all’intervento di sabato notte ma a qualche giorno prima, ma questo dimostra solo che la tragedia sfiorata con il gravissimo ferimento di Giovanna Saraceno (ricoverata all’ospedale le Molinette con una frattura orbitale dell’occhio destro e un’emorragia cerebrale) non è un episodio criminale ma è una tragedia annunciata, forse perfino cercata. Questo avviene in un territorio militarizzato all’inverosimile con l’utilizzo di mille uomini, droni, camion con torri faro, idranti, manganelli e un comportamento di una violenza inaudita. Si vuole costruire un nuovo autoporto, a San Didero, ma nella Val di Susa ne esiste già uno, in forte decifit a causa di un traffico merci molto scarso. Se ne avvanteggerebbero solo le lobby del cemento, che del nuovo devastante danno ecologico se ne infischiano alla grande. Intanto, nel territorio di San Didero, le forze di occupazione militare impediscono perfino lo svolgersi dei mercatini degli agricoltori locali. Resistere è sempre più una lotta per la sopravvivenza

Si è svolta questa mattina alle 12,30, al Centro Polivalente di San Didero, la conferenza stampa del Movimento No Tav per denunciare e fare chiarezza sui gravi fatti accaduti ieri sera a seguito della meravigliosa giornata di lotta e del lungo e partecipatissimo corteo che ha attraversato i paesi della Valle da San Didero a San Giorio.

Il movimento No Tav, infatti, ha poi concluso la giornata di mobilitazione di ieri, con un saluto ai presidianti che ormai da giorni resistono sul tetto del presidio all’interno delle recinzioni. Le forze dell’ordine hanno avuto una reazione spropositata a questo atto di solidarietà del Movimento, scatenando un fitto lancio di lacrimogeni ad altezza uomo colpendo una ragazza in pieno volto.

Questa generosa donna è una valsusina acquisita fin dagli albori del Movimento No Tav. Infatti, è sempre stata presente dal 2005 in poi con sua figlia, ha anche vissuto in Valsusa per qualche tempo e in ogni occasione possibile è sempre pronta a sostenere la lotta No Tav.

Giovanna attualmente si trova all’ospedale Molinette con due emorragie celebrali e plurime fratture al volto. Ha inoltre subito pressioni da un’operatrice nonostante lo stato fortemente provato per le lesioni subite e l’estrema situazione di fragilità, colpevolizzandola per il fatto di essere stata ferita nell’ambito di una iniziativa del movimento no tav violando quel patto di sicurezza e protezione che si dovrebbero trovare in una condizione normale nel momento in cui si varcano le porte dell’ospedale. E’ notizia di questa mattina, inoltre, che la polizia è andata alle Molinette entrando nella stanza di Giovanna cercando di interrogarla contrariamente a quanto definiscono le norme anti-covid che vietano l’entrata di esterni, compresi i parenti, in ospedale.

Presente alla conferenza anche Loredana Bellone, consigliere comunale di San Didero, che ha sottolineato come l’occupazione militare del territorio del proprio Comune, sia un fatto molto grave e come sia inaccettabile che le forze di polizia non permettano il normale svolgimento della vita quotidiana del paese. Ha inoltre denunciato il comportamento ignobile delle forze dell’ordine che hanno causato il grave ferimento di Giovanna.

Troviamo inaccettabile questo comportamento così come troviamo inaccettabile la scelta di violenza praticata e perpetrata dalle forze dell’ordine ogni volta che la popolazione valsusina decide di opporsi ai cantieri dell’alta velocità. Da lunedì cittadini e amministratori sono in mobilitazione opponendosi alle operazioni propedeutiche alla costruzione di un nuovo autoporto, cantiere collaterale del progetto, ormai monco, della Torino-Lyone.

Quello che si trovano di fronte sono forze militari che si muovono nella notte, spropositate per numero e violenza, accompagnate da idranti e gas lacrimogeni lanciati ad altezza uomo. Ieri sera si è sfiorata una tragedia che possiamo definire annunciata. Perchè purtroppo queste modalità le abbiamo già incontrate negli anni passati quando già in altre occasioni il lancio di lacrimogeni ad altezza uomo, ha causato diversi ferimenti gravi quali ad esempio la perdita di un occhio, svariate fratture al volto e alla testa. Lo diciamo infatti da anni, è inaccettabile che le forze di polizia, in uno stato democratico, violino ogni convenzione dei diritti umani partendo dalla privazione del diritto di manifestazione arrivando a sparare ad altezza uomo lacrimogeni al CS che ricordiamo essere vietati dalla convenzione di Ginevra.

No Tav.info

https://www.facebook.com/notav.info/videos/458566725368334

18/4/2021 https://comune-info.net

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