Spett.le redazione di Lavoro e Salute. I dati dell’Osservatorio contro i crimini sul lavoro” Vegaengineering”. IN CINQUE MESI SONO STATI 254 I MORTI SUL LAVORO REGISTRATI NEL NOSTRO PAESE. UNA DRAMMATICA MEDIA DI 10 DECESSI ALLA SETTIMANA DALL’INIZIO DELL’ANNO.
E IL MAGGIOR NUMERO DI VITTIME DA GENNAIO A MAGGIO VIENE RILEVATO IN EMILIA ROMAGNA (28 DECESSI), SEGUITA DALLA LOMBARDIA (27), DALLA SICILIA (23), DALLA PUGLIA E DAL PIEMONTE (22) E DALLA CAMPANIA (20). ROMA, MILANO, CUNEO, TORINO, BARI E NAPOLI. LE PROVINCE CON IL NUMERO PIÙ ALTO DI INFORTUNI MORTALI.
Ma l’incidenza di mortalità maggiore rispetto alla popolazione lavorativa è quella della Basilicata, seguita dalla Puglia, dalla Sicilia e dal Trentino Alto Adige.
Sono 254 le morti sul lavoro registrate nei primi cinque mesi del 2014, con una drammatica media di 10 vittime alla settimana da Nord a Sud del Paese. Questa la prima istantanea proposta dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre che ha elaborato la mappatura delle morti bianche in Italia da gennaio a maggio sulla base di dati Inail.
E così se fino ad aprile era la Lombardia a condurre le fila della tragica graduatoria per il maggior numero di vittime, a fine maggio è l’Emilia Romagna la regione in cui si contano più infortuni mortali (28). Seguono: Lombardia (27), Sicilia (23), Puglia e Piemonte (22), Campania (20) e Veneto (19) (i dati completi sono disponibili sul sito www.vegaengineering.com). Unico dato positivo di tutta la dettagliata analisi di Vega Engineering è il calo degli infortuni mortali rilevato rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e pari al 9 per cento. (Da gennaio a maggio 2013 le vittime del lavoro erano 279).
Mentre il dato peggiore sull’incidenza della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa secondo l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering viene registrato in Basilicata (38,9 contro una media nazionale di 11,2) ed è seguita dalla Puglia (19), dalla Sicilia (17,4), dal Trentino Alto Adige (16,7) e dalle Marche (16). Sopra alla media nazionale sono anche le incidenze di Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Campania e Piemonte.
L’11,4 per cento degli incidenti si è verificato nel settore delle attività manifatturiere, il 9,8 per cento nelle costruzioni, il 9,1 per cento nel settore dei trasporti e magazzinaggi, il 7,1 per cento nel commercio all’ingrosso e al dettaglio.
Guardando alle classifiche provinciali è Roma a riportare il dato peggiore di tutto il Paese con 11 morti bianche in ambiente di lavoro ordinario, seguita da Milano (9), da Cuneo, Bari, Napoli e Torino (8),Bologna (7), da Messina e Bolzano (6).
Mentre l’incidenza più alta della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa a livello provinciale viene registrata ad Enna (93,9), seguita da Fermo (55,7), da Ogliastra (54,8), da Benevento (54,2), Potenza (42,6).
Le donne che hanno perso la vita sul lavoro nei primi 5 mesi del 2014 sono state 16 (6,3 per cento del totale).
Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 37 pari al 14,6 per cento del totale. Quarantenni e cinquantenni i lavoratori più coinvolti dal dramma.
Statistiche morti sul lavoro – Osservatorio sicurezza lavoro Vega Engineering 31/05/14
I dati sopra citati sono disponibili attraverso la pubblicazione mensile sul sito www.vegaengineering.com.
Ci auguriamo che il comunicato e le tabelle statistiche possano diventare un utile strumento di lavoro per Voi e che possano trovare diffusione al fine di contribuire a diffondere la cultura della sicurezza tramite una diffusa sensibilizzazione.
N.B: le nostre elaborazioni rilevano gli incidenti mortali verificatisi in luogo di lavoro ordinario e quindi sono esclusi quelli in itinere e quelli dovuti alla circolazione stradale.
Dott.ssa Annamaria Bacchin
Web site: www.vegaengineering.com
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