Stati Uniti, si blocca anche il Tpp.
Clamorosa battuta d’arresto per il Tpp, il progetto voluto con forza da Barack Obama di un’area di libero cambio nel Pacifico, sul modello di quella ancor piu’ ambiziosa con l’Europa (Ttip). I delegati riuniti da giorni alle Hawaii non hanno raggiunto alcuna intesa e non e’ stata neanche fissata una nuova data per nuovi negoziati.
Anche se il ministro del Commercio Usa, Michael Froman ha sostenuto che nel corso dei colloqui si sono registrati “significativi progressi” definendo i problemi rimasti aperti come “limitati” la mancata intesa sul Ttp infligge un duro colpo al programma di Obama di spostare gli interessi degli Usa verso il Pacifico, il cosiddetto “pivot to Asia”, anche per contrastare il dilagare della Cina. Un arresto che vale “doppio” considerato che proprio qualche settimana fa sono slittati di almeno un paio d’anni i termini per la definitiva chiusura del Ttip. Il Tpp dovrebbe interessare il 40% dell’economia mondiale con dodici paesi coinvolti: Usa, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Canada, Malaysia, Messico, Peru’, Vietnam Brunesi, Cile e Singapore.
Pochi giorni prima che si impantanasse, c’era stato un appello di Msf (Nedicine sans frontiere) con un allarme sulle disposizioni relative al mercato farmaceutico. Disposizioni che secondo Msf vanno rimosse, altrimenti c’è il rischio di mantenere elevati i prezzi dei farmaci.
“Se venisse approvato nella sua forma attuale l’accordo Tpp, negoziato tra gli Stati Uniti e altri 11 paesi che si affacciano sul Pacifico – ricordava Msf – avrebbe un impatto devastante sulla salute globale. L’accordo potrebbe rafforzare, prolungare e creare nuovi monopoli su brevetti e normative per i prodotti farmaceutici, con il risultato di aumentare il prezzo dei farmaci e ridurre le potenzialità di un sistema concorrenziale in grado di abbassare i prezzi”.
“Le principali disposizioni previste nel Tpp – ricorda Msf – si basano sul cosiddetto ‘evergreening’, pratica con la quale le case farmaceutiche si assicurano il perdurare di un brevetto attraverso la registrazione di nuovi farmaci che non sono altro che riformulazioni di farmaci già esistenti con piccole modifiche ma senza vantaggi terapeutici. I negoziatori statunitensi hanno anche spinto per ottenere un’esclusiva della durata di 12 anni sui dati clinici per i prodotti biologici, che includono vaccini e farmaci per il trattamento di patologie come cancro o sclerosi multipla. A causa dell’esclusiva sui dati, l’ingresso sul mercato sarebbe precluso a nuovi concorrenti produttori di generici, in quanto essi non potrebbero avvalersi di dati clinici preesistenti per lo sviluppo del farmaco e sarebbero costretti a intraprendere da capo attività di ricerca clinica con conseguenti aumenti vertiginosi del prezzo del prodotto finale”.
Secondo Fred Bergsten, direttore emerito dell’influente think-tank Peterson Center for International Economics di Washington, il Tpp rapresenta il vero “cavallo” sul quale Obama sta puntando realmente dopo l’arresto del Ttip. Questo perché‚ la maggiore preoccupazione strategica Usa è al momento il contenimento della Cina, dalla quale non vuole farsi dettare agenda e regole del futuro commercio mondiale.
Fabio Sebastiani
1/8/2015 www.controlacirsi.org
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